Caratteristiche del diserbante selettivo per gramigna, prato e ortaggi

Ultimo aggiornamento: 07.10.24

 

Per eliminare le erbe infestanti senza danneggiare le altre specie vegetali coltivate nell’orto o in giardino, si può prendere in considerazione l’utilizzo di un diserbante selettivo ad azione fogliare o residuale. Scopriamo come funzionano questi prodotti fitosanitari e le corrette modalità di impiego.

 

Difendere il prato e le piante dell’orto dalle erbe infestanti del giardino è un lavoro difficile e faticoso, soprattutto in quei periodi dell’anno in cui le condizioni del suolo e del clima ne favoriscono la diffusione e lo sviluppo.

Per liberarsene in modo veloce ed efficace si può ricorrere al diserbo chimico mediante l’utilizzo di composti formulati appositamente per il controllo delle malerbe. In questi casi, però, occorre fare molta attenzione perché ci sono erbicidi chimici che, pur essendo legali, possono provocare gravi danni alle nostre specie orticole, distruggendo o impedendo qualsiasi tipo di vegetazione.

Pertanto, se non volete gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto, la soluzione migliore è utilizzare prodotti fitosanitari che agiscano solo sulle piante sensibili alle sostanze contenute, rispettando le altre specie vegetali del tappeto erboso.

Vediamo insieme come diserbare il giardino in modo efficace e quali diserbanti selettivi possiamo usare sul nostro prato per evitare effetti collaterali sulle altre piante.

Cosa sono e come agiscono i diserbanti

Dopo la semina capita spesso che il prato venga attaccato da diversi tipi di erbacce infestanti che competono con le altre piante coltivate per i fattori di crescita quali luce, acqua e aria, prosperando anche in condizioni ambientali sfavorevoli.

Allargandosi sul terreno, la massa di vegetazione delle malerbe sottrae spazio alle giovani colture fino a soffocarle e, in certi casi, offre riparo a insetti e parassiti (come afidi e lumache) che rischiano di comprometterne la salute e l’aspetto estetico.

Questo accade principalmente perché le erbe infestanti crescono spontaneamente negli spazi limitrofi e vengono trasportate negli orti familiari e nei giardini privati dagli agenti atmosferici (in primis acqua e vento), dagli animali e dalle stesse attività colturali dell’uomo, che contribuisce alla loro diffusione mediante le operazioni di irrigazione, concimazione e lavorazione della terra con zappe ed estirpatori.

Per prendersi cura del proprio spazio verde e mantenerlo sempre in ottimo stato, spesso si rende necessario l’utilizzo di un erbicida ad azione disseccante, formulato con sostanze chimiche di sintesi che si propongono di controllare e ridurre la crescita delle infestanti.

 

A seconda del meccanismo d’azione, questi prodotti vengono classificati in:

– erbicidi di contatto, che agiscono solo sulla parte trattata (perlopiù le foglie), senza intaccare l’apparato radicale, quindi utili per il diserbo delle infestanti annuali;

erbicidi sistemici, il cui principio attivo entra nel circolo linfatico della pianta bersaglio per arrivare fino alle radici e provocarne la morte, rivelandosi efficaci contro le piante infestanti perenni con apparato radicale a fittone o rizomatoso;

– i diserbanti ad azione residuale (o antigerminello), che si applicano direttamente sul terreno per impedire ai semi di germinare, eliminando le malerbe nei primissimi stadi di sviluppo. A differenza dei precedenti, questi prodotti garantiscono una parziale pulizia del terreno per periodi più lunghi e possono essere utilizzati anche a scopo preventivo.

 

Diserbanti non selettivi (totali) e diserbanti selettivi

Quando si devono eliminare le erbe infestanti del prato, molti agricoltori e amanti dell’orto sono scettici nei riguardi dei diserbanti chimici – soprattutto quelli ad azione totale – perché tossici per tutte le specie vegetali.

