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Decespugliatore

Come scegliere il decespugliatore migliore per le tue esigenze

 

Tra gli strumenti imprescindibili per chi ha un giardino, il decespugliatore è disponibile con potenza, alimentazione e versatilità differenti. Scopriamo insieme quali sono gli aspetti da considerare prima di acquistarne uno. 

 

Per chi ama prendersi cura del proprio giardino, più o meno grande che sia, l’acquisto di alcuni strumenti è fondamentale. Non si può certo pensare di godere del proprio spazio verde senza un tagliaerba o di vedere crescere piante ed erba in modo rigoglioso senza un adeguato sistema di irrigazione. 

Allo stesso modo è molto difficile pensare di poter fare a meno di un decespugliatore. Scegliere quello più adatto a soddisfare le varie esigenze, però, può non essere così semplice. Del resto sono molteplici i fattori che possono fare sorgere qualche dubbio. Può essere meglio un decespugliatore elettrico 2000W o uno a batteria? Di quali accessori potrei avere bisogno? A queste e a molte altre domande, rispondiamo qui di seguito.

 

Quando si usa il decespugliatore

Prima di vedere quale tipo di decespugliatore comprare, cerchiamo di capire per quali lavori è pensato questo strumento. Sostanzialmente si utilizza per tagliare l’erba in corrispondenza del perimetro di un orto, vicino a una recinzione, ai bordi di un muro, di un’aiuola o di una pianta o lungo una zona scoscesa.  

 

Decespugliatore: come trovare quello giusto

La scelta del miglior decespugliatore dipende, sostanzialmente, dalle tue esigenze specifiche. Ecco quali sono i fattori da considerare per scegliere il miglior decespugliatore, cominciando dalla tipologia di lavoro che devi svolgere. Se devi tagliare l’erba intorno all’orto, per esempio, un modello elettrico o a batteria potrebbe essere più che sufficiente. Se invece devi intervenire su erba più spessa, arbusti o agire su una superficie più estesa, potrebbe essere necessario un decespugliatore a scoppio.

Altro aspetto molto importante è quello legato alla potenza del dispositivo. Un decespugliatore a batteria o elettrico con una potenza di circa 500 watt, per esempio, potrebbe essere sufficiente per un lavoro leggero, mentre per lavori più pesanti è necessario un decespugliatore a scoppio, con una potenza di almeno 1.000 watt.

Nel caso tu debba lavorare per un periodo di tempo prolungato, considera il peso del decespugliatore, tenendo bene a mente che i modelli a scoppio sono generalmente più pesanti di quelli elettrici o a batteria. Non trascurare nemmeno la comodità d’utilizzo e cerca un decespugliatore con un’impugnatura ergonomica. 

Non tralasciare l’aspetto legato alla sicurezza e assicurati che il decespugliatore sia dotato di tutte le funzioni necessarie, come il blocco di sicurezza del motore e l’interruttore di spegnimento rapido. Considera, infine, se hai bisogno di accessori come lame intercambiabili o di funzioni come la regolazione automatica della lunghezza del filo, che possono facilitare il lavoro e aumentare la versatilità del prodotto ma che, inevitabilmente, andranno a incidere sul prezzo di vendita.

Quali tipi di decespugliatore esistono

Esistono vari modelli di decespugliatore, ognuno adatto a diverse esigenze. Di seguito ti proponiamo quelli principali:

• Decespugliatore a batteria: funziona con batterie ricaricabili ed è ideale per lavori leggeri e per piccoli giardini. Questi dispositivi sono silenziosi e non producono emissioni inquinanti. Tuttavia, la durata della batteria potrebbe non essere sufficiente per lavori più impegnativi.

• Decespugliatore elettrico: viene alimentato tramite una presa elettrica ed è leggero e facile da usare. Si rivela adatto per lavori di taglio dell’erba intorno all’orto, alle recinzioni o al perimetro della casa ma difetta di potenza in caso di erba spessa o lavori più impegnativi.

• Decespugliatore a scoppio: il suo cuore pulsante è un motore a benzina che rende questo dispositivo particolarmente adatto per lavori più pesanti, come tagliare erba spessa o arbusti. È un decespugliatore potente ma, di contro, produce un rumore piuttosto intenso ed emette gas di scarico.

• Decespugliatore con ruote: è dotato di due ruote che permettono di trascinarlo lungo il terreno e tagliare l’erba a un’altezza uniforme. Si rivela ideale per aree di taglio di grandi dimensioni.

• Decespugliatore multifunzione: si caratterizza per la presenza di una serie di accessori intercambiabili, come lame per tagliare l’erba, i cespugli e persino il legno. Rappresenta la scelta giusta per lavori di giardinaggio più impegnativi e per chi è in cerca di uno strumento particolarmente versatile.

• Decespugliatore a dorso: integra una cinghia che permette di portare il peso del dispositivo sulla schiena e si rivela ideale per lavori di giardinaggio in aree piuttosto ampie.

 

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Strumenti

Sei strumenti che facilitano la vita in giardino

 

Prendersi cura del proprio spazio verde può essere piuttosto faticoso. Ci sono però alcuni strumenti che possono decisamente rendere più agevoli le varie operazioni di giardinaggio. Ecco di che cosa non potete proprio fare a meno.

 

Il giardinaggio può essere un hobby gratificante ma che richiede anche molta attenzione e lavoro. L’impegno può essere ancora più gravoso se si dispone di uno spazio verde molto ampio. Tra rasare l’erba, innaffiare, occuparsi delle erbacce e dello smaltimento dei rifiuti organici che si generano ce n’è di che farsi venire il mal di schiena! 

