Le proprietà e gli usi (anche in cucina) della pianta d’incenso

Ultimo aggiornamento: 23.04.24

 

In genere apprezziamo l’incenso solo per il suo profumo intenso e avvolgente, quando in realtà si tratta di una pianta aromatica dalle numerose virtù fitoterapiche che trova largo impiego tanto nella medicina tradizionale quanto in cucina. Scopriamo tutte le proprietà e gli usi di questa erbacea perenne di origine tropicale.

 

Tradizionalmente colleghiamo l’incenso soltanto ai riti religiosi, ma fin dai tempi antichi è stato utilizzato anche per aromatizzare le pietanze, come ingrediente di unguenti e balsami nella medicina ayurvedica e, non ultimo, per produrre repellenti contro le zanzare e altri insetti molesti.

Nella Bibbia ci sono diversi riferimenti alla fragranza, a cominciare dalle prime tribù d’Israele, che erano solite utilizzare le foglie secche della pianta d’incenso per le fumigazioni nei luoghi sacri, fino alla storia di Gesù di Nazareth, popolata da numerose sostanze odorose tra cui la mirra e l’incenso portati in dono dai Re Magi.

La Civiltà greca proseguì la tradizione e arricchì notevolmente gli impieghi della pianta aromatica: questa, oltre che all’interno dei templi, veniva sfruttata anche per finalità edonistiche e ornamentali, segnando la nascita delle prime gilde di speziali e profumieri che erano soliti commerciare l’incenso con l’Oriente, visto che l’arbusto cresceva – e cresce tuttora – sul Corno d’Africa e nello Yemen. Insomma ci troviamo al cospetto di un arbusto perenne dalle origini antichissime e che trova ancora oggi largo impiego in numerosi ambiti.

 

Caratteristiche e varietà della pianta di incenso

La pianta di incenso – scientificamente nota come Plectranthus Coleoides – è una sempreverde appartenente alla famiglia delle Labiate, originaria delle regioni tropicali. Ha un portamento cespuglioso, raggiungendo allo stato spontaneo la ragguardevole altezza di quindici metri, e le sue foglie sono di colore verde chiaro con aggraziate screziature bianche ai margini.

Nel periodo di fioritura, che avviene da aprile ad agosto se sussistono le giuste condizioni ambientali, regala piccoli fiori a campanella riuniti in spighe terminali la cui colorazione va dal bianco al malva pallido. Esistono molti tipi di incenso ma le varietà più apprezzate nella coltivazione domestica sono quelle a foglia cuoriforme con margine dentato e picciolo corto, che vengono sfruttate sia per le virtù terapeutiche sia per l’aspetto decorativo, con risultati di grande impatto estetico tanto in giardino quanto sul balcone.

Attenzione, però, a non confondere il Plectranthus con la Boswellia Carterii, una pianta della famiglia delle Burseraceae che cresce nelle zone meridionali della penisola arabica e sulle coste dell’Africa orientale, da cui si estrae la resina utilizzata per la produzione dell’incenso profumato e degli oli essenziali.

 

Coltivazione della pianta di incenso

La pianta dell’incenso viene spesso utilizzata come ornamentale in parchi e giardini per il bel colore del fogliame che, essendo piuttosto fitto, si presta anche alla formazione di siepi rampicanti. Per quel che riguarda le operazioni colturali, non presenta esigenze particolari e cresce bene anche in piccoli vasi da esterno di media profondità, preferendo posizioni mediamente ombreggiate e ben riparate dai freddi venti invernali. Inoltre accetta di buon grado le potature, anche severe, dalle quali si riprende rapidamente emettendo molti nuovi getti laterali sui rami principali.

Dal momento che per crescere vigorosa ha bisogno di frequenti annaffiature durante i periodi estivi di forte siccità, è consigliabile metterla a dimora in un terreno misto, leggero e ben drenato per non rischiare marciumi dell’apparato radicale, che potrebbero essergli fatali. In effetti, l’avversità più temuta è costituita dall’oidio – conosciuto anche come “mal bianco” – che intacca la pianta proprio con l’umidità elevata, provocando l’ingiallimento e la morte delle foglie.

Più che per semina, si consiglia la propagazione della pianta d’incenso per talea apicale: si preleva un rametto all’apice, dalla lunghezza di circa 10-15 cm, e si immerge in acqua tiepida fino all’emissione di nuove radici alla base, per poi procedere con il trapianto a dimora in giardino o in vaso. In alternativa, si possono acquistare anche le piantine da vivaio che hanno un costo modesto.

 

Incenso: proprietà e usi

Una delle caratteristiche più apprezzate della pianta d’incenso è quella di essere un potente repellente naturale contro le zanzare, grazie all’odore molto forte e pungente che emanano le foglie. L’incenso antizanzare acquistabile online e nei supermercati funziona, infatti, con lo stesso principio che sfrutta la natura quando le piante vengono attaccate da parassiti e insetti, ossia secernendo degli oli aromatici per respingerli. Per realizzare un insetticida all’incenso fatto in casa basta raccogliere le foglie fresche e giovani della pianta (più ricche di oli essenziali) e lasciarle essiccare una quindicina di giorni circa in un luogo buio e asciutto.

Trascorso il tempo necessario, sarà sufficiente riporle in un apposito poggia-incenso o in una ciotola di legno dai bordi alti, e farle bruciare lentamente per tenere lontani gli insetti dagli spazi esterni come balconi, terrazzi e giardini. Oltre a fungere da efficace repellente “green” contro le zanzare, questa soluzione si rivela utile anche per profumare gli ambienti e promuovere il rilassamento psicofisico, soprattutto dopo un’intensa e stressante giornata lavorativa.

Al di là della sua funzione insetticida, l’incenso è in grado di apportare notevoli benefici al nostro organismo, rivelandosi un prezioso alleato nel trattamento di numerose problematiche di salute. Utilizzato fin dalla notte dei tempi nella medicina ayurvedica, vanta spiccate proprietà antibatteriche e antinfiammatorie che lo rendono un ottimo rimedio naturale per curare le affezioni di natura infiammatoria e di carattere cronico come la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, l’asma bronchiale e la gotta.

Una volta acceso, i fumi sprigionati sono in grado di purificare l’aria in casa, neutralizzando germi e batteri dannosi per la nostra salute. Secondo la filosofia aromaterapica, apporta anche un immediato effetto rilassante capace di distendere la mente e il corpo, oltre a liberare le vie respiratorie grazie alle sue virtù espettoranti e antisettiche.

L’olio essenziale di incenso può essere utilizzato anche come cicatrizzante in caso di lesioni cutanee e ferite, mentre le sue proprietà astringenti vengono sfruttate nel settore cosmetico per la produzione di creme e sieri contro le rughe o per restringere i pori dilatati in caso di pelle con tendenza acneica.

Inoltre, si può usare anche come olio da massaggio per lenire i dolori muscolari e i fastidi causati dall’artrite reumatoide, agendo come antidolorifico e analgesico per il trattamento della cefalea, dei dolori mestruali e degli stati febbrili. In cucina, trovano impiego quasi esclusivamente le foglie per aromatizzare sughi, brodi, aceti e pietanze a base di pesce o carne, conferendo ai piatti un aroma appetitoso e rendendoli anche più digeribili.

 

 

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