Coltivazione e cura dell’albero di Paulownia tomentosa o elongata

Ultimo aggiornamento: 30.04.24

 

Negli ultimi tempi in Italia sta prendendo sempre più piede la coltivazione della Paulownia, una pianta a crescita rapida proveniente dall’Estremo Oriente. Ecco come coltivarla nel proprio giardino e ottenere delle splendide fioriture ogni anno.

 

La Paulownia è una pianta unica nel suo genere, conosciuta e coltivata da tempo immemore per le splendide fioriture e la notevole resistenza all’attacco di insetti, parassiti e malattie fungine, sebbene sia balzata agli onori della cronaca solo di recente in virtù della maggiore attenzione verso le problematiche ambientali.

Oltre a detenere il record mondiale per la crescita più rapida, è in grado di assorbire più anidride carbonica rispetto ad altri alberi giapponesi e, quando viene tagliato, ricresce più volte donando un legno unico e pregiato.

Inoltre, le sue grandi foglie vengono spesso utilizzate nella produzione dei foraggi per gli animali da pascolo e offrono un fresco riparo nelle afose giornate estive, permettendoci di stare all’ombra quando fa particolarmente caldo.

In più, si rivela molto utile per la fitodepurazione dei suoli inquinati e produce grandi fiori variopinti che, oltre a riempire di colori e profumi il giardino, aiutano gli insetti impollinatori durante tutto il loro ciclo di vita. Insomma sono tanti i motivi che dovrebbero spingervi a coltivare un albero di Paulownia nel vostro spazio verde, primo fra tutti la sua particolare facilità di coltivazione.

 

Le principali varietà di Paulownia

La Paulownia è una pianta decidua originaria della Cina e del Giappone, che viene coltivata nelle nostre zone a scopo ornamentale nei giardini e nei parchi pubblici. Gli esemplari adulti possono raggiungere i 15-20 metri di altezza e sono provvisti di un robusto apparato radicale capace di adattarsi a diverse condizioni pedo-climatiche.

Ne esistono diciassette specie, ma le più diffuse sono la Paulownia Tomentosa, caratterizzata da foglie caduche con punta arrotondata, e la Paulownia Fortunei, una varietà termofila in grado di adattarsi anche a climi particolarmente caldi.

Tra le specie meno conosciute troviamo la Paulonia Catalpifolia che, a differenza delle altre, ha una crescita relativamente lenta e viene coltivata principalmente per la produzione del legno, mentre nei giardini di piccole e medie dimensioni si preferisce coltivare la Paulownia elongata perché difficilmente supera i dieci metri di altezza.

Un altro esemplare particolarmente sfruttato sia per la produzione di legname sia come pianta ornamentale è la Paulonia kawakamii, le cui dimensioni contenute ne consentono anche la coltivazione in vaso, almeno durante i primi cinque anni di vita.

 

Coltivazione Paulownia

Come già anticipato, coltivare la Paulownia è abbastanza semplice e non richiede l’impiego di tecniche colturali particolarmente complesse o dispendiose. Con le dovute accortezze e un’approfondita conoscenza della pianta è possibile ottenere buoni risultati anche se non si ha molta esperienza nel settore del giardinaggio.

 

Clima e terreno adatti

Dal momento che la paulonia è una pianta capace di adattarsi a un’ampia gamma di temperature, l’intervallo termico che può sopportare è in genere compreso tra -20°C e +40°C. Tuttavia, non tutte le varietà mostrano la stessa resistenza al caldo e al freddo: la Paulownia tomentosa, per esempio, ha una tolleranza al freddo maggiore rispetto alle altre specie, mentre l’elongata e la catalpifolia possono subire ingenti danni quando le temperature invernali scendono al di sotto dei -15°C per lunghi periodi.

Per quanto riguarda invece la scelta del sito di coltivazione, come la maggior parte degli alberi a crescita rapida, anche la Paulownia preferisce terreni leggeri, profondi, ben drenati e sabbiosi. Inoltre, ci sono numerosi portinnesti che ben si adattano a diverse situazioni pedologiche purché non ci sia troppa salinità nel suolo, quindi è consigliabile non coltivarli in zone di mare.

 

Esposizione

Un’altra caratteristica molto interessante della pianta di paulonia è che non è particolarmente esigente in termini di esposizione. Sebbene prediliga le zone soleggiate e al riparo dai forti venti, è comunque in grado di crescere e prosperare anche qualora venisse posizionata in luoghi semi-ombreggiati.

