Per i peperoni, le melanzane e soprattutto le patate, la dorifora è un vero nemico. In questo articolo spiegheremo come riconoscerla ed eliminarla prima di qualsiasi altro peggioramento della salute degli ortaggi.
La tradizione culinaria italiana offre una grande varietà di ricette che impiegano ortaggi e verdure di ogni tipo. Povera, ricca, molecolare, speciale, elegante: ogni tipo di cucina, per essere considerata tale, ha bisogno di avere alla base degli ingredienti di qualità. Ecco uno dei motivi per cui molte persone amano crescere i tuberi come la patata e gli ortaggi come i pomodori, i peperoni e le melanzane in casa. O meglio, nell’orto.
Tutti questi sono però esposti all’attacco del nemico numero uno: la dorifora, che è un insetto originario del Nord America appartenente alla famiglia dei coleotteri. I suoi effetti sulle solanacee sono davvero devastanti, tanto che migliaia di agricoltori combattono ogni giorno contro le sue infestazioni fastidiose. Questo è perciò uno dei peggiori parassiti della patata, per cui bisogna sempre trovare metodi efficaci per contrastarla, in quanto persino alcuni insetticidi risultano inefficaci.
Riconoscere la dorifora però non è così difficile: le strisce nere sul corpo la rendono facilmente identificabile. Anche un occhio inesperto può accorgersi della sua presenza, in particolare dopo un periodo invernale, perché tendono a emergere dalla terra, attaccando assiduamente le solanacee. Tra i danni provocati c’è sicuramente anche la questione della sua prolificità, in quanto la femmina riesce a deporre anche 500 uova, con una longevità di tre generazioni durante l’anno e a seconda delle temperature. Ma bando alle ciance e scopriamo come difendere i nostri tuberi e gli ortaggi da questo nemico terribile.
Diffusione e caratteristiche
La dorifora della patata è un tipo di insetto che è stato introdotto in Italia dalle zone del Colorado e del Messico, quindi dall’America, nel corso del secondo conflitto mondiale. Le sue prime vittime sono state le patate e le piantagioni di tuberi del Piemonte: da cui si diffuse rapidamente in tutto lo stivale. Volendo comprendere un po’ di più questo insetto, dobbiamo dire che gli adulti sono dei tipici coleotteri, della lunghezza di 8/12 mm. Le larve invece sono un po’ più grandi, circa 10/15 mm di lunghezza e vantano la colorazione arancione e rossastra, con un corpo leggermente incurvato.
Insomma, come potete immaginare, si riconoscono facilmente tra tutti gli insetti delle patate, in virtù delle loro peculiarità estetiche. Ciò nonostante, bisogna sapere sottolineare la pericolosità di questo insetti, che generalmente sverna come adulto e fuoriesce dal terreno durante il periodo tardo-primaverile. Sono infatti le temperature più alte e il clima più mite a fare da campo fertile per la dorifora, perciò aspettatevi verso maggio un suo attacco. Mangia le patate e altri ortaggi, praticamente distruggendoli, ma riguardo i danni, ne approfondiremo i sintomi in un paragrafo successivo.
Perché attecchisce?
La dorifora della patata, come ormai abbiamo appreso, inizia la sua attività durante la primavera e nella sua fase da adulto. Di solito attecchisce volando da una pianta all’altra e, come accennato, deponendo una marea di uova. Ciò comporta che la quantità di insetti e di larve che poi nasceranno e si moltiplicheranno fa sì che il pericolo per gli agricoltori diventi di grande portata. Infatti, appena schiuse, le uova hanno da 15 a 30 giorni di tempo per crescere e nutrirsi, divenendo adulti a giugno o massimo agosto.
Questo si traduce nel fatto che, mentre le larve progrediscono in volume, ci sono almeno una o due generazioni di dorifora che continuando a distruggere le piantagioni. Insomma, i danni sono moltissimi, anche più di quelli causati dalle uova di coccinella, o di altri parassiti che minacciano i tuberi e gli ortaggi. La differenza, però, la fa la conoscenza, cioè sapere quando, come e se è possibile eliminare il problema e soprattutto come prevenire altri attacchi.
Danni e sintomi
Se i vostri tuberi sono attaccati dalla dorifora, potete accorgervene perché ci sono alcuni sintomi che ve lo fanno capire. Quando usate la pompa irroratrice, buttate sempre un occhio alla salute della pianta. Infatti, il principale segnale che identifica l’attacco della dorifora è il defogliamento: i tuberi, gli ortaggi e le verdure, non potendo più compiere la fotosintesi clorofilliana, seccano e muoiono prematuramente.
Ma questo non è l’unico sintomo che identifica i danni causati da questo insetto, perché anche lo sviluppo di germogli laterali è un altro elemento importanti. Tra l’altro, quando la dorifora attacca una pianta, diminuiscono anche i bulbi, infatti tutto l’apparato radicale ne risente. Le radici, non ricevendo energia dal metabolismo fogliare, arrestano lo sviluppo di tutto il corpo vegetale. Le robuste mandibole della dorifora danneggiano anche i fusti, i fiori e i frutti: questo insetto non risparmia niente e nessuno. Per questa ragione, ora che sappiamo qualcosa in più riguardo questo parassita, è arrivato il momento di sapere come proteggere il proprio raccolto.
Dorifora: rimedi naturali e non
Esistono diversi metodi per poter intrappolare la dorifora e allontanarla dal proprio orto o giardino. Per esempio, potreste munirvi di guanti per ispezionare tutte le piante almeno una volta al giorno, e scoprire dove si annida questo insetto così pericoloso. Fondamentale è schiacciare poi ogni uova che incontrate sulla vostra strada, affinché non si crescano altri esemplari e a loro volta nuove generazioni.
Se avete poco tempo a disposizione ma desiderate comunque un metodo biologico, l’olio di Neem è tra i consigli dell’esperto. Questo prodotto è conosciuto per le sue proprietà innumerevoli e proprio per questa ragione viene considerato un insetticida naturale. Per usarlo, dovrete preparare una soluzione con 100 ml di olio di Neem, 100 ml di alcool etilico e 10 L di acqua tiepida. Le gocce di questo composto saranno come trappole per la dorifora.
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