Oltre a essere una pianta molto gradevole esteticamente, il gelso è un tipo di arbusto capace di regalare ogni anno frutti deliziosi e nutrienti, a patto però di effettuare lavori di potatura a regola d’arte. Vediamo come fare.
Il gelso, oltre a essere una pianta molto produttiva, si adatta facilmente anche alle potature più severe, permettendo così di creare la forma desiderata in base alle necessità e agli obiettivi della coltivazione. Scopriamo, dunque, le esigenze colturali di questa cultivar che, nel periodo primaverile, ci regala deliziose more da consumare fresche o utilizzare in numerose preparazioni artigianali.
La coltivazione del gelso
In passato, le piante di gelso erano piuttosto diffuse nelle nostre campagne in quanto utili per delimitare le proprietà e avere un po’ di ombra nelle giornate più afose dell’anno grazie alla loro folta chioma.
Nella Cina settentrionale e in Corea l’albero di gelso veniva – e viene tuttora – coltivato per allevare i bachi da seta, particolarmente ghiotti delle sue foglie. Oggi, fatta eccezione per qualche sporadico gelso bonsai tenuto in casa per scopi ornamentali e alcune varietà di gelso pendulo a fogliame caduco, non se ne vedono più molti in giro, ma chi ha la fortuna di averne uno in giardino sa bene quanto i suoi frutti (chiamati impropriamente more di gelso) siano gustosi e saporiti, oltre che ricchi di valori nutrizionali a fronte di un basso contenuto calorico.
La progressiva scomparsa dei gelsi è da attribuirsi principalmente a motivi di natura economica, poiché le loro buonissime more – essendo molto delicate – deperiscono troppo rapidamente per essere destinate alla grande distribuzione di massa nei mercati ortofrutticoli, e quando si ha la fortuna di trovarle bisogna mettere mano alla tasca per concedersi questo piccolo peccato di gola.
Pertanto, se vogliamo gustare i frutti del gelso senza alleggerire troppo il portafoglio, conviene coltivare un albero nel proprio spazio verde in modo da assaporarli appena colti o utilizzarli per preparare delle deliziose marmellate biologiche. Il problema, però, è che per ottenere buoni risultati non basta piantarlo in giardino e aspettare che ci regali le sue gustose more, ma occorre anche un perseverante lavoro di potatura per consentire alla pianta di crescere sana e rigogliosa.
Dunque, senza ulteriori indugi, armiamoci di accetta e cesoie per eseguire la potatura del gelso senza commettere errori. E se tra una potata e l’altra vi avanza un po’ di tempo, date un’occhiata anche al nostro articolo sulla configurazione del volante hori xbox one, così saprete come intrattenervi in attesa di cogliere le vostre succulenti drupe.
In che mese potare il gelso?
Per rispondere alla domanda “quando potare il gelso?” bisogna partire dal presupposto che la pianta necessita di due tipi diversi di potatura da eseguire in periodi specifici dell’anno, ossia: a fine inverno (quindi nel mese di febbraio) e subito dopo la messa a dimora del giovane albero, cioè a partire da novembre fino alla ripresa vegetativa primaverile.
Stesso discorso quando si ha a che fare con un gelso selvatico cresciuto liberamente per parecchi anni senza subire alcun intervento di potatura. Se la pianta presenta una chioma troppo folta e disordinata, con rami che si incrociano e sovrappongono tra loro, l’unica cosa da fare è effettuare un taglio drastico delle ramificazioni più grosse nel punto di intersezione con il tronco mediante capitozzatura, in modo che rimanga solo la parte aerea del fusto. Ovviamente, non ci si potrà aspettare una significativa fruttificazione in primavera, ma già a partire dall’anno successivo la nostra pianta di gelso tornerà a essere rigogliosa e produttiva.