 

Fabbisogno idrico

Tra gli interventi colturali necessari per un corretto sviluppo della pianta di Paulownia ci sono le generose innaffiature da effettuare durante i primi anni di vita e in caso di estati straordinariamente secche.

Tuttavia è importante effettuare le bagnature con moderazione e solo quando necessario, visto che la pianta sopporta bene i periodi di breve siccità e un eccessivo apporto irriguo porterebbe solo allo sviluppo di ristagni idrici, con la conseguente asfissia delle radici.

Per quanto riguarda gli esemplari adulti, le innaffiature possono essere largamente diminuite o interrotte quasi completamente perché capaci di accontentarsi delle sole piogge stagionali per sopravvivere.

Semina e moltiplicazione

Similmente alla maggior parte degli alberi a crescita veloce, anche la moltiplicazione della paulonia può avvenire mediante seme, talea o margotta. In quest’ultimo caso la pianta che si otterrà sarà un bonsai, mentre per la riproduzione attraverso talea occorre aspettare almeno un anno prima di mettere a dimora il ramo prelevato dalla pianta madre.

Per quanto concerne la semina, l’unica accortezza da adottare è piantare i semi di Paulownia in zone abbastanza soleggiate per fare in modo che le nuove piantine crescano e si sviluppino correttamente.

 

Potature e concimazione

Poiché i fiori di paulonia crescono sul legno vecchio, la pianta andrebbe potata subito dopo la fioritura, che generalmente avviene in tarda primavera tra i mesi di aprile e maggio. In questo modo, le branche laterali che si svilupperanno durante l’estate produrranno un maggior numero di boccioli per la primavera successiva.

Tuttavia bisogna comunque tenere presente che la Paulownia, pur essendo un albero a crescita veloce, non ama le potature drastiche e dopo il taglio i rami più grandi fanno fatica a cicatrizzare, cosa che potrebbe favorire la penetrazione di parassiti e funghi patogeni.

Pertanto, è opportuno intervenire solo su quelli più bassi e dal diametro massimo di cinque centimetri, rimuovendo anche le branche malate o danneggiate che si sovrappongono ad altre e congestionano la chioma.

Inoltre, dopo la potatura è buona norma effettuare una pacciamatura basale per prevenire la crescita delle infestanti, isolare le radici dalle basse temperature ed evitare, nei periodi estivi, che l’acqua irrigua o piovana evapori velocemente dal terreno, oltre a concimare la pianta ogni anno per favorirne la fioritura e la successiva vegetazione.

 

Parassiti e malattie della Paulownia

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, la Paulownia è una pianta particolarmente resistente all’attacco di parassiti e malattie crittogamiche. L’unica minaccia a cui prestare attenzione è l’Armillaria Mellea, un fungo polifago responsabile del marciume radicale fibroso che provoca gravi danni alle radici e al tronco.

Ai primi sintomi della fisiopatia si raccomanda di eliminare prontamente le parti dell’albero danneggiate e disinfettare il colletto con un prodotto a base di derivati rameici, oltre a irrorare sulla chioma e sui rami un insetticida naturale per tenere alla larga eventuali insetti dannosi. Se, invece, l’apparato radicale e il tronco risultano già gravemente compromessi occorre sradicare la pianta per evitare che la malattia si diffonda agli esemplari vicini.

 

 

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2 COMENTARIOS

Andrea Mandolesi

August 11, 2022 at 9:51 am

Ho piantato una paulonia tomentosa nel mio orto a circa 3 metri dal muretto che confina col mio vicino e quest’ultimo mi ha detto che le sue radici possono rompere il muro e quindi fare danni. Ho letto che le sue radici sono a fittone e quindi vanno in profondità e non in larghezza giusto? Me lo confermate? Grazie per la gentile risposta.

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ProjectManager

August 12, 2022 at 8:28 am

Salve Andrea,
in effetti è proprio così: la Paulownia tomentosa ha radici a fittone che si allungano in profondità. Tuttavia, dal momento lo sviluppo dell’apparato radicale è particolarmente imponente, è opportuno che la pianta si trovi ad almeno tre metri di distanza da altri alberi, edifici o muri per evitare smottamenti del terreno. Se è così anche nel tuo caso, il vicino non ha motivo di preoccuparsi.

Saluti
Team GF

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