Fortunatamente, ci sono molti attrezzi disponibili sul mercato che possono semplificare il lavoro e aiutare a mantenere il vostro giardino in ordine. In questo articolo esploreremo alcuni dei migliori strumenti, che semplificano la vita nel prendersi cura di prato e piante.

 

Carrelli pieghevoli

Non si comprende appieno l’utilità di un carrello pieghevole finché non se ne comincia a utilizzare uno, come per esempio il carrello da giardino di Fuxtec. Ampio quando viene aperto e compatto quando si ripiega (tanto da entrare senza sforzo nel bagagliaio di un’auto), consente di avere tutto quello che vi serve a portata di mano. Permette infatti di trasportare sia gli attrezzi, anche quelli pesanti, sia gli scarti di potatura di alberi e aiuole. La sua versatilità non si limita all’utilizzo strettamente connesso ai lavori di giardinaggio, perché può essere sfruttato anche in altri contesti, come al parco, in spiaggia e persino per ospitare bambini e animali. 

 

Robot tagliaerba

Se avete un prato, sapete perfettamente quanto sia importante tenerlo curato e tagliato con regolarità. Tuttavia, non tutti hanno il tempo o l’energia per farlo manualmente. I tosaerba robotizzati, dunque, sono un’opzione sempre più popolare per i proprietari di un giardino, poiché questi strumenti tagliano automaticamente l’erba, senza la necessità di un’interazione umana diretta. Questi robot sono dotati di sensori che consentono loro di evitare gli ostacoli e tornare automaticamente alla stazione di ricarica quando la batteria si sta esaurendo. In questo modo, il lavoro viene svolto senza alcun intervento diretto da parte dell’utente, che si può rilassare e godere il prato rasato in modo impeccabile.

 

Irrigatori automatici

Bagnare l’erba è un’altra attività importante per mantenere un giardino in salute ma può essere difficile da gestire se vi capita spesso di essere fuori casa o impegnati in altre attività. Gli irrigatori automatici possono risolvere questo problema, poiché possono essere impostati per innaffiare il prato a intervalli prestabiliti. Alcuni modelli, inoltre, sono dotati di sensori che rilevano la pioggia e interrompono automaticamente l’irrigazione, in modo da non sprecare acqua.

Tagliasiepi

Sono gli strumenti ideali per la cura dei cespugli e delle siepi, poiché permettono di tagliare rapidamente e uniformemente i rami e le foglie. Esistono svariati modelli, che si differenziano per potenza e per sistema di alimentazione: elettrici, a batteria e con motore a scoppio. Inoltre, gli apparecchi più recenti sono dotati di tecnologie per ridurre le vibrazioni e il rumore. In questo modo, il lavoro di potatura viene svolto in modo efficiente e con uno sforzo minimo.

 

Strumenti per la rimozione delle erbacce

Le erbacce sono spesso una sfida per chi dispone di uno spazio verde più o meno ampio, poiché possono crescere rapidamente e invadere il giardino, rovinandone l’estetica e danneggiando erba e piante. Esistono vari strumenti progettati per rimuovere le erbacce, come per esempio le zappette, le vanghe e le forchette, tutti pensati per un utilizzo manuale e in contesti che necessitano di interventi limitati. Tuttavia, alcuni dispositivi innovativi, come le diserbartici a vapore, possono rimuovere le erbacce su più ampia scala. 

 

Sistemi di coltivazione idroponica

Si tratta di un metodo innovativo per coltivare piante senza l’uso del terreno. Le radici, infatti, sono immerse in un substrato liquido contenente nutrienti, che viene costantemente ossigenato e ricircolato. Questo sistema ha il vantaggio di necessitare di meno acqua rispetto alla coltivazione tradizionale e di poter essere utilizzato in spazi limitati, come un balcone o una terrazza.

In conclusione, questi sono strumenti e sistemi indispensabili per prendersi cura del giardino e assicurarsi che sia sempre bello e in ordine. Ricordatevi di scegliere gli attrezzi giusti in base alle vostre esigenze e soprattutto al tipo di giardino, in termini di dimensioni e presenza o meno di piante, siepi e aiuole. 

 

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Decorare

Adeguamento dell’isolamento acustico della vostra casa

 

Come creare una casa tranquilla? Volete eliminare i rumori e godervi il massimo del comfort e della tranquillità tra le mura della vostra abitazione? Dall’installazione di un pannello acustico alla scelta delle giuste porte e finestre, in questo articolo vi diamo una serie di suggerimenti per garantire il massimo del relax a voi e alle vostre orecchie.

 

Non tutti hanno la fortuna di vivere in una zona isolata, lontana dai rumori del traffico della città o dalla maleducazione dei vicini di casa. Questo però non significa che ci si debba rassegnare e dire addio alla tranquillità tanto desiderata e che dovrebbe essere imprescindibile tra le quattro mura domestiche. Qui di seguito vi forniamo una serie di idee e suggerimenti su come creare una casa tranquilla, a tutto vantaggio del vostro umore e delle vostre… orecchie!

 

Identificare il tipo di rumore molesto

Prima di cominciare ad adeguare la vostra casa installando pannelli fonoassorbenti decorativi o a doppia membrana, è bene individuare la tipologia di suono che vi disturba, visto che i rumori non sono tutti uguali e c’è una certa differenza tra quelli ad alta o bassa frequenza. 

Nella categoria dei rumori ad alta frequenza, per esempio, rientrano quelli provenienti da abitazioni confinanti (come conversazioni, audio di televisori o impianti stereo) o il suono del motore dei climatizzatori o dell’aspirapolvere. In quella dei suoni a bassa frequenza, invece, c’è il calpestio delle scarpe o l’inquinamento acustico tipico del traffico cittadino. 

