Cosa fare se la pianta di limone ha le foglie accartocciate e gialle

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Pur essendo una pianta molto robusta e adattabile, il limone può incorrere in alcuni problemi fitosanitari che potrebbero comprometterne la salute e l’aspetto estetico, con conseguenze inevitabili anche sulla produzione fruttifera. Vediamo quali sono le malattie più comuni, come riconoscerle e i rimedi più efficaci per curarle.

 

Il limone è una pianta sempreverde molto diffusa nel nostro Paese e coltivata sia come albero da frutto sia come specie ornamentale nei giardini pubblici e privati, nei frutteti da reddito e persino in vaso su balconi e terrazzi. A differenza di altri fruttiferi, è una specie rifiorente in grado di produrre più volte durante l’anno, per cui con i dovuti accorgimenti e le giuste tecniche di coltivazione sarà possibile ottenere un raccolto soddisfacente anche da un singolo esemplare.

Tuttavia, come tutte le piante, anche quelle del limone sono facilmente soggette a malattie parassitarie e fungine che rischiano di comprometterne la salute e provocare danni anche molto gravi. Di seguito sono descritte le principali fisiopatie che possono colpire questa coltura, i sintomi più comuni che si possono riscontrare sugli organi della pianta e le misure da adottare per la difesa fitosanitaria.

 

Appassimento da carenza idrica

Se il limone presenta foglie arricciate e ingiallite, una delle cause principali potrebbe essere la carenza idrica determinata da un continuo stato di deficit nelle irrigazioni. Le fisiopatie dovute a un’estrema mancanza di acqua si manifestano, in genere, con l’avvizzimento degli apici e del fogliame, a cui segue una ridotta produzione di foglie nuove e un precoce ingiallimento di quelle presenti.

Se lo stress idrico persiste, soprattutto in piena estate e nei periodi più siccitosi dell’anno, il limone non fa fiori e mostra un arresto della crescita, diventando di conseguenza più vulnerabile all’attacco di malattie fungine e parassiti.

Per prevenire e risolvere il problema è sufficiente innaffiare la pianta in maniera adeguata per garantirle l’apporto di acqua e sali minerali di cui ha bisogno per effettuare la fotosintesi clorofilliana e la traspirazione fogliare, tenendo conto ovviamente anche delle condizioni ambientali e meteorologiche del periodo.

Se non è possibile bagnare con regolarità si può ricorrere a degli appositi kit o impianti di irrigazione automatici che assicurino un corretto apporto irriguo alla pianta anche quando non si ha la possibilità di monitorare costantemente la situazione.

 

Marciume radicale e del colletto

Se si ha a che fare con una pianta di limone con foglie accartocciate e ingiallite è possibile che soffra di marciume radicale o del colletto causato da funghi appartenenti al genere Phytophthora.

Questi patogeni, oltre a determinare una stentata maturazione dei limoni, possono comportare la formazione di macchie umide e fessurazioni sulla corteccia alla base del tronco, da cui fuoriescono essudati gommosi che potrebbero intaccare anche l’apparato radicale.

Man mano che la patologia avanza, la chioma deperisce progressivamente, i fiori di limone appaiono più radi e i frutti che maturano restano di piccola pezzatura, ricoprendosi di muffa brunastra. Inoltre, se non trattata tempestivamente, la gommosi può estendersi su tutto il fusto e portare alla morte precoce della pianta, attaccando anche gli alberi vicini.

Se la malattia è già in corso si può intervenire con un trattamento fungicida sistemico da irrorare abbondantemente sulle aree colpite del colletto e sul terreno circostante per impedire la proliferazione dell’agente patogeno, mentre come misura preventiva è sufficiente applicare una pasta ad azione disinfettante non appena si nota la presenza di foglie gialle sul limone.

Il mal secco

Il mal secco è una malattia fungina che colpisce la maggior parte degli agrumi ed è causata dal fungo Phoma tracheiphila che determina la comparsa di macchie rosa salmone sul tronco e il progressivo ingiallimento delle foglie di limone, che si accartocciano e cadono precocemente.

