Nel mondo degli insetti ne esistono alcuni che non fanno sempre bene alle piante del nostro giardino e tra questi c’è la cocciniglia. Scopriamo cosa fare.
La natura è meravigliosa, certe volte ci lascia increduli per la sua bellezza e particolarità, per la perfezione e per i colori, le forme, i profumi. Molti amano così tanto l’ambiente da sposare cause importanti, talvolta anche solo cambiando il proprio approccio alla cura del giardino.
Tuttavia, in natura non sempre tutto è come nelle favole, perché esiste un ciclo per ogni cosa, quindi bisogna prestare attenzione ad alcuni parassiti delle piante che potrebbero rovinare la vegetazione.
Tra questi si trova la cosiddetta cocciniglia, ossia dei rincoti, che come gli afidi tendono a perforare le foglie o i fusti giovani per ottenere nutrimenti dalla linfa. Quest’ultima è infatti una fonte importantissima perché ricca di elementi nutritivi come zuccheri, che danno energia e aiutano a crescere sia la pianta sia gli insetti.
Il parassita cocciniglia però non è solo uno, nel senso che esistono decine di tipologie che variano a seconda delle dimensioni e del tipo di colonizzazione. Si possono trovare alcuni insetti di pochissimi millimetro e altri anche di un centimetro, e tendono a occupare in gran numero le parti più giovani della pianta, soprattutto i germogli, nonostante sia possibile trovarle anche nelle radici.
La cocciniglia fa parte di una famiglia di insetti detti homopteri, e della sottofamiglia chiamata Sternorrhyncha, che comprende più di 8.000 specie in tutto il globo. Come avrete intuito, sono molto pericolose per la coltivazione, a prescindere dalla latitudine o da altri fattori come il clima.
Qualche curiosità
Quando si cercano informazioni sulla cocciniglia su Internet vengono sempre indicate solamente le caratteristiche di questo insetto, ma noi, però, vogliamo offrire qualcosa in più.
Infatti, non tutti sanno che oltre la pericolosità per la vegetazione, è utile in determinati settori. Dal corpo degli esemplari femmina di cocciniglia, essiccato e schiacciato, si ottiene il colorante rosso detto “carminio”, utilizzato anche nei cosmetici.
Questa pratica era altamente diffusa soprattutto nel Messico: quando i conquistadores misero piede in America latina, furono affascinati da questa tonalità così forte e prorompente, tanto da esportare in Europa la tecnica. Non è infatti un segreto che il classico colore scarlatto delle uniformi militari della Gran Bretagna fosse ricavato proprio dalla cocciniglia rossa. Quest’ultima era molto diffusa tra il 1600 e il 1800, tanto da essere considerata al pari di una merce d’esportazione preziosa come l’oro.
Oggi certamente i vestiti sono realizzati con coloranti sintetici, eppure non è da trascurare il Perù, che secondo alcuni dati produce l’85% delle scorte mondiali di cocciniglia, seguito dalla Spagna, dall’Algeria e dalle Canarie. Come anticipato, la tinta cremisi che si può trovare in fard e rossetti deriva proprio da questo insetto che rovina la vegetazione, amante delle piante grasse.
Tipologie
Chi non conosce molto bene il mondo degli insetti potrebbe trovare un po’ di difficoltà nel riconoscere una cocciniglia cotonosa da altre tipologie. Tuttavia, con un po’ di pratica e soprattutto con gli elementi opportuni non dovrete preoccuparvi. La cocciniglia diventa riconoscibilissima, perché tende a coprirsi di una sostanza di protezione dalla consistenza cerosa, che diventa una sorta di cappuccio a forma di scudo che è allo stesso tempo robusto, rigido e gommoso, anche se varia a seconda della specie.
In natura si possono trovare diverse tipologie, tra cui ricordiamo Iceria, Ceroplastes, Chloropulvinaria, Saissetia, Planococcus e Pseudococcus (ossia la cocciniglia farinosa). In linea generale possiamo riscontrare tre macrogruppi, suddivisi principalmente a seconda dell’involucro esterno. Il primo è quello delle cocciniglie con corpo molle, che usano filamenti cerosi per proteggersi. Il secondo comprende quelle con corpo indurito, impregnate di una cera resistente, mentre il terzo sono quelle con corpo morbido, in cui è presente uno scudetto ceroso.
