Quando cuciniamo è sempre bello poter sperimentare aggiungendo erbe aromatiche, esotiche e non. Ecco come coltivare in casa una delle più amate: il rosmarino.
Anche chi non ha il pollice verde o ama particolarmente cucinare, trova spesso il piacere di far crescere le erbe aromatiche anche in casa. In effetti, prendersi cura di qualcosa del genere può offrire grandi soddisfazioni, e non solo dal punto di vista culinario. In ogni caso, per chef e non, avere a disposizione le spezie e le erbe aromatiche a portata di mano è fondamentale.
Ma la coltivazione di questi aromi richiede altrettanta cura e molta attenzione: non scoraggiatevi però, perché in questo articolo vi spiegheremo tutto ciò che c’è da sapere. Bisogna sicuramente imparare a riconoscerle, cercando di immagazzinare tutte le informazioni riguardanti il nutrimento e la potatura. Per esempio, nel caso del rosmarino, il momento migliore è la primavera, perché in questo periodo le piante si risvegliano e danno vita a nuovi germogli.
La potatura andrà fatta proprio qui, utilizzando un troncarami, altrimenti c’è il rischio di recidere i rami secchi che non producono chiaramente nulla. Chiaramente, sorge spontanea una domanda: “come potare il rosmarino?”, quindi quale forma dargli per lasciarlo crescere vigoroso e rigoglioso? Ebbene, a queste e ad altre curiosità risponderemo nei prossimi paragrafi.
Caratteristiche principali
Esistono una marea di varietà: dal rosmarino strisciante a quello officinalis, e tante altre.
In linea generale si distinguono a seconda della quantità di olio essenziale, ma anche del portamento. Si tratta, infatti, di una pianta arbustiva perenne, dotata di radici e che riesce a raggiunge anche più di 200 cm di altezza.
Il suo fusto è legnoso, di colore marrone scuro o chiaro, e con rametti ramificati, mentre le foglie sono lunghe tra 2/3 cm e larghe massimo 3 mm, lunghe e coriacee, ma anche numerosissime. Una cosa che non tutti sanno è che la pianta del rosmarino offre anche fiori sensibili e piccoli, riuniti in grappoli brevi e con un calice campanulato.
Coltivazione
Immaginate di voler preparare una focaccia barese all’improvviso: gli ingredienti sono semplici, il procedimento altrettanto. Però vi manca un elemento fondamentale: il rosmarino. Ecco, in questo caso la cosa migliore che possiate fare è iniziare a coltivare una piccola piantina sul balcone. Infatti, a differenza di altre erbe aromatiche, questa non è così difficile da accudire e da far crescere.
Per avere un buon rosmarino in vaso è importante capire che è una pianta che ama il caldo e l’aria aperta, ma anche il sole. A tal proposito è importante evitare di tenerlo in casa, perché potrebbe morire subito. Il luogo perfetto per la pianta di rosmarino è invece il balcone o, al massimo, il davanzale della cucina, dove può tranquillamente catturare anche i raggi solari.
Se abitate in zone marittime non preoccupatevi, perché non è un’erba aromatica timida, basterà solo tenerlo al sicuro da eventuali correnti d’aria eccessivamente forti e fredde.
Poi, per quanto riguarda il terreno, la talea di rosmarino necessita di una superficie asciutta, infatti non deve essere annaffiato spesso. Infine, se si coltiva in vaso, bisogna ricordarsi di travasarlo almeno una volta ogni due o tre anni, aggiungendo sotto la terra qualche pietruzza che aiuta l’acqua a scivolare via.
Qualità e benefici
Partiamo dal presupposto che tutte le erbe aromatiche hanno delle peculiarità nutritive non indifferenti. Il rosmarino, però, è molto particolare, perché ricco di oli essenziali e di acidi fenolici, ma anche di flavonoidi e di resine importanti. Tra l’altro, in questa pianta si può trovare anche un alleato contro i radicali liberi: l’acido rosmarinico, che ha proprietà antiossidanti.
A tal proposito in commercio è facile trovare sugli scaffali di supermercati ed erboristerie infusi e decotti di ottima qualità. Si tratta di bevande depurative che aiutano a pulire anche il fegato, oltre che essere delle soluzioni niente male per digerire dopo un pasto natalizio.
Il rosmarino è anche molto utile per l’aerofagia e aiuta l’intestino a rilassarsi, ma anche per curare la tosse e il raffreddore. In antichità veniva effettuata la potatura della salvia e del rosmarino per la preparazione di unguenti specifici e curativi.
Potatura del rosmarino
Se vi state chiedendo quando potare il rosmarino, sappiate che, tra le piante aromatiche esistenti, è uno dei più resistenti. Infatti, lasciato crescere in inverno, riesce a sopravvivere anche fino a -15°C, senza chiedere né acqua né altre sostanze nutritive. Le uniche accortezze da avere sono legate soprattutto al momento del taglio, perché se eseguita male può compromettere la sua crescita.
Spesso e volentieri, la maggior parte delle persone non sa come potare il rosmarino: per questo vi diamo alcuni consigli utili. Innanzitutto, il periodo migliore è la primavera, cioè quando c’è un effettivo risveglio vegetativo, in cui è possibile vedere le prime gemme.
A questo punto sarà anche necessario distinguere quello che è il legno vivo da quello che invece è morto.
In genere, la pianta di rosmarino riesce a resistere anche a potature drastiche a fine estate e inizio autunno. L’operazione di taglio deve essere pensata per recidere tutti quei rami vecchi e permettere all’arbusto di crescere quelli nuovi e ricchi di foglie. Bisogna quindi calcolare bene la parte da rimuovere, senza superare i 5 cm dalla punta del ramo. Poi, a seconda del vostro personale gusto, potrete decidere se lasciare la crescita in forma libera oppure se regolare con un aspetto più geometrico.
Qualora dobbiate tagliarlo per utilizzarlo a scopo alimentare, utilizzate sempre delle forbici da giardinaggio e potate i rami più alti. Il taglio deve sempre essere netto, e fate attenzione a non graffiare la pianta, perché potreste compromettere la sua futura crescita.
Infine, potete anche pensare di prelevare rametti di 10 cm per realizzare delle talee: ovviamente verranno eliminate tutte le foglie.
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