Quali sono le più importanti proprietà del legno

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Tutto quello che c’è da sapere sul legno e sulle sue proprietà fisiche, meccaniche e tecnologiche e su come influiscono sulle applicazioni a cui è destinato.

 

Conoscere le diverse proprietà specifiche del legno è importante non soltanto per i falegnami, i carpentieri, gli hobbisti e chiunque lo adoperi nell’ottica della sua trasformazione, ma lo è anche per chi tratta quotidianamente questo materiale a fini commerciale o semplicemente come consumatore; saper scegliere il legno in base alle sue proprietà fisiche è importante indipendentemente dalla destinazione d’uso.

Che sia adoperato come combustibile oppure nel campo della falegnameria e della carpenteria, infatti, ogni tipo di legno deve essere opportunamente scelto in base alle sue caratteristiche e alle applicazioni alle quali è destinato.

Il legno sarà quindi il protagonista principale del nostro articolo, di conseguenza approfondiremo l’argomento parlandone prima in termini generici e poi nello specifico, in particolar modo per quanto riguarda le proprietà fisiche e le proprietà tecnologiche che caratterizzano questo materiale.

Descrizione del legno

Il legno è un tessuto vegetale, e nella fattispecie è il componente principale del fusto e dei rami delle piante perenni a crescita secondaria. Questo tessuto cresce di anno in anno in modo concentrico e verso l’esterno del fusto, ed è composto a sua volta da cellulosa, emicellulosa e lignina.

La sua definizione varia a seconda della destinazione d’uso; i termini più usati per indicarlo, infatti, sono legna e legname. Il termine legna serve a indicare in maniera specifica quello usato come combustibile, mentre il termine legname serve a identificare quello destinato alla lavorazione e alla costruzione.

Una prima classificazione viene attuata in ambito commerciale, distinguendo i legni teneri da quelli duri; la classificazione commerciale non deve trarre in inganno però, perché non è indicativa delle reali proprietà del legno. La distinzione commerciale tra teneri e duri, infatti, deriva dalla nomenclatura anglosassone dove il termine softwood (legno tenero) è usato per indicare le conifere, mentre il temine hardwood (legno duro) è usato per indicare le latifoglie. Nella classificazione commerciale di legni duri, infatti, rientrano anche molte varietà tenere, come la balsa per esempio, e viceversa, come nel caso del legno di tasso.

Caratteristiche del legno

Come succede per tutti gli altri materiali, anche quando ci si riferisce al legno capita di usare il termine proprietà in modo generico, ma è di fondamentale importanza distinguere tra quelle che sono le proprietà fisiche e quelle che invece sono le proprietà meccaniche del legno.

Le proprietà fisiche sono il colore, l’odore, l’igroscopicità, l’elasticità, la rigidezza, la densità, la resistenza e la durezza; questo tipo di caratteristiche sono fondamentali e da alcune di queste derivano quelle che invece sono le proprietà meccaniche: la fendibilità, la flessibilità, l’attitudine al taglio e, più in generale, le capacità di resistere a una vasta gamma di lavorazioni.

Le proprietà fisiche più importanti, però, sono la durezza del legno, che è la sua capacità di resistere alla penetrazione di altri corpi, la densità, che è equivalente al suo peso specifico, la rigidezza e la resistenza. La densità del legno equivale al rapporto massa/volume, da cui dipende anche il peso specifico, ed è un parametro che cambia a seconda della varietà del legno; alcuni hanno una bassa densità e di conseguenza un peso minore, come la balsa per esempio. Il peso specifico del legno, inoltre, riveste particolare importanza per la legna da ardere, il cui prezzo è calcolato appunto sul peso, mentre il prezzo del legname destinato alla lavorazione viene invece calcolato in base al volume.

Le proprietà meccaniche

La rigidezza e la resistenza sono le proprietà fisiche che incidono maggiormente su quelle meccaniche, come abbiamo accennato anche in precedenza. Dal grado di rigidezza del legno, per esempio, dipende la sua propensione a essere curvato; quando si parla di resistenza, invece, lo si fa quasi sempre in termini generici, ma scendendo nello specifico ci sono diversi tipi di resistenza: quella alla trazione, alla compressione, alla curvatura, al taglio, alla penetrazione e così via. 

La resistenza alla curvatura e alla compressione, per esempio, sono caratteristiche fondamentali che deve possedere il legno destinato all’uso in carpenteria e costruzioni, in particolar modo per gli elementi portanti come le travi. Caratteristiche come la fendibilità, la flessibilità e l’attitudine al taglio, invece, sono proprietà meccaniche specifiche ricercate soprattutto nel legname destinato ad applicazioni di falegnameria e hobbistica.

L’attitudine al taglio e la fendibilità possono essere ricercate anche nella legna da ardere però; soprattutto da chi è abituato ad acquistare grossi quantitativi di legna in tronchi da tagliare successivamente con l’ausilio dello spaccalegna. Dei legni particolarmente duri e poco fendibili, infatti, potrebbero mettere a dura prova l’apparecchio, se non addirittura metterlo fuori .

Caratteristiche specifiche

Il legno possiede anche altre caratteristiche di tipo specifico che sono di gran lunga meno comuni a livello generico. A una di queste abbiamo già accennato in precedenza, cioè il peso specifico; ogni varietà di legno tende infatti ad avere il suo peso specifico e per conoscerlo con esattezza conviene consultare una delle relative tabelle che è possibile trovare in internet. Ulteriori proprietà specifiche sono la durevolezza, il ritiro o essiccabilità, la lavorabilità, la fibratura e la tessitura.

La durevolezza dipende in gran parte dalle diverse varietà; il legno vivo, infatti, produce sostanze che lo proteggono dai parassiti, ma quando viene tagliato smette di farlo. Alcuni tipi, però, rimangono impregnati di queste sostanze anche dopo essere stati tagliati e quindi sono meno propensi a essere attaccati da funghi e insetti rispetto ad altri tipi di legname.

La lavorabilità è la capacità che il legno ha di subire lavorazioni con utensili manuali ed elettrici e deriva in gran parte dalla fibratura e dalla tessitura. L’essiccabilità, invece, consiste nella quantità di volume che il legno tende a perdere naturalmente a causa del ritiro che avviene quando l’umidità contenuta nelle fibre scende al di sotto del 30% rispetto al suo peso secco; i legni a bassa densità, per esempio, tendono a perdere una quantità di volume maggiore rispetto ai legni ad alta densità.

 

 

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