Caratteristiche della cocciniglia
La cocciniglia è un insetto dotato di alcune peculiarità, tra cui un apparato boccale particolarmente pungente e succhiatore, che aiuta a raggiungere al linfa delle piante vigorose e in salute rilasciando la melata. Quest’ultima è una sostanza zuccherina, molto appiccicosa, che da un lato aiuta nella nutrizione le formiche, protettrici delle larve di questi parassiti, dall’altro però può favorire lo sviluppo delle fumaggini, ossia una malattia della pianta causata da funghi.
Una delle loro caratteristiche preponderanti è che esiste una diversità netta tra i maschi e le femmine. Per riconoscere il sesso e quindi capire con cosa avete a che fare dovete guardare alcuni tratti specifici. I maschi hanno solitamente un corpo esile e allungato, con antenne, zampe e persino ali posteriori.
Le femmine, invece, non hanno gli occhi e né altre cose, ma vantano un corpo robusto e piatto, segmentato in tre parti: testa, torace e addome, che però appaiono come uniti. Queste ultime hanno infatti il compito di proteggere le larve durante il primo periodo di vita, per poi liberarle e lasciarle crescere e moltiplicare, quindi vantano uno scudetto ceroso molto forte. In ogni caso, al loro interno è possibile trovare alcune ghiandole che secernono anche lacca e seta, utili per la costruzione dell’involucro esterno.
Riproduzione e ciclo di vita
Quando si parla di cocciniglie e in particolare di riproduzione bisogna sempre considerare la varietà delle specie. Infatti, quasi tutte quelle esistenti sono ovipare, ma non è difficile riscontrare alcune vivipare od ovovivipare. Il tipo di riproduzione può avvenire grazie a un accoppiamento (quindi si parlerà di anfigonia), ma anche senza (partenogenesi) o con il solo sperma maschile. Alcune specie di questi insetti hanno anche una sorta di ermafroditismo, perciò possono svolgere funzioni maschili e femminili contemporaneamente, anche se sono molto rare.
In ogni caso, dalle uova nascono i cosiddetti neanidi, che si diffondono nell’ambiente in modo molto rapido, occupando tutta la vegetazione e crescendo velocemente. Le giovani cocciniglie attraversano comunque diversi stadi prima di diventare adulti veri e propri: schiuso l’uovo diventano larve, che se femmine sono molto piccole e in ogni caso si muovono molto.
Una volta cresciuti i neanidi, questi diventano adulti, rimanendo immobili sulla pianta e deponendo a loro volta un numero di uova variabile a seconda da alcuni fattori come il clima, protette da cera bianca. A tal proposito, molti usano un braciere da giardino per riuscire a prevenire la nascita di nuove larve.
Diffusione e alimentazione
Che sia una cocciniglia degli agrumi oppure altre tipologie, la specie di insetto si comporta tutta in maniera piuttosto simile. Infatti, la maggior parte degli individui tende a spostarsi in modo autonomo in caso di fecondazione. Il genere che si muove più di frequente è quello maschile, perché le femmine rimangono fissate ai vegetali, anche nello stato adulto. Questo vi potrà aiutare a capire ulteriormente come riconoscere gli insetti che avete di fronte, quindi operare nel modo migliore per salvare le vostre piante.
Tuttavia, è bene sottolineare un aspetto importante: la mobilità della cocciniglia maschio non si ha in tutte le fasi della sua vita. Di fatti, specialmente durante lo stadio larvale, gli insetti piccolissimi si lasciano trasportare dal vento o da altri esemplari come le formiche, così da muoversi più rapidamente da una pianta all’altra.
Come abbiamo già visto, la cocciniglia ha un apparato digerente che nel corso dei secoli si è adattato sempre di più alla fitofagia, ossia all’alimentazione mediante le piante. La loro dieta non è molto varia, anche se tendono a cibarsi facilmente di quasi ogni tipo di vegetale.
In genere, i composti che più amano sono quelli di carbonio e azoto, perciò per raggiungere il proprio fabbisogno proteico consumano grandi quantità di linfa. Ciò nonostante, per quanto riguarda l’alimentazione non tutti gli insetti appartenenti a questa famiglia sono uguali, infatti la maggior parte dei cosiddetti Afidi manca di una membrana filtrante. Questo comporta un adattamento diverso rispetto le specie più comuni, e per questo è fondamentale tenere presente la possibilità che abbiate di fronte anche insetti diversi.