Tenete conto che essere circondati da rumori forti o che si ripetono in modo insistente ha una serie di ripercussioni sul sistema nervoso e su quello cardiovascolare, che possono diventare anche gravi, oltre a rischiare di compromettere le corrette funzioni dall’apparato uditivo. Ecco perché un intervento di insonorizzazione è da tenere nella massima considerazione, anche nell’ottica di garantire un incremento della qualità della vita.

 

Come insonorizzare facilmente la propria abitazione

Progettare ex novo o adeguare una casa affinché sia tranquilla e silenziosa richiede che vengano adottati alcuni sistemi per il controllo del rumore che, come abbiamo visto, può arrivare alle nostre orecchie sia dall’esterno dell’abitazione, sia all’interno – inteso come da una stanza all’altra o da una casa adiacente – sia ancora essere generato dai sistemi meccanici presenti. Ecco alcune idee per ottenere l’insonorizzazione di una casa senza troppi problemi.

 

Insonorizzare le pareti

Il metodo più semplice per intervenire sulla riduzione del rumore è quello di optare per i pannelli fonoassorbenti, che rappresentano una soluzione efficace ma anche economica. Si ottiene così un risultato soddisfacente senza spendere un capitale. I prezzi ovviamente variano in base al materiale utilizzato per la realizzazione dei pannelli, che possono essere in cartongesso, in fibra di legno o polimerici. 

Un altro sistema per garantire l’insonorizzazione dell’appartamento è quello di isolare i due lati di una parete, così che le vibrazioni provenienti dall’esterno non siano trasmesse anche all’interno. Questo obiettivo si può ottenere anche aggiungendo massa ai muri esterni. 

Occuparsi di tetti e soffitti

Nel caso del soffitto, l’isolamento acustico passa attraverso la realizzazione di un controsoffitto, al cui interno devono essere installati pannelli fonoassorbenti, realizzati con i materiali citati in precedenza. Questo tipo di isolamento, di solito, viene eseguito per ovviare al fastidio provocato dal rumore dei passi e, dato che il calpestio è in grado di propagarsi anche attraverso le pareti comunicanti, è facile prevedere che l’intervento di insonorizzazione del soffitto debba riguardare anche i muri interni.

 

Isolamento del pavimento

Si tratta di un intervento di non facile esecuzione nel caso di appartamenti già edificati e che è sempre più frequente se si parla di edifici di nuova costruzione. L’operazione di isolamento acustico del pavimento passa attraverso l’inserimento di materassi acustici sotto alla superficie già esistente. 

La scelta del materiale di questi materassini è legata a quello del pavimento ma, di solito, la scelta ricade sul sughero compresso, che ben si adatta sia alle piastrelle in ceramica sia al parquet. In alternativa è possibile optare per materassini in polietilene espanso o altri materiali sintetici analoghi. 

 

I migliori materiali isolanti

Se vi state chiedendo quali siano i materiali più efficaci nell’assorbimento dei rumori e che vengono quindi utilizzati per la realizzazione di pannelli fonoassorbenti, la risposta non è univoca ma, tipicamente, sono almeno tre quelli che vengono scelti: la lana di roccia, quella di vetro e il sughero. 

La lana di roccia è un minerale ricavato dall’unione di rocce e altri materiali inerti ed è un ottimo fonoassorbente, visto che è in grado di ostacolare la propagazione delle onde sonore, assorbendone l’energia cinetica. I pannelli in lana di roccia si propongono come un’ottima scelta per isolare sia le pareti perimetrali sia i soffitti e hanno anche il duplice vantaggio di garantire un certo isolamento termico.  

La lana di vetro si realizza grazie all’unione di vetro e sabbia silicea, è dunque un materiale naturale e perfetto per isolare gli appartamenti sia acusticamente, sia termicamente, sia ancora per contrastare l’umidità. Si contraddistingue per una struttura a celle, in grado di catturare le onde sonore, bloccandone la propagazione. Inoltre è un materiale ignifugo. Altro aspetto interessante è che con la lana di vetro è possibile realizzare pannelli con spessori estremamente ridotti. 

Il sughero è al 100% naturale, totalmente biodegradabile, riciclabile e garantisce sia isolamento termico sia acustico. La sua struttura è a celle, che sono in grado di catturare le onde sonore e impedirne la propagazione nell’ambiente. Come la lana di vetro è efficace anche in pannelli dallo spessore ridotto (fino a 3 millimetri). 

 

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Gardening

Guida alla potatura degli alberi da frutto 

 

Sono numerose le regole a cui è necessario prestare attenzione quando si tagliano i rami degli alberi, compreso il periodo più adatto a seconda della tipologia di pianta da frutto. In questa pagina abbiamo raccolto una serie di suggerimenti utili.

Se nel vostro giardino o nell’orto avete vari alberi da frutto, è importante che ve ne prendiate cura. E una delle operazioni indispensabili è naturalmente la potatura, che va eseguita in modo corretto ma soprattutto nel periodo giusto. La scelta del momento in cui potare le piante da frutto è di fondamentale importanza, perciò lo analizzeremo nel dettaglio. Ma prima cerchiamo di capire perché la potatura degli alberi da frutto è necessaria.

 

Perché potare le piante da frutto

Le ragioni per eseguire la potatura degli alberi da frutto sono molteplici. Le due principali, probabilmente, sono legate al desiderio di ottenere una produzione più abbondante e di elevata qualità, e alla volontà di limitare il rischio che si possano diffondere infezioni o malattie. 

C’è poi anche una componente estetica o di praticità, che porta a rimuovere i rami morti o che crescono incrociati, così da conferire all’albero una forma più regolare ma anche a limitarne l’altezza in modo da agevolare la raccolta. 

