Ticchiolatura, ruggine e parassiti possono mettere a dura prova la coltivazione degli alberi da frutto, compreso il pero. Scopriamo come combatterle.
L’albero del pero, fa parte della famiglia delle rosacee e appartiene al genere delle pomacee, esattamente come il melo, il cotogno, il nespolo e il sorbo. Come tutti gli arbusti da frutto si può coltivare sia in vaso, in versione nana, sia in giardino in pieno sole o mezz’ombra, anche se necessita di annaffiature abbondanti e costanti in estate. Durante la primavera regala meravigliosi fiori di colore bianco che ricoprono le intere fronde, per le quali molti appassionati scelgono di averlo come albero ornamentale.
La potatura va eseguita una volta l’anno, preferibilmente in inverno tra Gennaio e Febbraio, dunque poco prima del periodo di fioritura, eliminando principalmente i polloni e i rami che si sviluppano verticalmente, consentendo così una crescita più omogenea. Se vi state domandando perché le foglie si arricciano, molto probabilmente la pianta necessita di più acqua, tuttavia, potrebbe anche rappresentare un sintomo di infestazione da afidi.
In questo articolo vi spiegheremo quali sono le malattie più frequenti e in che modo è possibile ricorrere ai ripari prima che sia troppo tardi.
Le principali malattie:
Ticchiolatura del pero
Può colpire tutte le piante appartenenti al genere delle pomacee e si manifesta tramite la comparsa di macchie tondeggianti di colore marrone sulle foglie, tuttavia, se molto diffusa può presentarsi anche sui frutti e sui rami. Le varietà di pero più colpite sono Kaiser, Coscia e Williams e l’unico rimedio per contrastare la ticchiolatura è utilizzando dei prodotti fungicidi.
Colpo di fuoco batterico
Causata dal batterio Erwinia amylovora, Ia patologia fu scoperta per la prima volta agli inizi del ‘900. Il nome colpo di fuoco è dovuto alla comparsa di macchie nere sui fiori, frutti, tronco e tutte le altre parti della pianta proprio come se fosse stata bruciata. In caso la malattia dovesse colpire il vostro frutteto è necessario comunicarlo al proprio Comune, affinché si possa isolare il focolaio al più presto. Le coltivazioni da albero da frutto devono infatti essere trattate con particolari prodotti a base di rame, per evitare che il batterio possa diffondersi e contagiare le piante vicine.
Moniliosi
Provocata da un micete, la moniliosi può apportare seri danneggiamenti alle piante più deboli e già predisposte alle malattie. Si manifesta tramite la marcitura dei frutti e dei rami, che presentano lacerazioni su tutta la superficie. Per prevenire la comparsa è consigliabile effettuare la potatura mirata dei rami che presentano strane alterazioni, anche se l’unico modo per contrastarla definitivamente è utilizzando dei prodotti antimicotici specifici per giardinaggio.
Ruggine del pero
Causata dal fungo Gymnosporangium sabinae, è una patologia composta da tre fasi: la prima prevede la comparsa di macchie circolari e irregolari color giallo-ruggine sulla parte superiore delle foglie, durante la seconda, a distanza di alcuni mesi e generalmente alla fine dell’estate, potrete notare dei rigonfiamenti a punta nella parte inferiore del fogliame. La terza e ultima fase invece, si conclude con il passaggio delle spore su un albero di ginepro, dove il fungo porterà a termine il suo ciclo vitale.
In alcuni casi infatti, la cura consiste nell’eliminare tali piante in un raggio di almeno 500 metri dall’albero del pero, affinché le spore possano morire. Inoltre, è buona norma eseguire una potatura annuale per evitare l’eccesso di umidità, e fare in modo che le foglie possano respirare correttamente.
Oidio
Conosciuto anche come mal bianco, si tratta di una patologia che può colpire generalmente tutti gli alberi da frutto, compreso il pero. Si manifesta tramite la comparsa di una patina bianco grigiastra su tutta la superficie delle foglie, dei frutti e delle gemme ed è causata da un fungo appartenente al genere degli Oidium. Se non trattata con lo zolfo, può provocare in poco tempo la necrosi dei tessuti e la morte della pianta.
Maculatura bruna
Si tratta di una spiacevole malattia, che colpisce principalmente gli alberi che vivono in un clima molto umido e poco ventilato, ed è causata da un fungo che può far marcire un intero raccolto in pochissimo tempo. I sintomi sono infatti visibili sui frutti, che si deteriorano e diventano marroni: l’unica soluzione è l’utilizzo di un prodotto fungicida, tuttavia è necessario agire in tempo per evitare il peggio. Le varietà maggiormente interessate al danneggiamento da maculatura bruna sono la pera Kaiser, Abate e Conference.
Parassiti del pero
Le foglie accartocciate e secche sono il primo sintomo di un’annaffiatura sbagliata: un albero ha bisogno di molta acqua e una sola bottiglia potrebbe non bastare per un vaso con un diametro maggiore di 30 centimetri. Per questo motivo, è consigliabile utilizzare un tubo per irrigazione, che vi eviterà la fatica di riempire più volte il recipiente. Qualora il problema dovesse persistere, vi suggeriamo di dare un’occhiata più da vicino alla vostra pianta, poiché potrebbe essere infestata dai parassiti.
Gli afidi per esempio, sono piccoli insetti di colore verde chiaro in grado di moltiplicarsi in pochissimo tempo e succhiare tutta la linfa dei vegetali, che indeboliti potrebbero non resistere al loro attacco. L’unico rimedio per contrastarli è utilizzando un antiparassitario specifico: alcuni prodotti sono di origine naturale, come per esempio i fitoterapici, tuttavia, nel caso in cui l’infestazione sia in stadio avanzato è consigliabile adoperare uno spruzzino chimico, dall’effetto più potente.
Un altro parassita nemico giurato del pero è la cocciniglia, un insetto appartenente all’ordine dei Rincoti, capace di alterare lo sviluppo della pianta e creare antiestetiche macchie rossastre sulle piante.
Prevenire è meglio che curare: prima della primavera è preferibile utilizzare un prodotto specifico a base di decotto di ortica, sapone molle oppure olio di neem, da spruzzare su l’intero arbusto compreso il tronco, i rami e la parte inferiore delle foglie, in modo da proteggerlo totalmente da eventuali attacchi.
Lo stesso discorso vale per la psilla, un insetto alato che non solo può causare malformazioni sulle foglie, ma può provocare la fuoriuscita di melata e conseguente infestazione da parte di altri parassiti.
Infine vi è il rodilegno, che come fa intuire il nome può creare dei veri e propri tunnel all’interno del tronco mangiandone il legno e portando la pianta alla morte. I fitofarmaci in questo caso risultano in utile, e le uniche alternative prevedono la rimozione meccanica oppure l’utilizzo di prodotti a base di solfuro di carbonio.
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