Per un’azione più mirata ed efficace, la soluzione migliore è l’utilizzo di un diserbante selettivo che – come il nome stesso suggerisce – dispieghi la propria funzione erbicida esclusivamente su alcune tipologie di piante, senza causare danni alle altre nemmeno quando distribuito su tutto il manto erboso. In questo modo si potranno colpire solamente le specie vegetali estranee, preservando la salute e l’estetica del prato da qualunque effetto collaterale.

Questo accade perché il meccanismo d’azione del prodotto si attiva solo in presenza di specifiche piante infestanti, senza compromettere lo sviluppo e il ciclo vitale delle colture che non sono sensibili alle sostanze contenute.

 

Come agiscono i diserbanti selettivi

Quando si parla di diserbanti selettivi, possiamo distinguere tre diverse tipologie di selettività: quella fisiologica, quella meccanica e quella biologia.

Nel primo caso, si fa riferimento al diverso grado di assorbimento del prodotto nei tessuti vegetali, che in genere è maggiore nelle infestanti e dipende sia dalla natura dei solventi impiegati sia dalla presenza di sostanze bagnanti, che possono aumentare la velocità e l’efficacia del diserbo.

Per selettività meccanica, invece, si intende la capacità delle piante di trattenere le gocce di diserbante, mentre quella biologica si riferisce alla capacità degli esemplari colpiti di produrre dei veri e propri antidoti capaci di contrastare l’azione delle sostanze chimiche utilizzate per diserbare il terreno.

Un’ulteriore distinzione va fatta tra: diserbante ad assorbimento fogliare, i cui principi attivi vengono assorbiti dal microcircolo linfatico delle infestanti a foglia larga per arrivare alle radici e provocarne il disseccamento; e diserbante granulare, che si cosparge direttamente sul tappeto erboso per impedire la germinazione dei semi trasportati dall’acqua e dal vento.

 

Quando e come si usano i diserbanti ad azione selettiva

A prescindere dal tipo di prodotto scelto, quando si effettua il diserbo del prato o del giardino queste sostanze vanno sempre usate con consapevolezza, poiché anche il minimo errore nel dosaggio e nell’applicazione potrebbe avere effetti negativi sulle colture che si vogliono preservare.

Il primo consiglio è quello di leggere e attenersi scrupolosamente alle istruzioni e alle modalità di utilizzo raccomandate dal produttore.

Gli erbicidi di contatto e quelli sistemici vanno distribuiti o nebulizzati direttamente sulle foglie delle piante bersaglio per permetterne l’assorbimento attraverso gli stoloni, mentre i diserbanti ad azione residuale si spargono sul terreno, secondo le modalità indicate sulla confezione.

Inoltre, dal momento che alcuni fattori possono influenzare l’efficacia e il meccanismo d’azione di questi prodotti, è importante valutare attentamente anche le condizioni climatiche dell’area da diserbare.

Alcuni diserbanti sistemici, infatti, non si attivano con temperature inferiori agli 8°C, mentre quando fa troppo caldo (tra 25 e 28°C) le piante infestanti rallentano le loro funzioni fisiologiche e rendendo meno efficace l’azione degli erbicidi.

Inoltre, affinché il principio attivo possa penetrare nei tessuti vegetali, è importante che dopo il trattamento non piova per almeno 24 ore. Al contrario, la pioggia è in grado di rafforzare l’efficacia dei diserbanti antigerminello ad azione residuale, favorendone l’assorbimento da parte del terreno.

Anche la luce solare ha effetti positivi sui diserbanti sistemici poiché, con l’aumentare dell’attività fotosintetica delle piante, il principio attivo del prodotto entra in circolo più facilmente, mentre il vento rappresenta un fattore ostativo perché agevola la vaporizzazione delle sostanze applicate, promuovendone la dispersione.

Infine, è consigliabile non tagliare il prato nei quattro-cinque giorni successivi alle operazioni di diserbo, altrimenti l’infestante non avrà il tempo necessario per trasferire le molecole tossiche alle radici, impedendone così il completo assorbimento.

 

 

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