La Poa pratensis, comunemente chiamata erba fienarola, è una di pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Poacee, che viene spesso utilizzata per creare tappeti erbosi fitti e omogenei, tipici dei prati all’inglese. Vediamo come prendersene cura, dalla semina al taglio periodico.
Il prato inglese è tra le soluzioni più in voga per la realizzazione di giardini ordinati ed eleganti, ma per raggiungere un risultato estetico degno delle aspettative è necessario seguire delle precise tecniche di coltivazione – ormai ben consolidate – che si basano su specifiche pratiche agronomiche.
Il primo passo da compiere per ottenere un prato da far invidia è scegliere i semi giusti, tenendo conto delle condizioni climatiche della zona, del tipo di terreno su cui sorgerà il manto erboso, dell’esposizione solare che riceverà l’erba, della tessitura fogliare che si preferisce (larga o stretta) e della frequenza di manutenzione che si è disposti a mettere in atto.
Per soddisfare in maniera adeguata ogni tipo di esigenza, molte aziende produttrici propongono dei miscugli composti da più specie di base, ognuna con caratteristiche proprie, pregi e difetti. Tra le varietà maggiormente impiegate per la realizzazione di tappeti erbosi resistenti, compatti e a basso costo manutentivo troviamo:
la Festuca pratensis, particolarmente tollerante al freddo e più rapida nell’insediamento;
la Festuca arundinacea, disponibile sia con tessitura fogliare medio-fina per i prati ornamentali sia con foglia più larga e dal colore chiaro per i giardini rustici;
la Festuca rubra, dall’aspetto filiforme e in grado di sopravvivere anche in condizioni di scarsa luminosità, quindi adatta per gli spazi esterni ombreggiati, le aree collinari e le zone fredde con esposizione a nord;
il Lolium Perenne, una graminacea microterma a crescita rapida e portamento cespitoso, che ben si adatta ai climi temperato-freschi;
la Poa pratensis, una pianta erbacea molto resistente agli stress di tipo meccanico (come il calpestio) e capace di rigenerarsi dai fusti che si sviluppano sotto terra.
Oggi, però, vogliamo concentrare la nostra attenzione proprio su quest’ultima varietà che, in consociazione con il Loietto e la Festuca rossa strisciante, è la componente principale delle miscele da prato inglese e per i tappeti erbosi a foglie fini tipici dei campi di calcio e dei fairway golfistici.
Caratteristiche e adattabilità
La Poa pratense è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Poacee, molto resistente al freddo invernale e a una moderata siccità. Nel linguaggio comune è conosciuta anche con il nome di erba fienarola e viene utilizzata per la creazione di tappeti erbosi densi e omogenei, che non hanno nulla da invidiare ai tradizionali prati sintetici dal punto di vista estetico e manutentivo.
Alcuni esempi di miscugli con Poa pratensis sono: – 90% di festuca arundinacea e 10% di poa per i prati a bassa manutenzione allestiti in zone dal clima caldo; – 60% di Lolium Perenne, 20% di festuca rubra e 20% di poa pratense per i tappeti erbosi a foglia fine che non godono di una buona esposizione solare; – 50% di Loietto, 30% festuca rubra e 20% poa pratense per le zone collinari caratterizzate da temperature miti.
Una delle caratteristiche più apprezzate di questa graminacea è rappresentata dalla sua natura rizomatosa, che le permette di riprodursi e prosperare anche in condizioni climatiche e ambientali particolarmente avverse.
Si tratta, in pratica, di un’erba da prato il cui fusto si sviluppa sotto terra in senso orizzontale, ingrossandosi e accumulando sostanze nutritive per produrre le radici che daranno vita a nuove piante.
Grazie alla capacità di rigenerarsi dai rizomi che crescono nella parte sottostante il terreno, garantisce risultati sorprendenti in termini di durevolezza e stabilità, rivelandosi particolarmente adatta per gli spazi esterni sottoposti a usura meccanica (calpestio, rotolamento, ecc.) o climatica/atmosferica (gelo, umidità, sbalzi di temperatura e così via).
