Come e quando potare la lavanda

Ultimo aggiornamento: 18.04.24

 

Ogni stagione i gambi della lavanda tendono a diventare sempre più grandi e legnosi, con il rischio che finiscano per spezzarsi. Scopriamo come potarla correttamente.

 

Pochi sanno che la potatura della lavanda è tra quelle operazioni essenziali per assicurare la salute e la crescita equilibrata della pianta. In effetti, secondo alcuni esperti deve essere effettuata in un periodo in particolare e non quando capita. Lo scopo è quello di eliminare praticamente metà della vegetazione cresciuta durante i mesi, oltre alle foglie e alle spighe ormai vecchie e troppo secche. Ci sono alcuni accorgimenti da avere affinché possiate effettuare queste operazioni in modo sicuro e soprattutto pulito.

Ma qualora abbiate un giardino e qualcosa entri in casa e vi sporchi tutto, potrete sempre pulire con soluzioni pratiche e di qualità, dando magari un’occhiata alle opinioni sulla lavapavimenti Karcher. In ogni caso, è essenziale che la potatura venga eseguita in maniera ottimale, al di là di quanto effettivamente sporcate. Infatti, deve essere fatta in mezzo alle foglie, lasciando per ogni stelo almeno qualche gemma, massimo quattro. Il rischio di non seguire questi consigli iniziali è quello di vedere le piante crescere in maniera poco armoniosa: una spoglia e l’altra più ricca di foglie.

Per questa ragione, potare la lavanda si tratta di una necessità vera e proprio, sia a livello estetico sia dal punto di vista naturale. Bisogna inoltre considerare che tutte le operazioni vanno svolte dopo la fioritura e che le piante saranno già tornare uniformi a settembre.

Del resto, questa specie è molto intelligente, e se curata in modo adeguato può durare anche più di 20 anni. Perciò, bando alle ciance e scopriamo quali regole seguire per effettuare una potatura degna di questo nome e che rispetti soprattutto la pianta, senza intervenire sul legno vecchio.

 

Benefici della pianta di lavanda

La coltivazione della lavanda, da diversi anni ha subito un incremento esponenziale, complice l’impiego sempre più frequento dei suoi fiori in ambito cosmetico ed erboristico.

Infatti, grazie agli oli essenziali presenti nelle sue foglie e al suo profumo nonché al colore, questa pianta è utilizzata per la produzione di ottime essenze, oltre che per soluzioni fitoterapiche. 

Del resto, la lavanda è conosciuta come ottimo rimedio medico da moltissimi secoli, fin dal medioevo. I suoi fiori venivano usati con lo scopo di creare soluzioni antibatteriche e antivirali, e per questa ragione erano ritenuti persino magici. La sua essenza si può trovare oggi anche in erboristeria oppure online, ed è impiegata per creare atmosfere avvolgenti, caratterizzate da vibrazioni alte, cioè benefiche e fortificanti.

I suoi effetti si possono estendere anche alla cura dell’acne, ecco perché è particolarmente apprezzata da giovani e adulti. Da non dimenticare anche la sua forte azione positiva contro le infiammazioni delle vie respiratorie, quindi anche in caso di tosse. Insomma, non possiamo dire che sia un vero toccasana, ma avere una piantina in casa e prendersene cura, significa poter godere di numerosi benefici naturali, senza assumere sostanze chimiche.

 

Coltivare la lavanda

Come forse avrete già capito, l’arbusto della lavanda non raggiunge dimensioni molto grandi ed è già tanto se riesce a crescere fino a mezzo metro. La sua peculiarità è però che riesce a svilupparsi in larghezza, perciò le ramificazioni la rendono folta e ricca fin dalla parte più bassa, cioè quella che tocca il terreno. In natura esistono poi molte varietà di lavanda, che differiscono una dall’altra in base a caratteristiche estetiche e non. Infatti, alcune sono più colorate e profumate, altre più ramificate e più piccole, mentre altre ancora mantengono una particolare resistenza al taglio.

In linea generale, sappiamo che la capacità di fiorire della lavanda è molto alta, infatti è una pianta che riesce a crescere anche in ambienti aridi, con terreni poco umidi. Ciò vuol dire che non avrete bisogno di chissà quali accortezze per coltivarla in casa: procuratevi un vaso adeguato e una piantina, e annaffiatela una volta ogni tanto. Quanto invece alla raccolta e alla potatura, anche nel caso della lavanda nana bisogna prestare particolare attenzione.

Ma di questo parleremo nei paragrafi successivi.

 

Come potare la lavanda

Se siete giunti fin qui vi starete anche chiedendo quando potare la lavanda, e la risposta è presto detta. Infatti, nel prossimo paragrafo vi daremo anche qualche indicazione utile per il suo utilizzo, ma la cosa più importante è proprio prendersi cura dell’arbusto. Il momento migliore per la potatura è dopo la fioritura, e in genere va effettuata due volte l’anno: dopo l’estate e dopo l’inverno.

Per effettuarla, recuperate un troncarami, iniziate a tagliare tutti gli steli più secchi, con massimo due centimetri sopra i rami e la base della pianta. Dopodiché, date una ripassata cercando di garantire una forma più rotonda e, qualora i rami diventino sempre più legnosi, fermatevi subito.

Quando raccogliere la lavanda 

Come anticipato, non tutti i mesi sono perfetti per la raccolta della lavanda. Infatti, il periodo migliore è quello che intercorre tra luglio e agosto, avendo cura di scegliere gli steli pieni di fiori ancora in bocciolo. Questo è il segreto per poter ottenere una raccolta perfetta, a cui dobbiamo aggiungere anche che le operazioni andranno svolte al mattino, con vento e sole splendente. In questo modo la rugiada formata durante la notte non evaporerà a causa del calore cocente del mezzogiorno.

Quando viene raccolta, la lavanda andrà poi suddivisa in diversi fasci o mazzi, che andranno appesi a testa in giù all’ombra. In questa maniera inizieranno a essiccarsi e potrete poi procedere con l’utilizzo per creare diverse soluzioni. Alcuni consigliano anche prodotti fai-da-te da utilizzare in cucina, perciò se siete amanti dei fornelli non disdegnate quanto vi stiamo per dire.

Recuperate un vasetto di vetro e inserite all’interno zucchero semolato e fiori di lavanda essiccati e tritati. Quindi lasciate unire tutti i profumi per almeno una settimana e, infine, setacciate il composto. Lo zucchero senza i fiori sarà la soluzione perfetta per addolcire bevande calde come il tè oppure per dolci innovativi.

 

 

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