Come coltivare le fragole in vaso e nell’orto

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Le fragole rientrano tra i frutti più apprezzati per le numerose proprietà nutrizionali e il sapore zuccherino che le rende uno degli alimenti preferiti da grandi e piccini. La loro coltivazione richiede cure minime e poco spazio, per cui possiamo metterle a dimora sia in pieno campo sia in piccoli vasi sul balcone.

 

Che sia per risparmiare sull’acquisto di frutta e verdura, per ottenere prodotti biologici sani e rispettosi dell’ambiente o per mettere alla prova il proprio pollice verde, coltivare piante alimentari in giardino o sul balcone è una delle attività più gratificanti, oltre che redditizie.

Chi vuole avviare una piccola coltivazione domestica di una pianta che ben si adatti alle dimensioni di un orto familiare, può provare con le fragole rifiorenti, una cultivar dalla produttività molto elevata che occupa pochissimo spazio e non necessita di particolari attenzioni o tecniche colturali complesse.

Grazie al loro apparato radicale poco profondo e sviluppato, si accontentano di piccole porzioni di terra e possono essere posizionate anche in zone a mezz’ombra, ragion per cui sarà possibile coltivarle anche in vaso sul balcone qualora non si disponga di un giardino o di un ampio spazio esterno.

Se vi state chiedendo come coltivare le fragole, quando seminarle e dove mettere a dimora le piantine già formate, ne parliamo in questa in questa mini guida, utile per tutti i giardinieri in erba che vogliono cimentarsi in questa nuova esperienza agricola per avere le fragole sempre freschissime, ricche di sapore e proprietà benefiche.

Coltivare fragole: clima e terreno adatti

Le fragole sono il frutto – o, per meglio dire, il “falso frutto” – di alcune piante che rientrano nella famiglia delle Rosaceae e nella specie Fragaria. La varietà più diffusa è la Fragaria x Ananassa o fragola da giardino, una cultivar ottenuta dall’incrocio tra la Fragaria chiloensis di origine cilena e la Fragaria Virginiana autoctona del Nord Americana.

Ciò che accomuna tutte le piante di fragole coltivate sia a livello professionale sia in ambito domestico è l’elevata tolleranza al freddo così come al caldo estivo, ma dal momento che la maggior parte degli esemplari teme l’esposizione diretta ai raggi del sole, è preferibile posizionare le piantine di fragole in zone a mezz’ombra oppure proteggerle con reti ombreggianti per evitare che le foglie si brucino o le radici subiscano un ingente stress termico.

L’elevata sensibilità ai ristagni idrici impone anche la scelta di un sito di coltura ben drenato e costituito da un terreno soffice, di medio impasto e ricco di sostanza organica. Pertanto, prima di piantare le fragole in vaso o in giardino, si consiglia di preparare il sito di coltura con una vangatura per rendere il suolo sciolto e permeabile, magari interrando un buon concime per fragole di natura organica (come il compost, il letame maturo o lo stallatico secco), per promuovere lo sviluppo vegetativo e il germogliamento.

 

Come piantare le fragole

Una volta scelto e preparato il terreno per la messa a dimora della pianta di fragole, occorre decidere se partire dal seme o trapiantare le piantine già formate, facilmente reperibili presso i vivai specializzati e nei consorzi agrari.

Partire dalle giovani piante in vaso (meglio se provenienti da agricoltura biologica) è sicuramente il metodo più semplice, pratico e veloce per avviare con successo la propria coltivazione di fragole. L’unica accortezza richiesta è disporre gli esemplari a una distanza di circa 20-25 cm l’uno dall’altro, scavando delle buche di media profondità per fare in modo che l’apparato radicale si sviluppi parallelamente al terreno.

Anche se, in genere, si preferisce il trapianto delle piante già formate, che possiamo comprare o riprodurre facilmente per stolone, si può anche partire dai semi di fragola, tenendo però presente che la germinazione risulterà di gran lunga più lenta e complicata. In questi casi è preferibile effettuare la semina in un semenzaio riscaldato a partire dalla fine dell’inverno, riempiendo il contenitore con del terriccio già concimato nei mesi precedenti.

Allo spuntare delle prime foglioline, si effettua un diradamento eliminando i germogli che appaiono meno vigorosi, scalzandoli con un’asticella in legno o una matita. Alla comparsa della quarta-quinta foglia (e con idonee condizioni climatiche) si può procedere al trapianto delle fragole in vaso o in piena terra.

 

Coltivare le fragole nell’orto e in vaso

Dal momento che le fragole sono piante ortive di modesto sviluppo, durante la crescita è opportuno mantenere il terreno sempre pulito dalle erbe infestanti che sottraggono acqua e minerali alle giovani radici in fase di sviluppo, effettuando il diserbo manuale almeno una volta la settima.

Inoltre, dal momento che stiamo parlando di una pianta che cresce spontanea nella coltre verde e umida del sottobosco, è facile intuire quanto sia importante effettuare una pacciamatura organica (soprattutto nei periodi più caldi dell’anno) in grado di riprodurre le sue condizioni naturali di crescita.

Chi invece vuole coltivare le fragole in vaso sul balcone o sul terrazzo, dovrà avere l’accortezza di posizionare uno strato di argilla espansa o ghiaia di fiume sul fondo del recipiente per favorire il drenaggio dell’acqua irrigua ed evitare i ristagni idrici che potrebbero far marcire le radici, oltre ovviamente a ricoprire il terreno con foglie, pagliericcio e altri materiali organici per prevenire la crescita delle malerbe e mantenere il substrato ben umido.

 

Avversità di coltivazione e malattie

Nonostante la notevole facilità di coltivazione, anche le fragole possono essere soggette a problemi fitosanitari di varia natura, tra cui lo sviluppo di malattie fungine come la botrite, l’oidio e la vaiolatura.

Per prevenire problemi di sorta è sufficiente zappettare periodicamente il terreno per arieggiare il substrato e favorire al contempo l’assorbimento dei nutrienti forniti da concimi, compost e stallatico, oltre a innaffiare le piante spesso ma poco alla volta per evitare i ristagni idrici che potrebbero agevolare lo sviluppo di marciumi radicali e la conseguente proliferazioni di funghi e parassiti.

Per quanto riguarda gli insetti, i più comuni sono gli afidi, il ragnetto rosso e il moscerino della frutta, che possiamo contrastare irrorando sulle piante un insetticida naturale selettivo, come l’estratto di piretro o un prodotto formulato con oli essenziali vegetali (tipo Neem, Schinus molle o Melia Azadirachta), rispettando tassativamente i dosaggi riportati sulla confezione e – se presente – il tempo di carenza, ossia l’intervallo temporale tra il momento del trattamento e quello della raccolta e del successivo consumo.

 

 

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