 

I giusti strumenti

Prima di dedicarsi alla potatura, è importante avere a disposizione i giusti attrezzi, in modo da poter eseguire il lavoro con la massima precisione e in totale sicurezza. A seconda delle dimensioni dei rami e delle piante su cui intervenire, dunque, avrete bisogno di varie tipologie di strumenti: dalle motoseghe a batteria, alle forbici da potatura (manuali o elettriche), dai seghetti alle aste per raggiungere punti particolarmente alti.

Oltre agli attrezzi è importante dotarsi anche di un abbigliamento consono, indossando un paio di guanti antitaglio, a cui abbinare pantaloni, giacche o gilet robusti, dotati di tasche in cui riporre i vari accessori e realizzati in materiali resistenti e impermeabili.   

 

Quando potare le piante da frutto?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda o un calendario per la potatura degli alberi da frutto. In linea di massima è necessario tenere in considerazione due aspetti: il clima e il momento in cui si trova la pianta. Quando si recidono i rami, infatti, è come se si creassero delle ferite all’albero, ferite che non devono in alcun modo essere sottoposte a intemperie eccessive come forti piogge o temperature molto rigide. 

Bisogna poi avere una visione chiara dello stato della struttura della pianta, tenendo conto della presenza di rami più o meno carichi di foglie o di gemme, così da non intervenire su quelli “sbagliati”. 

In linea generale, dunque, sarebbe meglio potare gli alberi verso la fine dell’inverno (tra fine febbraio e inizio marzo), quando i rami sono ancora privi di foglie, cominciano a fare la loro comparsa le gemme e il rischio di drastici cali di temperatura è scongiurato. 

Questo discorso riguarda la potatura dei più diffusi alberi da frutto come meli, peri, albicocchi, ciliegi, fichi e melograni, così da poter sfruttare il momento in cui i rami sono spogli. Per quanto riguarda le piante sempreverdi – come quelle di agrumi – è consigliabile aspettare la primavera inoltrata, con il mese di giugno come opzione migliore. 

A queste linee guida si aggiungono gli eventuali interventi di potatura legati a episodi specifici, come per esempio i danni causati dalle intemperie o dall’insorgere di una patologia. In questi casi è indispensabile intervenire tempestivamente, tagliando i rami danneggiati o malati così da preservare lo stato di salute dell’intera pianta. 

Potatura verde e potatura di alberi giovani

Entriamo nello specifico di due particolari tipologie di potature. Per quanto riguarda quella detta “verde”, è così definita perché prevede il taglio di alcuni rami non produttivi quando sono “appena nati”, così da evitare che l’albero sprechi parte delle sue energie per farli crescere. Ovviamente si tratta di rami (detti polloni o succhioni) privi di fiori e gemme. La potatura verde, tipicamente, va eseguita tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. 

Per ciò che concerne la potatura di piante giovani, l’obiettivo è quello di indirizzare l’albero verso la forma che si vuole che abbia “da grande”. È importante, dunque, focalizzarsi sulle branche principali e ripetere l’operazione nei primi quattro anni di vita della pianta.  

 

Potatura e fasi lunari

Nella scelta del periodo corretto in cui eseguire la potatura piante da frutto, molti contadini nel corso dei secoli si sono affidati alla Luna, ritenendo fosse meglio potare nelle fasi di Luna calante e riservare quelle di Luna crescente agli innesti. Questo perché la tradizione agricola ritiene che, quando il satellite della Terra è in fase crescente, favorisca lo scorrimento della linfa all’interno degli alberi, che dunque soffrirebbero di più nel caso di tagli ai rami. Ecco perché sarebbe da preferire la fase calante. 

È importante specificare come non ci siano prove scientifiche a supporto di questa credenza ma è anche bene ricordare come la secolare esperienza contadina sia degna della massima considerazione. A voi valutare se darle credito o meno.

 

 

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Portafinestra

Come scegliere la migliore portafinestra

 

Chi si appresta a ristrutturare la propria abitazione con giardino e deve scegliere quali portefinestre installare deve considerare diversi fattori quali lo stile, la configurazione, il materiale, il colore. 

 

Quali sono le migliori opzioni per portefinestre?

Chi ha una casa con giardino cerca sempre la migliore soluzione per comunicare tra interno ed esterno. Diamo un’occhiata alle opzioni più gettonate.

 

Porte scorrevoli

Nel passato le porte scorrevoli non hanno avuto grande successo ma negli ultimi anni questa tendenza si è decisamente rovesciata. Oggi le porte scorrevoli sono un’opzione molto in voga, specialmente per chi cerca uno stile moderno e contemporaneo. 

Una variante più complessa di questa categoria è rappresentata dalle porte scorrevoli e pieghevoli che assicurano una ventilazione più funzionale e consentono di posizionare i mobili a ridosso dei pannelli.

 

Porte armoniche

La porta armonica che si richiude a soffietto è un’ottima soluzione per grandi superfici. Adatta a terrazze, balconi, serre, ristoranti, evita parti componibili o fisse ed è ideale quando non si dispone dello spazio per una porta scorrevole.

Grazie alle porte armoniche si ottiene una transizione piacevolissima dall’interno verso l’esterno. I pannelli multipli delle porte si ripiegano su se stessi a fisarmonica, consentendo di aprire completamente una parete della casa e di creare un flusso armonioso in tutto lo spazio abitativo. 

La possibilità di aprire e unire i due spazi è perfetta in presenza di ospiti, crea uno spazio accogliente per stare bene insieme in famiglia e con amici. Anche le configurazioni sono flessibili, poiché è possibile scegliere la direzione di apertura, i numeri dei pannelli o anche pensare a un’unica porta apribile, molto utile per i mesi più freddi.