E ora veniamo alla domanda che affolla la mente di molti giardinieri fai da te: si pota con luna calante o crescente? Dunque, anche nel caso del gelso spesso si tende a seguire l’antica credenza popolare secondo cui le attività di potatura che vengono effettuate quando la luna è calante abbiano un forte potere rinvigorente sulle piante.
Anche se si tratta di una teoria che non trova alcun fondamento scientifico, in realtà viene ancora oggi ripresa in agricoltura biodinamica poiché sembrerebbe che la linfa, essendo meno attratta dalla forza di gravità del nostro satellite, permetta ai tessuti vegetali di cicatrizzare più velocemente dalle ferite del taglio. A ogni modo, gli esperti ritengono che l’influenza della luna sia comunque troppo blanda per avere risultati significativi.
Come potare un albero di gelso?
Come già sottolineato, potare il gelso è un’operazione che va necessariamente eseguita a fine inverno per evitare che la pianta incorra in una crescita troppo “esuberante”, creando una dannosa competitività tra i succhioni (ossia i germogli nati da una gemma latente rimasta in dormienza per diverse stagioni) e i rami giovani in grado di portare a maturazione una buona quantità di frutti.
In linea di massima, gli alberi di gelso andrebbero sottoposti a due forme principali di potatura: la potatura di formazione o di allevamento, al fine di modellare e dare forma alla struttura della pianta in modo che, fin da giovane, formi una chioma ordinata; e la potatura di produzione, che viene eseguita quando l’albero si è già sviluppato (all’incirca dopo il terzo-quarto anno di età) per favorire l’aumento della fioritura e del livello di produttività.
Come potare il gelso adulto?
Innanzitutto, vanno tagliati tutti i rami secchi e quelli che non sono più capaci di produrre nuove gemme, poi si recidono eventuali prolungamenti con portamento verticale che potrebbero spingere l’albero a crescere troppo verso l’alto. Si consiglia, inoltre, di potare anche eventuali branche secondarie di grosso diametro che rischierebbero di prendere il sopravvento sui rami primari (ossia, quelli più grandi che si diramano direttamente dal tronco), e di sfoltire la parte centrale della chioma per favorire una crescita più equilibrata e ben areata.
A ogni modo, ricordiamo che non occorrono interventi di potatura drastici o troppo severi per stimolare la produzione degli esemplari adulti, poiché il gelso – a differenza di altre piante da frutto – non è soggetto ad alternanze di fruttificazione tra un anno e l’altro. Pertanto, lo scopo della potatura sarà quello di garantire una distribuzione uniforme della vegetazione, privilegiando sia le ramificazioni di medio vigore con angolo aperto rispetto al tronco sia i prolungamenti giovani sugli apici dominanti.
Infine, per mantenere la produzione sulle parti alte della pianta, si può effettuare il raccorciamento delle branche laterali di diametro leggermente inferiore rispetto al ramo eliminato (il cosiddetto taglio di ritorno), in modo da stimolare la crescita di nuovi getti produttivi. Bene, ora che sapete come potare il gelso non ci resta che augurarvi buon lavoro!
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2 COMENTARIOS
March 22, 2022 at 8:44 pm
Devo capitozzare un gelso non voglio i frutti le gemme stanno per aprirsi può essere dannoso?
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March 23, 2022 at 11:33 am
Salve Antonio,
considerato che il periodo più indicato per effettuare la capitozzatura del gelso è a fine inverno (nel mese di febbraio), dovresti intervenire quanto prima per evitare una forte perdita di linfa e l’inoculazione di malattie che causerebbero un forte stress alla pianta. A ogni modo, se le gemme sono ancora chiuse e l’intervento non è stato già eseguito l’anno scorso (l’operazione va ripetuta ogni due anni), puoi tranquillamente tagliare le branche primarie e i rami più grandi senza provocare grossi danni. Ti consigliamo, inoltre, di praticare una cimatura del getto principale in modo da favorire la produzione di nuove ramificazioni e stimolare, al contempo, la produzione di vegetazione verde negli anni successivi.
Saluti
Team GF
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