Come e quando fare l’innesto a corona

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Volete creare ibridi oppure dare nuova vita a piante secolari? Scopriamo insieme come praticare l’innesto a corona e su quali specie è possibile effettuarlo.

 

Cos’è l’innesto? Si tratta di una particolare tecnica che consente di riprodurre le piante unendo due o più specie differenti, in modo tale da creare un nuovo unico elemento chiamato bimembre. Tale metodo viene adoperato molto di frequente dai giardinieri esperti e dagli agronomi, proprio per dare origine a piante ibride oppure semplicemente per aiutare quelle difficilmente riproducibili dai semi, come per esempio l’ulivo, a rinfoltirsi e moltiplicarsi.

In questo articolo vi mostreremo la differenza tra un innesto a spacco e uno a corona, soffermandoci maggiormente su quest’ultimo e spiegando inoltre quando e come effettuarlo in base alla tipologia di pianta a vostra disposizione. Non è possibile adoperare tale tecnica su tutte le specie ma principalmente sugli alberi da frutto, come per esempio le drupacee, di cui fanno parte il ciliegio e il pesco. Anche gli innesti di agrumi sono piuttosto proficui, tuttavia è bene conoscere il periodo migliore e il taglio più funzionale.

Strumenti necessari

Prima di poter praticare qualsiasi tipo di innesto o potatura, è necessario munirsi di alcuni accessori fondamentali. Ricordate infatti, che non è possibile utilizzare delle semplici forbici o un coltello da cucina: sono strumenti non adatti al taglio delle piante, che potrebbero strapparsi, sfibrarsi e dunque morire. Innanzitutto, per poter effettuare un innesto, avrete bisogno di una sega per la preparazione del portainnesto e di un coltello specifico per poter limare la superficie appena spaccata.

Altri accessori molto importanti che non devono mancare nel kit del bravo giardiniere sono senza dubbio un fenditoio e un mazzuolo: uno è un piccolo attrezzo necessario creare lo spacco per la preparazione dell’innesto, mentre il secondo è un particolare martelletto gommato che serve da supporto al primo.

Infine, avrete bisogno di un paio di cesoie per poter prelevare le marze e di legacci per completare l’opera, come per esempio del nastro adesivo specifico per piante o della rafia, una particolare fibra con cui si realizzano le corde.

 

Come praticare l’innesto a corona

Chi è già esperto di giardinaggio e botanica saprà perfettamente di cosa stiamo parlando, tuttavia, chi è alle prime armi e ha voglia di imparare potrebbe trovare complicato approcciarsi ad alcune tecniche senza prima aver spiegato di cosa si tratta. L’innesto, come abbiamo spiegato nel paragrafo precedente, è un metodo per moltiplicare o rinfoltire le piante senza dover dunque partire dalla semina.

Alcune specie infatti richiedono diversi anni per crescere, inoltre, ciò consente la produzione di nuove tipologie di frutti e fiori. Tuttavia, è bene sapere che non sempre ciò porterà a dei risultati certi: se praticato male l’innesto potrebbe causare la morte della pianta.

Iniziamo con il definire alcuni termini essenziali: il portainnesto è il vegetale base che riceverà la nuova specie; la marza è invece quest’ultima, ovvero un ramo vivo e dotato di gemme. La prima cosa da fare è scegliere le due piante: tra le più proficue abbiamo le drupacee, come per esempio ciliegio e pruno, oppure le pomacee come il melo e il pero.

Preparate il portainnesto segando il tronco in modo preciso e orizzontale, dopo di che con l’aiuto di un coltello specifico per giardinaggio limate perfettamente il contorno, eliminando qualche millimetro di corteccia dal bordo e praticando un piccolo taglio. Quella sarà la zona in cui andrete a effettuare l’innesto: in questa fase è importante non fare un buco eccessivamente largo e profondo, ma dovrà essere alto circa 3 – 4 cm e pari allo spessore della lama del fenditoio.

A questo punto è necessario inserire le marze: vanno preparate almeno una settimana prima, inoltre, dovranno essere provviste di almeno tre o quattro gemme ancora a riposo, assolutamente non già fiorite. Tagliate i rami di una lunghezza pari a 10 o 15 cm, eliminate le diramazioni più piccole e lasciatele in un luogo fresco: per alcune tipologie di frutti è consigliabile prelevare le marze in autunno, conservarle e adoperarle in primavera verso Marzo o Aprile.

Ora è necessario predisporre i rami all’inserimento praticando un taglio detto a “penna” o a “becco” all’estremità più bassa. Per farlo avrete bisogno nuovamente del coltello da giardinaggio, formando una punta che non superi i 3 o i 4 cm, in base alla profondità dell’incavo effettuato sul portainnesto con il fenditoio. Inserite i rametti con l’aiuto del mazzuolo lungo tutta la circonferenza del tronco: dalla forma ottenuta deriva infatti il nome “corona”.

L’innesto a spacco invece, prevede un taglio verticale del tronco e l’inserimento di due rami ai lati. A questo punto dovrete legare insieme le parti adoperando del nastro adesivo specifico per piante oppure della fresia. Affinché l’aria non passi attraverso i tagli e per non correre il rischio che gli insetti possano infestare l’innesto appena fatto, la maggior parte dei botanici spennellano del mastice o della calce lungo tutta la zona recisa.

Come fare l’innesto delle drupacee

Fanno parte della famiglia delle rosacee, tuttavia come le pomacee, sono classificate tra le piante da frutto. Il susino, il pruno e il pesco sono alcune di queste.

Effettuare l’innesto del ciliegio è piuttosto semplice: generalmente è consigliabile inserire le marze in un periodo molto breve che va tra Febbraio e Marzo, ovvero prima della fioritura. Tuttavia, è bene considerare sempre la situazione climatica e la possibilità di gelate a ridosso di tali mesi. Anche l’innesto pesco si può effettuare nello stesso periodo, scegliendo le marze più giovani e nella zona più centrale della pianta. Se invece volete sapere come innestare il limone vi invitiamo a leggere il paragrafo seguente.

 

Come fare l’innesto di agrumi

Il periodo migliore per effettuare l’innesto di limone utilizzando un taglio a corona è tra Aprile e Maggio, tuttavia, alcuni agronomi consigliano di farlo in piena estate, fino ad Agosto. Il tronco del portainnesto deve essere superiore a 10 mm di diametro, mentre lo spacco in cui inserire le marze non deve superare i 4 cm. Allo stesso modo è possibile praticare l’innesto di un arancio, di un cedro, di un bergamotto o di un mandarino.

Come fare l’innesto olivo

Trattandosi di una pianta piuttosto difficile e lenta da far crescere a partire dal seme, generalmente si sceglie di praticare l’innesto per poter moltiplicarla in tempi brevi. L’ideale sarebbe effettuare il taglio del portainnesto verso Marzo o Aprile, quando il tronco è più facile da segare, e inserire delle marze di circa 10 cm con poche gemme, prelevate durante l’inverno e lasciate in un ambiente in grado di raggiungere una temperatura di 4 °C, come un frigorifero.

 

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