 

Porte francesi

Le porte francesi sono famose perché hanno pannelli vetrati di forma geometrica molto ampi contornati da una struttura in acciaio o ferro e, in generale, sono molto eleganti; vengono utilizzate come porte interne ma la posizione migliore è probabilmente come apertura su balconi e giardini.

Spesso si sottovaluta l’importanza di una porta come elemento decorativo della casa, poiché si tende generalmente a considerarne solo la funzionalità. È un’idea sbagliata perché le porte, se accuratamente selezionate, possono esprimere notevole potenza estetica.

Dal punto di vista tecnico, le porte francesi hanno cardini da entrambi i lati e quindi i due battenti si aprono contemporaneamente perché sono indipendenti tra loro. Sono però presenti configurazioni in cui è possibile bloccare uno dei due battenti, lasciando l’altro mobile per entrare e uscire comodamente.

 

Qual è il materiale migliore per le portefinestre?

I materiali che generalmente si utilizzano per le portefinestre sono il legno, l’alluminio e il PVC. Vediamoli nel dettaglio.

 

Legno

Il legno è un materiale senza tempo, apprezzato dalla maggior parte degli utenti. Tuttavia, richiede maggiore manutenzione ed è soggetto a usura nel tempo perché subisce l’attacco degli agenti atmosferici.

Tuttavia oggi esistono diverse tecniche che rendono il legno particolarmente resistente dal punto di vista strutturale e anche alle intemperie grazie a speciali vernici. 

 

Alluminio

L’alluminio è un materiale sempre più utilizzato per questo tipo di porte, specialmente nelle case moderne, ma non solo. Rispetto al legno, è certamente più resistente e necessita di minore manutenzione.

Chi ha particolarmente a cuore l’ambiente, saprà che esiste la certificazione FSC che identifica il legno proveniente da foreste gestite responsabilmente secondo standard stabiliti a livello internazionale.

Anche l’alluminio, in realtà, è un materiale che non deve suscitare eccessive preoccupazioni perché è riciclabile al 100% e all’infinito.

PVC

Il polivinile di cloruro (PVC) è un materiale utilizzato sempre più spesso per le finestre ma che si ritaglia un suo spazio anche nelle portefinestre in virtù soprattutto del suo prezzo più accessibile rispetto alle altre soluzioni.

Questo materiale innovativo e moderno è anche particolarmente facile da lavorare e pertanto lo si trova modellato in svariate forme. Garantisce, inoltre, totale impermeabilità e un’ottima tenuta al vento. Le portefinestre in PVC sono anche a prova di fuoco e vantano un invidiabile isolamento termico e acustico.

 

Altri fattori da considerare

Nella scelta della migliore portafinestra ci sono anche altri fattori da considerare, come il colore e, naturalmente, il budget a disposizione. Da non sottovalutare anche la scelta del vetro e della blindatura.

 

Vetro

Esistono diversi tipi di vetro che si possono applicare alla portafinestra:

• Vetro singolo, il più economico ma anche quello con la maggiore dispersione termica

• Vetri doppi o tripli, cioè intervallati da un’intercapedine. Sono naturalmente più cari ma assicurano un’ottima tenuta

• Vetri basso-emissivi, rivestiti da una speciale pellicola che riduce notevolmente la dispersione termica e sono quindi indicati in zone con clima rigido

• Vetri fonoassorbenti, ideali in zone molto trafficate o in prossimità di ferrovie e aeroporti

• Vetri assorbenti, cioè con un rivestimento speciale capace di assorbire il calore esterno, ideale in zone particolarmente soleggiate

 

Portefinestre blindate

Esistono le portefinestre blindate che assicurano la massima sicurezza. Esteticamente sono simili a normali portefinestre ma hanno un telaio rinforzato o vetri blindati. Inutile dire che si tratta della tipologia di portafinestra più costosa.

 

 

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Decorare

7 suggerimenti per decorare la camera da letto

 

Vi proponiamo una serie di consigli su come personalizzare, abbellire e rendere più confortevole la vostra camera da letto. 

Gli interni delle nostre case parlano di noi, raccontano la nostra personalità. La camera da letto, in particolare, è il luogo in cui cerchiamo relax e tranquillità dopo una giornata spesso frenetica tra obiettivi di lavoro da centrare ed esigenze familiari.

Come se non bastasse, due anni di Covid hanno messo a dura prova le nostre certezze e anche l’organizzazione degli spazi interni con le nuove modalità di lavoro che sono state introdotte. Vediamo qualche suggerimento per impreziosire la camera da letto in modo che ci aiuti a migliorare l’umore. 

 

Scelta dei colori

La combinazione di colori che scegliamo ha un impatto significativo sul nostro umore. La scelta delle giuste tonalità può farci sentire rilassati, calmi o allegri. Per esempio, i toni del verde, del blu e della terra sono naturalmente rilassanti: sono le tonalità che si trovano nell’ambiente, senza troppe manipolazioni e ci riconnettono alla natura.

Le tinte tenui sono le migliori per contribuire a un sonno ristoratore, mentre i colori vivaci e accesi creano energia e possono invece disturbare il sonno.

Da questo punto di vista, il bianco è probabilmente la scelta più gettonata per le pareti ma sempre più spesso si cerca di alternarlo con altre tinte come il marrone. Per gli amanti della natura un’altra soluzione è utilizzare la carta da parati (anche su una sola parete, non necessariamente su tutte) che offre infinite opzioni, compresa la riproduzione di un bosco.

