Come realizzare la talea del gelsomino

Ultimo aggiornamento: 23.04.24

 

La talea è una tecnica di coltivazione molto diffusa, utilizzata per la riproduzione di diverse piante come il gelsomino. Scopriamo di più in questo articolo.

 

Se avete un piccolo orticello e siete giardinieri alle prime armi, probabilmente vorrete conoscere qualche nuova tecnica di coltivazione oltre alla semina in modo da poter far crescere nuove piante. Una delle tecniche alternative alla semina più utilizzate è la talea che si può adoperare in campo professionale così come in quello hobbistico. Si tratta di un metodo di riproduzione abbastanza economico e veloce che si può adoperare con alcune piante, nello specifico con quelle capaci di riprodursi attraverso la moltiplicazione delle cellule. Queste piante possono infatti creare radici da un ramo, staccandosi dalla pianta madre per crescere in modo del tutto indipendente. 

Le piante riprodotte presenteranno le stesse caratteristiche delle madri, quindi facendo la talea potrete ottenere tantissime piante dello stesso tipo nel vostro orto.  In questo articolo vedremo quali sono i passi da compiere per effettuare correttamente la talea della pianta di gelsomino o del gelsomino siciliano, una pianta ornamentale che vi permetterà di abbellire il vostro orto e la vostra casa, utilizzabile anche per l’aromaterapia in quanto euforizzante.  

 

Quando si pianta il gelsomino?

Prima di effettuare la talea per produrre fiori di gelsomino occorre conoscere il periodo di fioritura della pianta madre. Questo può variare a seconda degli esemplari, sebbene in generale il gelsomino prediliga un clima mite non troppo caldo, quindi è ideale iniziare la coltivazione in primavera. Per la talea, dovete necessariamente procurarvi dei rametti della pianta, andandoli a recidere da quella madre eseguendo dei tagli accurati. Il taglio del ramo dev’essere netto, in modo da non creare alcun filo. 

La preparazione della talea del gelsomino

È assolutamente necessario usare delle buone cesoie per ottenere il miglior risultato, inoltre molti esperti consigliano di arroventarle un minimo, passandole su una fiamma in modo da sterilizzarle. Meno sarà lo ‘shock’ subito dalla pianta al momento del taglio e più avrà successo la talea. I ramoscelli da trapianto non dovranno avere foglie nella parte inferiore, quindi dovrete rimuoverle accuratamente. 

Per favorire la crescita della radice potete usare un ormone radicante, sebbene sia una soluzione opzionale è altamente consigliata dai giardinieri più esperti, in quanto vi permette di ottenere piante più rigogliose. Potete acquistare l’ormone in qualsiasi vivaio o negozio di giardinaggio, scegliendo tra diversi prodotti e seguendo le istruzioni riportate per l’applicazione.

 

Piantare la talea 

Una volta finita la preparazione dei rametti, potrete piantare la talea. Solitamente si utilizzano vasi di terracotta o plastica, in alternativa potete tranquillamente sistemare la pianta nel terreno. In questo caso è consigliabile porre le talee ad una buona distanza l’una dall’altra, in modo da permettere alle piante di sviluppare le radici senza ostacoli. Dovrete interrare le talee per tre centimetri, preferibilmente in una zona non colpita dai raggi solari che abbia una temperatura tra i 12 e i 20 gradi. Ricordatevi inoltre di utilizzare del terriccio di qualità, possibilmente mescolato con torba e sabbia grossa.  

La crescita del gelsomino 

Il fiore di gelsomino potrà crescere dopo poco tempo e con giusto qualche accorgimento da parte vostra. Come ogni pianta o fiore, dovrete innaffiare la talea di tanto in tanto con poca acqua e coprirla con del telo plastificato, sul quale creare dei fori per far traspirare la pianta. Controllate ogni due giorni lo stato della pianta e nel caso innaffiatela. Con le giuste cure, dovreste vedere i primi germogli spuntare dal terreno, cosa che vi darà la prova della radicazione della pianta. Una volta spuntati i germogli potete rimuovere il telo e spostare la pianta in un vaso o nel terreno dove potrà continuare a crescere.

La talea quindi non è così complicata, basta avere solo un po’ di cura nell’eseguire i vari passi del processo in modo accurato. Per un aiuto visivo che può illustrarvi come effettuare correttamente il taglio del ramo e l’uso del terriccio, potete cercare dei videotutorial sul web preparati da appassionati di giardinaggio e coltivatori esperti.

 

Benefici del gelsomino

Perché coltivare il gelsomino? Semplice, per i suoi benefici! Prima di tutto questo fiore ha un bellissimo aspetto, quindi potrete usarlo per decorare la vostra casa o il vostro prato. Dal gelsomino inoltre si possono ricavare tisane, unguenti e oli con proprietà rigenerative per la pelle e i capelli, così come per il proprio apparato respiratorio. Allo stesso modo, il gelsomino è particolarmente consigliato specialmente in forma di tisana, in quanto può funzionare da sedativo e ridurre l’ansia, così come lo stress. Tra gli altri benefici, troviamo anche l’alleviamento dei dolori mestruali e quelli post parto, per questo viene spesso consigliato alle donne . 

Metodi alternativi alla talea

La talea è un metodo molto conveniente a livello di costi e rapido, ma ci sono comunque altri sistemi per ottenere il fiore di gelsomino. Quello più semplice è la semina, per la quale dovrete procurarvi dei semi di gelsomino da piantare nel terreno che dovrete in seguito innaffiare regolarmente fino allo spuntare dei germogli. Un altro metodo è la margotta, tecnica derivata proprio dalla talea e che ha un processo molto simile. La differenza tra le due tipologie sta nel fatto che la margotta permette di coltivare nuove piante senza staccarle dalla pianta madre. Fondamentalmente la margotta è un processo di ‘clonazione’ della pianta. Come la talea, la margotta si può utilizzare in campo hobbistico, sebbene sia più dispendiosa a livello di costi e tempo. Non a caso questa metodologia si usa per le piante da vivaio, specialmente in ambito professionale. 

 

 

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2 COMENTARIOS

Francesco

June 27, 2021 at 9:18 am

La prima foto è effettivamente gelsomino (Jasminum polyanthum), mentre la seconda e la terza sono Trachelospermum jasminoides, comunemente detto rincospermo o falso gelsomino (ed erroneamente spacciato per gelsomino in tutto il centro-nord dove il gelsomino non crescerebbe mai). L’ultima foto è invece una pianta tropicale, Murraya paniculata. Dal momento che si è parlato di tisane e il gelsomino (quello vero) è effettivamente commestibile, mentre le altre due specie sono tossiche, credo che questa confusione sia piuttosto pericolosa. Di quale pianta esattamente stiamo parlando: gelsomino, rincospermo o murraya?

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ProjectManager

June 28, 2021 at 7:02 pm

Salve Francesco,

innanzitutto ti ringraziamo per le segnalazioni. Per quanto riguarda le foto, si tratta di immagini puramente indicative allo scopo di rendere più chiara al lettore la tecnica di moltiplicazione del gelsomino mediante talea. Inoltre, dal momento che nell’articolo si parla solo di gelsomino officinale, senza fare alcuna distinzione tra le varie specie coltivabili in vaso, è chiaro che le tisane a cui si fa riferimento riguardano esclusivamente questa varietà commestibile. A ogni modo, viste le sue perplessità, sarà nostra premura specificare con quale cultivar è possibile preparate questi infusi terapeutici.

Saluti

Team GF

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