Danni provocati
Come abbiamo visto, gli esemplari maschi della cocciniglia tendono a muoversi da una pianta all’altra, aumentando il rischio di rovina della vegetazione. Ciò nonostante, i danni non sono rilevabili soltanto a questi ultimi, perché anche le femmine giocano un ruolo importante.
Infatti, potremmo dire che i la maggior parte dei danni ai tessuti delle piante è causata proprio da loro, che con i loro stiletti perforano il vegetale per nutrirsi della linfa.
Ma i rischi non sono dati soltanto dalla loro alimentazione, perché i fori possono diventare un passaggio sicuro per microrganismi infestanti e altrettanti pericolosi come i virus. Un altro danno indiretto che causa la cocciniglia è dovuto ai suoi cosiddetti escrementi, cioè la melata che, come abbiamo visto in precedenza, è un elemento appetibile per formiche e altri insetti.
Ma uno dei problemi più riscontrati è anche la formazione della fumaggine, ossia di una specie di muffa che nulla ha a che vedere con la pianta su cui si trova. Tra l’altro, la presenza della loro saliva inibisce la crescita delle foglie e dei frutti perché particolarmente aggressiva, e in più determina anche una maculazione e decolorazione di colore bianco sulla superficie del frutto o dell’arbusto.
Un altra specie curiosa che provoca danni enormi alla coltivazione è anche il cotonello dell’olivo, che è sicuramente meno noto della Xylella ma è altrettanto difficile da gestire, perché causa un disseccamento rapido della pianta.
Rimedi naturali
Per difendersi da questo insetto infestante potreste adoperare un anticocciniglia, ossia un prodotto specifico e chimico che elimina completamente il problema. Tuttavia, dovrete considerare che si tratta di un trattamento artificiale, che adopera insetticidi specifici. Quanti preferiscono metodi più naturali, devono sapere che esistono diverse strade da poter percorrere: in primo luogo, quella manuale.
Intendiamo dire che se la cocciniglia si presenta in modo contenuto e omogeneo sulla pianta del vostro orto o del giardino, potrete optare per rimuoverla dalle foglie e dai fusti una dopo l’altra. Questo trattamento manuale è sicuramente il più pratico, perché vi servirà solo del cotone o della carta assorbente per togliere i parassiti, che andrà poi bruciato.
Il secondo metodo che potete adoperare è quello della potatura, magari usando forbici elettriche. Questa soluzione è ideale se la cocciniglia è presente solo su alcuni rami e in modo disomogeneo.
Infine, altri due rimedi del tutto naturali ed ecologici sono sia quello di usare dei nemici naturali, ossia le coccinelle (oppure alcune vespe), sia di preparare oli essenziali con sostanze repellenti, come il sapone di marsiglia o il tè, che andranno spalmati direttamente sulle foglie.
Cocciniglia: come eliminarla e prevenire
D’accordo, avete finalmente debellato la cocciniglia, ma il lavoro non è terminato, perché per evitare che le piante vengano attaccate nuovamente bisogna prevenire un nuovo attacco. Per questo motivo è importante capire qual è il punto debole di questi parassiti, cioè cosa odiano e quindi permette di allontanarlo.
In generale, sappiamo che si tratta di un insetto che non ama per niente l’acqua, perciò una prima e funzionale azione preventiva può essere quella di creare un ambiente ricco di umidità. Non a caso la cocciniglia ha come nemico la pioggia, perché fermano anche la proliferazione sulla pianta.
A tal proposito è sempre buona cosa apportare la giusta quantità di acqua, innaffiando in modo accurato il terreno, bagnando ogni tanto la pianta. Oltre a questo può anche essere utile fare attenzione a tutti gli insetti che si posano sopra le foglie e il fusto. Se ve ne accorgete sarà fondamentale iniziare a eliminarli manualmente, anche se non siete sicuri di avere di fronte una cocciniglia.
In linea con i suggerimenti dati nei paragrafi precedenti, potete anche optare di diluire 20 g di alcol a 90° in un litro di acqua, e spruzzare sulla pianta tre volte al giorno per almeno due giorni. Questa sostanza scioglierà le membrane cerose e allontanerà il rischio che la cocciniglia compaia nuovamente, permettendovi di stare più sereni e di godervi il vostro giardino con più tranquillità.
Un altro elemento interessante che può sostituire l’alcol è anche il sapone di Marsiglia: sciogliete 30 grammi in un litro di acqua, ed effettuate la stessa operazione illustrata precedentemente. In questo modo potete anche evitare di donare alle vostre piante un odore più accentuato.
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