 

Mobili e tessili 

Si può ottenere una perfetta alternanza di colori coinvolgendo anche mobili e tessili della camera da letto, non solo le pareti. Pertanto, gli amanti del total white possono alternare le pareti bianche con coperte e federe del lenzuolo dalle tinte tenui e rilassanti.

Per quanto riguarda i materiali, il cotone è perfetto per la traspirabilità, mentre i tessuti sintetici creano un ambiente più fresco. Lino e seta conferiscono maggiore eleganza e ricercatezza.

L’abbinamento può coinvolgere anche i mobili della camera come comò, comodini, armadio, tavolini come quelli che si trovano su VidalXL: gli interior designer consigliano sempre un accostamento di colori dolce, mai troppo deciso, per esempio tortora e bianco, una combinazione classica ma senza tempo.

Una combinazione decisamente più insolita ma di grande effetto e romanticismo è costituita dalla camera con mobili bianchi e pareti con tonalità sul marrone.

 

Giroletto

Il protagonista della camera da letto è il letto e una notazione particolare merita il giroletto matrimoniale, cioè la struttura che circonda il letto fino alla rete.

A volte può integrare perfino testiera e pediera, può far parte della struttura stessa del letto o essere acquistato a parte.

Generalmente è realizzato in legno, metallo o anche tessuto. Ha quindi un grande impatto visivo: se scelto con cura contribuisce non poco alla realizzazione di una camera da sogno. 

 

Piante e fiori freschi

Piante e fiori freschi in camera migliorano subito l’umore, lo dimostrano anche alcuni studi sulla qualità della vita all’interno delle abitazioni. Inoltre migliorerà sicuramente anche il profumo in un modo che i diffusori artificiali non possono offrire.

Le piante all’interno dell’abitazione svolgono anche un’importante funzione, non solo decorativa: sono infatti in grado di purificare l’aria, oltre che di portare un po’ di allegria e vivacità all’ambiente. È importante ribadire questo concetto: quando c’è una festa o una ricorrenza ricorriamo ai fiori per ravvivare la giornata. Ma perché aspettare un evento speciale e non avere una casa più allegra tutto l’anno?

Rose, narcisi, gerani e poi spatafillo, orchidee e gelsomino sono tra i migliori fiori e piante per mantenere la casa allegra.

Candele

Chi non volesse optare per fiori e piante può puntare sull’acquisto di candele profumate, sempre più gettonate ultimamente. Impreziosiscono la camera da letto e gli altri ambienti con la loro presenza ed emanano una profumazione che le persone possono scegliere.

Il profumo è importante, gioca un ruolo non secondario nel sollevare il morale e far riaffiorare ricordi felici, contribuendo quindi a un senso di generale benessere.

La scelta della profumazione, naturalmente, è personale; di certo, ci sono alcune fragranze come la lavanda e la rosa, dal riconosciuto potere rilassante. Altre, come lo zenzero e la cannella, meno rilassanti ma più speziate e persino afrodisiache.

 

Illuminazione

Le candele sono apprezzate per la profumazione ma anche per il senso di intimità che la loro fiamma assicura. In generale, la giusta illuminazione è un fattore molto importante in qualsiasi spazio. 

La giusta scelta delle luci e del loro posizionamento apporta tutto il calore che cerchiamo in un ambiente come la camera da letto: l’illuminazione aiuta a creare l’atmosfera. Una semplice lampada a sospensione basta per raggiungere questo obiettivo. 

Lampade a sospensione insolite per forma e dimensione aggiungeranno un tocco di personalità alla camera e la ingentiliranno.

 

Arte

La camera da letto è lo spazio più intimo della casa ed è giusto creare un’atmosfera particolare che non c’è negli altri ambienti: lo si può fare anche concedendosi un dipinto o un’altra composizione artistica che contrasti con la palette dei colori della camera.

È lecito osare anche con un dipinto dai colori vivaci o un’opera dalle forme emozionanti: se in sintonia col proprio modo di essere, queste installazioni contribuiranno a migliorare complessivamente la vivibilità e il senso generale di benessere all’interno della camera.

 

 

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Sicurezza sul lavoro

Come scegliere le giuste scarpe antinfortunistiche

 

Una guida per aiutarvi a scegliere le calzature più adatte da indossare per lavorare, così da garantirsi sia comfort sia totale sicurezza dal rischio di infortuni. 

Le scarpe antinfortunistiche sono nate per proteggere i piedi di chi lavora e perciò molti potrebbero rimanere sorpresi sapendo che recenti studi hanno dimostrato che una percentuale non indifferente di lavoratori lamenta problemi proprio a causa di queste calzature. Ma come è possibile?

La risposta è che sono state scelte scarpe da lavoro sbagliate che si rivelano, quindi, controproducenti per chi le indossa tante ore al giorno e per la maggior parte della settimana. La scelta del giusto paio di scarpe antinfortunistiche è quindi fondamentale per evitare questi problemi e anche per non avere un impatto negativo sulla produttività.

 

Quali sono i rischi di un paio di scarpe antinfortunistiche di bassa qualità 

Le scarpe antinfortunistiche vengono indossate durante l’orario di lavoro e nella pausa pranzo, quindi parliamo, mediamente, di oltre otto ore al giorno per almeno cinque giorni la settimana, al chiuso o all’aperto. Ciò significa che queste scarpe vengono utilizzate più spesso di qualsiasi altro tipo di calzatura. 

Pertanto, indossare una scarpa di scarsa qualità, troppo stretta, troppo pesante, con una protezione termica inadeguata o con una sfregatura eccessiva sul piede, causerà fastidi al lavoratore nell’immediato e problemi più seri a lungo termine.

