Coltivazione e potatura della magnolia: cosa c’è da sapere

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

La magnolia è uno degli alberi i cui fiori sono simbolo della primavera. Se desiderate piantarla e prendervene cura, ecco qualche consiglio utile.

 

Molti colori e un profumo intenso sono due delle diverse caratteristiche che contraddistinguono questo arbusto. Difficilmente la magnolia bianca o rosa che sia manca in un giardino che si rispetti. Dovete sapere, però, che nel mondo esistono fino a 80 specie diverse: decisamente uno spettacolo sublime, un’esplosione di primavera.

Si tratta di una pianta che ha origine in America: i primi esemplari vennero coltivati in Europa alla fine del 1700, più precisamente in Italia, in un orto botanico di Padova. A differenza di altri arbusti, la magnolia è una pianta che non raggiunge dimensioni eccessive e che, anzi, può essere anche coltivata in vaso senza preoccupazioni.

Ma come farlo? Quali accortezze avere? Queste e altre domande troveranno risposta nei paragrafi successivi: seguiteci!

 

Caratteristiche

Diamo un’identità un po’ più precisa alla magnolia, che non sempre è conosciuta da tutti coloro che decidono di piantarla. Innanzitutto, possiamo dire che si tratta di una pianta di medie dimensioni, e vanta una chioma piuttosto ampia dalla forma a cono, con un abbraccio che può raggiungere anche 10 m. Il suo impiego principale è quello ornamentale, perciò è facile trovarla tanto nei parchi comunali, quanto nei giardini pubblici.

Infatti, i suoi colori, le sfumature del tronco, le qualità complessive regalano un ambiente armonico. A prescindere dalla specie, la sua bellezza primaverile è estremamente apprezzata soprattutto in giardini boscosi. L’albero di magnolia è infatti considerato uno dei più affascinanti tra quelli silvestri, nonché uno dei più facili da abbinare nella realizzazione di uno spazio verde.

 

Varietà esistenti

In natura e quindi anche in commercio si possono trovare diversi esemplari di magnolia, generalmente catalogate in base alla tipologia. Alcune specie vantano fiori più grandi e colorati, altre invece forme decisamente curiose, come quelle a stella e fino a quattordici petali.

Tra le varietà più comuni usate nei giardini pubblici e privati è facile trovare la magnolia grandiflora, ma anche quella stellata e denudata. La caratteristica della prima è che vanta fiori molto grandi e dalla forma a coppa, dal profumo intenso e dal colore bianco oppure rosa. Poi abbiamo anche la magnolia japonica, che è considerato più come un ibrido, dalle tonalità che arrivano fino al viole.

A queste, poi, si aggiungono anche più di 10 varietà, che vi suggeriamo di scoprire recandovi in un vivaio, perché ognuna ha peculiarità davvero uniche e affascinanti.

Del resto, la magnolia sempreverde è un esemplare di arbusto meraviglioso, che quasi rende spiacevole l’uso dei troncarami per la potatura.

 

Potatura della magnolia

Arrivati a questo punto vi starete chiedendo come potare la magnolia, ma in realtà, la domanda più giusta riguarda quale varietà è meglio tagliare. Infatti, quelle più adatte a essere tagliate con l’ausilio di troncatrici per legno sono esattamente quelle più giovani e sempreverdi, come la specie grandiflora. Quelle che sono invece considerate decidue, possono essere lasciate crescere al naturale, perché tenderanno a perdere le foglie senza l’ausilio dell’uomo.

Infatti, la potatura della magnolia serve anche per rendere l’aspetto della pianta più gradevole e apprezzabile possibile. Questo però non accade per tutti, perché uno degli obiettivi principali è anche contenere la crescita vegetativa e stimolare la fioritura.

Ma come avviene la potatura ideale? Se potete affidatevi a un professionista, che vi darà una mano durante le fasi iniziali. In ogni caso, dovete sapere che bisogna sempre partire dai rami esterni della chioma, così da dare una forma simile a una piramide. Infatti, si potano le parti troppo distanti dal centro, con tagli delicati e non eccessivamente drastici, perché le ferite potrebbero diventare difficilmente rimarginabili.

In aggiunta, si devono togliere anche i rami secchi e quelli danneggiati o che risultano improduttivi. In più, è bene ricordarsi che gli strumenti di potatura come il segaccio vanno sempre disinfettati per 20 minuti in una soluzione di acqua ossigenata.

 

Periodo migliore

La magnolia rosa ma anche tutte le altre varietà si potano sempre alla fine dell’inverno, e comunque dopo la fioritura effettiva. Può capitare però di dover intervenire anche prima, allora l’ideale sarà farlo a giugno, nei primi giorni del mese, cioè quando il caldo estivo non è ancora sopraggiunto. Il freddo è un nemico molto pericoloso per la magnolia, perché penetra nei rami gelando la parte interna con l’aria gelida. Questo non deve assolutamente accadere, perciò è sconsigliato bloccare la nascita di nuovi fiori.

In ogni caso, è sempre necessario alleggerire la chioma per far respirare meglio la pianta, stimolando la crescita rigogliosa e migliorando la resistenza del fusto. Altra distinzione da fare è se la pianta che avete di fronte è giovane o no, ma anche se la varietà è decidua.

Queste ultime non necessitano di alcuna potatura, perché hanno la capacità di rigenerarsi in autonomia, offrendo una magnolia in fiore bellissima.

Cure della pianta 

Che abbiate la magnolia giapponese o altre tipologie è poco importante: si tratta comunque di una pianta piuttosto resistente e longeva, che non ha bisogno di molte cure.

Infatti, per quanto riguarda l’irrigazione, va bene anche semplicemente l’acqua piovana, mentre nei periodi di siccità va bene annaffiarla una volta alla settimana.

Per quanto riguarda gli esemplari più giovani, in caso di terreno particolarmente asciutto sarà utile mantenere una frequenza. Ed è proprio il prato o la terra in cui crescono le radici che deve invece ricevere cure, perché se è eccessivamente povera, bisognerà rimediare con fasci vegetali, oppure con cortecce di pino o altri prodotti rinvigorenti.

Quindi, ricapitolando, la magnolia non ha bisogno di attenzioni particolari, al contrario del terreno sottostante, che se scarseggia di umidità o di sostanze nutritive, può creare danni all’arbusto.

 

 

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