Per la stessa ragione, l’erba poa permette di creare una base perenne che rimane verde tutto l’anno, sebbene durante il periodo estivo – quando il clima diventa decisamente più caldo e afoso – entra in “riposo vegetativo”, riducendo al minimo le sue funzioni fisiologiche per sopravvivere alla siccità.
Durante questa fase, il prato andrà innaffiato con maggiore frequenza per prevenire l’ingiallimento, avendo l’accortezza di lasciare i fili d’erba leggermente più alti rispetto all’inverno per agevolare lo scambio di sostanze nutritive e proteggere il manto erboso dalle alte temperature estive.
Come coltivarla
Coltivare la poa come erba da prato è abbastanza semplice e non richiede cure particolarmente complesse, due caratteristiche molto apprezzate da chi ha poca dimestichezza con il giardinaggio o non dispone di molto tempo da dedicare alla manutenzione del giardino. L’unica accortezza da rispettare affinché possa germogliare e crescere in modo corretto riguarda il periodo di semina, in quanto tende a non attecchire subito al terreno se le condizioni climatiche sono sfavorevoli.
Diciamo subito che il momento migliore in assoluto è quello che va dall’inizio di settembre a metà ottobre: se seminerete in autunno la vostra fienarola metterà radici forti e robuste, regalandovi grandi soddisfazioni già a partire dalla primavera successiva.
Un altro accorgimento da adottare per favorire lo sviluppo della Poa è correggere eventuali carenze di azoto del terreno di coltura: questo minerale, oltre a contribuire alla formazione della clorofilla necessaria per l’attuazione di numerosi processi metabolici delle piante, garantisce l’intensità del verde e rende il prato più resistente sia alla siccità sia ai rigori invernali.
Questi risultati si ottengono soprattutto se le concimazioni vengono effettuate in tardo autunno, indicativamente nel periodo che va da metà ottobre a fine novembre o comunque qualche settimana prima che arrivi il freddo.
Taglio e irrigazione
Dal momento che la fienarola comune a sviluppo rizomatoso è un tipo di graminacea che mal sopporta i tagli bassi, si raccomanda di tagliare il prato a un’altezza compresa tra 5 e 7 centimetri, che andrà incrementata del 20-30% durante l’estate per evitare che, con le alte temperature, il manto erboso si secchi o ingiallisca.
Per quanto riguarda invece l’apporto irriguo, visto che questo tipo di erba inglese è in grado di sopportare senza problemi brevi periodi di siccità, andrà annaffiata abbondantemente solo nel periodo estivo (quando le temperature si stabilizzano intorno ai 25-30 gradi e le piante entrano nella fase di riposo vegetativo), fornendo al prato 30/35 litri di acqua per mq a settimana.
Problemi fitosanitari e rimedi
Pur essendo una pianta erbacea molto robusta e resistente, anche la Poa pratensis può incorrere in qualche problema fitosanitario, da affrontare prontamente e in maniera corretta per avere un prato sempre verde e rigoglioso.
Uno dei principali nemici di questa varietà è la ruggine, una malattia crittogamica causata dai funghi Puccinia spp e Uromyces spp, che si manifesta con la comparsa di piccole pustole brune sulle foglie che, una volta colpite, disperdono una grande quantità di spore prima di seccare.
Se non trattata tempestivamente, la patologia può estendersi rapidamente sulle piante vicine, perché le spore vengono facilmente trasportate dal vento e dall’acqua. Qualora la ruggine sia ancora a uno stadio iniziale sarà sufficiente rimuovere le parti infette del tappeto erboso per evitare che l’agente patogeno si diffonda a macchia d’olio su tutto il prato, in caso contrario bisognerà trattare l’area con sali di rame o prodotti a base di bitertanolo e ossicarbossina.
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