In particolare, potrebbero prodursi le cosiddette lesioni da sforzo ripetuto, cioè quelle causate da continui movimenti che comportano uno sforzo muscolo-articolare ripetitivo. A essere interessati sono soprattutto i piedi e le mani ma col tempo questi problemi possono estendersi fino alle anche, alla colonna vertebrale e perfino al collo. 

Le scarpe da lavoro per ambienti chiusi o all’aperto con un supporto inadeguato a suola e tallone possono provocare fascite plantare dovuta all’iperpronazione del piede. Ancora una volta, la risposta a questi problemi è la scelta di modelli professionali come, per esempio, le scarpe da lavoro di Engelbert Strauss.

Si tratta di un’azienda tedesca con stabilimenti produttivi in 28 Paesi. Oltre alle scarpe per ogni esigenza lavorativa, per luoghi chiusi o all’aperto, Engelbert Strauss produce e commercializza abbigliamento da lavoro professionale e vari altri prodotti per la protezione sul lavoro.

A ognuno la giusta scarpa

Non esiste un paio di scarpe antinfortunistiche valido per tutti i luoghi di lavoro, anzi, la classificazione e le prescrizioni in tal senso sono piuttosto articolate.

Non sempre il datore di lavoro fornisce queste scarpe, che pure sono obbligatorie, per cui è il lavoratore a dover provvedere: occorre quindi la massima attenzione a non sbagliare categoria. Le principali normative che classificano queste calzature sono tre:

• EN ISO 20345 – scarpe di sicurezza: fa riferimento alle scarpe che devono avere un puntale resistente a 200 joule. In altre parole, il puntale non si rompe se si abbatte un peso di 20 kg da 1 metro di altezza. 

• EN ISO 20346 – scarpe di protezione: in questo caso il puntale deve resistere a un peso di 20 kg che cade da mezzo metro di altezza, il che equivale a 100 joule di energia trasmessa.

• EN ISO 20347 – scarpe da lavoro: in questa norma rientrano le scarpe da lavoro che non presentano il puntale.

Prendiamo, per esempio, chi lavora all’aperto, nell’agricoltura e nel giardinaggio e ha il problema della sicurezza nell’uso del decespugliatore e di altri attrezzi del genere. Le categorie di sicurezza più adottate in agricoltura e giardinaggio sono la S2 e, soprattutto, la S3 – ovvero calzature idrorepellenti dotate di lamina anti perforazione.

In base al particolare luogo di lavoro, potrebbero essere necessarie scarpe antiscivolo, impermeabili, con uno speciale puntale.

Va sottolineato che non è solo il lavoratore, ma anche l’hobbista appassionato che deve prestare attenziona all’acquisto della corretta attrezzatura per la manutenzione domestica.

 

Vestibilità ottimale

Una buona vestibilità è importante quanto la scelta delle scarpe adatte allo specifico ambiente di lavoro, all’aperto o al chiuso. Se la vestibilità non è ottimale, possono verificarsi conseguenze come borsiti e duroni.

Spesso la causa di problemi è semplicemente la scelta di una taglia sbagliata: all’interno delle scarpe le dita devono essere libere di muoversi e dovrebbe esserci all’incirca 1 cm di spazio tra l’alluce e il bordo della scarpa.

Per quanto riguarda i puntali in metallo o di materiale composito, se le scarpe sono imbottite e montate correttamente, il lavoratore non dovrebbe avvertire per niente i puntali, mentre il tallone dovrebbe adattarsi perfettamente al piede e stabilizzarlo al contatto con il suolo.

Le scarpe andrebbero misurate entrambe perché i piedi possono non avere le stesse dimensioni e inoltre alcune aziende produttrici hanno preso in considerazione la differenza tra uomo e donna, quindi tra piede maschile e femminile, realizzando scarpe specifiche per le donne, non solo in termini di taglie più piccole.

Il comfort include anche altre caratteristiche oltre alla vestibilità. Le scarpe devono essere comode in generale: per esempio, un buon paio di scarpe leggere e traspiranti dona sollievo al piede nelle estati torride. Al contrario, le scarpe prettamente invernali sono ideali per chi lavora in un ambiente per lo più molto freddo.

 

Quali scarpe comprare per chi cammina molto?

Qualora la tipologia di lavoro vi costringa non solo a passare molte ore in piedi ma anche a camminare molto, è bene prestare la massima attenzione alla qualità e alla tipologia della suola. Sul mercato ci sono sempre più calzature da lavoro la cui suola è realizzata sfruttando schiume ispirate a quelle utilizzate nelle scarpe per i runner e che sono dunque in grado di assicurare leggerezza, superiore libertà di movimento e contribuire a ridurre la sensazione fatica e il verificarsi di disturbi muscolo-scheletrici. 

Corretta manutenzione

Quando si è acquistato il giusto paio di scarpe per il proprio lavoro, è necessario dedicare un po’ di tempo alla corretta manutenzione affinché le scarpe non si rovinino anzitempo e assicurino sempre le massime prestazioni.

Innanzitutto, prima di acquistarle, bisogna controllare che le scarpe non riportino danni o difetti di produzione. Dopodiché, è buona norma pulirle regolarmente: se sono in cuoio o in pelle, vanno lucidate e trattate. Se sono scamosciate, vanno spazzolate e trattate con uno spray apposito.

La suola va pulita accuratamente per rimuovere sporco e contaminanti. Le scarpe vanno poi riposte in un luogo fresco e asciutto. Ogni modello può poi avere delle istruzioni particolari di manutenzione che il produttore dovrebbe fornire.

 

Come lavare le scarpe da lavoro?

Oltre alla succitata manutenzione, arriverà il momento in cui sarà necessario provvedere a una pulizia più approfondita delle scarpe. Il lavaggio di un prodotto di questo tipo varia a seconda del materiale con cui è realizzato. 

