Acidificare il terreno a volte si rende necessario per favorire l’assorbimento di sostanze nutritive fondamentali per la salute di numerose piante acidofile. Se vogliamo correggere il pH del suolo, senza utilizzare fertilizzanti e concimi specifici, possiamo ricorrere ad alcuni rimedi naturali ammessi in agricoltura biologica. Vediamo quali sono.
Correggere il pH del terreno è molto importante per favorire la crescita e lo sviluppo di alcune piante messe a dimora nel proprio orto o in giardino. La maggior parte delle specie orticole necessita di un substrato neutro, compreso tra 6 e 7, mentre alcuni arbusti e alberi da frutto prediligono valori leggermente più bassi, tra 4,5 e 5.
Nell’agricoltura da reddito la misurazione dell’acidità del suolo viene effettuata in laboratorio mediante l’analisi potenziometrica del campione prelevato, mentre negli orti familiari di piccole dimensioni si preferisce ricorrere al “fai da te” per contenere le spese.
In questi casi è possibile conoscere le caratteristiche del proprio terreno utilizzando una cartina tornasole, acquistabile in qualsiasi farmacia, o degli appositi misuratori digitali chiamati piaccametri o phmetri. In questo articolo vi spieghiamo come misurare il pH del suolo e quali correzioni apportare al substrato e all’acqua di irrigazione per rendere il terreno acido.
Perché acidificare il terreno?
Un terreno basico è carente di alcuni tra i microelementi indispensabili per la crescita e il corretto sviluppo di molte piante, tra cui ferro, fosforo, rame, magnesio e zinco.
In pratica, quando il pH del substrato è particolarmente alto si riduce la solubilità di queste sostanze, che risultano di conseguenza meno disponibili per la vegetazione.
In questi casi si può ricorrere all’acidificazione del suolo, una pratica agronomica comune e vantaggiosa sotto diversi punti di vista perché permette di rimediare ai problemi tipici di un terreno alcalino (con ph maggiore di 7) e favorisce il corretto assorbimento dei nutrienti necessari per la salute dell’orto.
Per capire come abbassare il pH del terreno è necessario innanzitutto misurarne il livello di acidità con una cartina tornasole o un misuratore digitale, prelevando un campione di terra in più punti del giardino con l’aiuto di una vanga.
È importante che la misurazione venga effettuata dopo almeno venti giorni dall’ultima concimazione per evitare che le reazioni provocate dalle sostanze organiche aggiunte alterino i valori del test.
Se si vuole usare una cartina tornasole, bisogna mescolare i campioni di terra prelevati e versarne un cucchiaio in un bicchiere di acqua distillata, che verrà poi agitato mescolando.
Fatto questo, si immerge la cartina nella soluzione per il tempo indicato sulla confezione e, a seconda del colore assunto, si potrà stabilire il pH del terreno. In alternativa si può utilizzare un piaccametro digitale, inserendolo nel terreno e aspettando che il display indichi il livello di alcalinità della terra.
Piante acidofile: quali sono
Sapere come rendere acido il pH di un terreno argilloso o basico è un aspetto fondamentale soprattutto se si vogliono coltivare piante acidofile nel proprio spazio verde.
Si tratta, infatti, di una particolare specie botanica perenne che – come il nome stesso suggerisce – predilige suoli a bassa concentrazione di ioni positivi (magnesio, sodio, potassio e calcio) e con pH inferiore a 7, due condizioni fondamentali per favorirne la fioritura e una crescita sana e rigogliosa.
A tal proposito, il sistema che offre i migliori risultati consiste nel sostituire una parte di terra dedicata alla loro coltivazione con un buon terriccio per acidofile a base di torba acida, facilmente reperibile in qualsiasi negozio di articoli per il giardinaggio.
Tuttavia, dal momento che le successive irrigazioni con acqua tendenzialmente calcarea e la vicinanza con il terreno basico potrebbero riportare velocemente i valori di pH a quelli originali, sarà necessario effettuare ogni anno degli interventi di correzione con solfato o chelato di ferro fai da te per acidificare nuovamente il sito di coltivazione e garantire un corretto sviluppo a piante e ortaggi.
Per evitare questi inconvenienti, qui di seguito vi spieghiamo come rendere acido il terreno dell’orto o del giardino con metodi naturali ammessi in agricoltura biologica.
Come acidificare il terreno con rimedi fai da te
Per ripristinare i corretti livelli di acidità di un terreno alcalino, senza l’impiego di concimi e fertilizzanti specifici, si può ricorrere ad alcuni rimedi homemade che prevedono l’utilizzo di sostanze facilmente reperibili in casa.
Se avete un terreno neutro o basico, ma volete coltivare piante che prediligono un suolo acido (le cosiddette acidofile), una delle soluzioni casalinghe più efficaci consiste nel interrare della farina di alghe calcaree (litotamnio) o della cenere di legna nel terreno argilloso prima della messa a dimora degli esemplari.
Un altro sistema per correggere il pH terreno è somministrare della calce idratata nella dose di 400 grammi ogni metro quadro di terra, in modo da stimolare la mobilizzazione delle sostanze organiche e renderne più rapido il processo di mineralizzazione, con conseguente aumento delle produzioni.
In entrambi i casi, le polveri andranno distribuite uniformemente sul suolo, mischiandole al terreno superficiale per favorirne l’assorbimento.
Anche i solfati di alluminio e ferro si rivelano utili per acidificare i terreni basici, ma se non volete ricorrere a composti chimici di sintesi, potreste anche sfruttare il pH del limone (tendenzialmente acido grazie alla massiccia presenza di acido citrico), il succo d’arancia, la birra o il pomodoro.
Anche i fondi di caffè hanno un pH acido, quindi una volta lasciati asciugare all’aria si possono mischiare direttamente al terriccio per ottenere un ottimo concime per acidofile. Infine, se il pH è superiore a 7, possiamo correggerlo mischiando un po’ di torba bionda al terreno oppure usando lo zolfo.
Ricordate, inoltre, che questi interventi devono essere effettuati in modo graduale e richiedono un monitoraggio costante negli anni successivi. Per mantenere i terreni acidi dopo averli corretti si può utilizzare un compostaggio o una pacciamatura organica tendenzialmente acida dopo aver misurato il pH del substrato.
Come acidificare l’acqua per le piante acidofile
Quando si coltivano le acidofile in giardino o nell’orto, oltre al substrato, bisogna prestare attenzione anche all’acqua che usiamo per innaffiare.
Per abbassare il ph dell’acqua irrigua basta aggiungere due cucchiai di aceto di vino ogni litro d’acqua in modo da correggerne l’alcalinità e limitare i successivi interventi correttivi sul terreno.
In alternativa, potete versare un po’ di torba bionda acida o della corteccia (pigne e aghi di conifere) nell’innaffiatoio, lasciando il composto in ammollo per almeno 24 ore prima di irrigare.
Elenco piante acidofile comuni
ALBERI BULBOSE ED ERBACEE FIORI E ARBUSTI
Abete bianco Calla Azalea
Abete Rosso Clivia Camelia
Acero Giapponese Dicentra Corbezzolo
Betulla Equiseto Eriche
Castagno Felce Gardenia
Faggio Lillà Hamamelis
Liquidambar Giglio Kalmia
Sequoia Pervinca Magnolia
Mimosa
Mirtilli
Ortensia
Rododendro
Skimmia
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