L’attacco di questo patogeno è più frequente all’inizio della primavera, quando la pianta si prepara a fiorire e consuma più energie per portare a maturazione i frutti. Al manifestarsi dei primi sintomi è fondamentale eliminare prontamente tutte le parti infette tagliandole con l’aiuto di un’accetta, che andrà ben sterilizzata dopo la potatura.

Quando la pianta muore di questa malattia deve essere estirpata subito affinché non diventi fonte di contagio per quelle vicine, avendo premura di disinfettare la zona con un preparato a base di calce e zolfo.

Se, invece, vi state chiedendo come recuperare una pianta di limone già attaccata dal fungo, potete irrorare sul tronco e il fogliame un prodotto a base di rame o estratto di propoli, rispettando il dosaggio e nelle modalità di utilizzo raccomandate dal produttore.

 

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Virus e batteri

Le piante di agrumi, comprese le specie di limone con scorza molto spessa e coriacea, possono essere attaccate da numerosi batteri e virus, come il Cristacortis, la Psorosi l’Exocortite, la Maculatura anulare e l’Impietratura. La batteriosi più letale è causata dal batterio Pseudomonas syringae, che si manifesta con la comparsa di macchie scure sulle pagine fogliari, soprattutto nel periodo primaverile.

Per debellare questo agente patogeno si consiglia di potare i rami infetti per favorire l’aerazione della chioma e rafforzare le difese naturali della pianta, mentre in caso di forti attacchi o quando il limone presenta foglie gialle e accartocciate su tutta la parte aerea, è opportuno intervenire con un trattamento a base di sali rameici tra fine ottobre e inizio novembre.

Parassiti

E dopo aver parlato delle principali malattie del limone è arrivato il momento di approfondire il discorso relativo ai suoi parassiti, che possono essere di origine animale oppure vegetale.

Alcuni di questi, oltre a causare ingenti danni alla pianta, sono portatori di numerose malattie batteriche e virali, come nel caso della mosca gialla o nera che funge da vettore della rogna causata dal batterio Pseudomonas savastanoi. Tra i parassiti del limone più dannosi si segnalano:

♦ le cocciniglie, piccoli insetti biancastri aderenti a tronco e rami, che pungono il tessuto vegetale per succhiare la linfa, producendo molta melata su cui si forma la fumaggine del limone;

♦ gli afidi bruni (Toxoptera aurantii), dei polifagi di colore verde, nero o giallo che attaccano soprattutto i germogli giovani, le foglioline e i boccioli fiorali dell’albero, determinandone l’accartocciamento;

♦ la minatrice serpentina, un lepidottero che, durante lo stadio larvale, danneggia le foglie del limone scavandovi lunghe gallerie;

♦ i tripidi (Heliothrips), dei tisanotteri che attaccano la pagina inferiore delle foglie e, talvolta, anche i fiori e i frutti, determinando la comparsa di macchie decolorate e necrotiche;

♦ la mosca fioccosa degli agrumi, un’aleurodide che si ciba della linfa della pianta producendo una sorta di feltro bianco ceroso su foglie e rami;

♦ il ragnetto rosso, un acaro appartenente al gruppo degli Aracnidi che punge le lamine fogliari per succhiare la linfa, debilitando seriamente la pianta.

Se l’infestazione è di lieve entità, è possibile asportare questi parassiti manualmente, avendo poi premura di disinfettare la zona con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol. In caso contrario, è bene intervenire con prodotti a base di oli minerali o piretro naturale, da applicare all’inizio della primavera oppure a fine autunno in modo da distruggere la maggior parte delle uova e delle larve.

Come misura preventiva, invece, si possono utilizzare degli appositi concimi naturali per limoni allo scopo di rafforzarne le difese naturali e la resistenza contro parassiti e malattie.

 

 

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