Per le scarpe da lavoro in pelle, per esempio, è sufficiente utilizzare un panno umido e strofinare in modo delicato, così da rimuovere lo sporco. Qualora ci siano macchie più ostinate vi suggeriamo di inumidire il panno non con l’acqua ma con l’aceto bianco.

Per le scarpe scamosciate, invece, il trattamento è leggermente più complesso… ma non troppo. Procuratevi una spazzola a setole morbide e strofinate la zona sporca, finché non avrete rimosso polvere e altri residui. Nel caso di macchie più difficili potete utilizzare una gomma da cancellare ma, qualora non fosse abbastanza efficace, per esempio nel caso di macchie d’olio, potete provare a strofinare la calzatura con un batuffolo di cotone imbevuto di latte intero. 

Se le scarpe cominciano a mostrare segni di cedimento, è opportuno cambiarle e non indugiare. Tali segni possono essere, per esempio:

• la punta che risulta danneggiata

• gli elementi di protezione che vengono allo scoperto

• le parti in gomma che si separano

• battistrada troppo consumato

• crepe o forature

Investire in scarpe di sicurezza adeguate avvantaggia allo stesso modo il datore di lavoro e il dipendente. Entrambe le parti devono dedicare la giusta attenzione e il tempo necessario per individuare il modello più adatto. Ne va della sicurezza e della produttività del lavoratore.

 

Immagini da pixabay.com & engelbert-strauss.it

 

 

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Gli 8 migliori giardini italiani

 

Da Nord a Sud, il nostro Paese abbonda di giardini che rappresentano un punto di riferimento a livello internazionale. Ecco 10 giardini che sono tra i più apprezzati:

 

Giardini di Villa Carlotta, Como

Il meraviglioso paesaggio del lago di Como fa da sfondo ai giardini collinari di Villa Carlotta, verdi tutto l’anno, anche in inverno, con le Alpi innevate che incorniciano una cartolina da sogno.

Il giardino è particolarmente vivace e colorato, vista la presenza generosa di fiori che cambiano con le stagioni e separati da bellissime bordure per aiuole. I giardini seguono i pendii e le curve naturali della collina, alle spalle di boschi che si aprono per rivelare magnifici panorami sul lago e sulle montagne.

A maggio è possibile vedere 400 camelie e rododendri bianchi in fiore alti più di 1 metro per poi lasciare il passo a centinaia di rose.

Tunnel di agrumi, giardino romantico, villa del ‘600 con museo che ospita capolavori di Canova, Hayez e Thorvaldsen. Nei giardini di Villa Carlotta non manca niente.

 

Giardini di Castel Trauttmansdorff, Merano

La bellissima Merano, con il suo dedalo di viuzze del centro storico, fa da sfondo ai magnifici giardini di Castel Trauttmansdorff, estesi su 12 ettari intorno al castello che è anche un museo. I giardini hanno un dislivello di 100 metri che esalta la vista sulle montagne, mentre intorno allo splendido stagno delle ninfee si tengono anche concerti.

I giardini sono una contaminazione di essenze europee, nordamericane, sudamericane e giapponesi.

 

Giardino Giusti, Verona

Il giardino, progettato da Agostino Giusti, si estende intorno all’omonimo palazzo cinquecentesco: da qui si può godere una delle viste più belle su Verona, grazie ai suoi terrazzi che scoprono la città poco alla volta.

Famoso è il viale dei cipressi che termina nella grotta col mascherone scolpito nella rupe progettato per poter sputare lingue di fuoco.

I fiori, i resti romani e l’imponente cipresso di Goethe colpiscono l’occhio del visitatore così come le fontane, le grotte acustiche, le statue originarie del ‘500. Non manca un labirinto che si dice sia il più antico d’Europa.

Nel giardino si tengono festival musicali e altri eventi.

 

Giardino di Boboli, Firenze

Il Giardino di Boboli è uno dei più conosciuti in Italia e nel mondo. Più che un giardino, è un vero e proprio museo a cielo aperto, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. 

Il giardino è molto esteso, grazie alla superficie di 45.000 metri quadrati: il visitatore può apprezzare le viste prospettiche create dagli architetti che lo hanno realizzato e perdersi tra magnifici viali alberati, prati, piazze, statue e fontane.

Il giardino si trova alle spalle di Palazzo Pitti e furono i Medici stessi che per primi ne curarono la realizzazione, creando l’esempio di giardino all’italiana poi copiato in tutto il mondo.

Villa d’Este, Tivoli

“Il complesso di Villa d’Este a Tivoli è uno degli esempi più notevoli e raffinati della cultura rinascimentale. Rappresenta un esempio unico di giardino all’italiana del Cinquecento”: così recita la dichiarazione dell’Unesco che ha proclamato il complesso patrimonio dell’umanità.

Il giardino di fontane rappresenta un capolavoro di ingegneria idraulica per l’ideazione e la realizzazione, rivoluzionaria per l’epoca.

35.000 mq di giardino, 255 cascate, 100 vasche e 50 fontane, 30.000 piante stagionali, 150 piante sempreverdi ad alto fusto: il complesso di Villa d’Este è considerato uno dei simboli del Rinascimento italiano.

 

Villa Borghese, Roma

Villa Borghese è il più grande parco di Roma, situato proprio nel cuore della città. I giardini erano in precedenza di proprietà di una delle più rinomate famiglie principesche italiane, i Borghese di Siena.

Il parco è molto ampio, ben 80 ettari, e contiene al suo interno giardini all’italiana, aree in stile inglese, edifici storici, musei, fontane e laghetti.

A pochi minuti da via del Corso e piazza del Popolo.

 

Giardini della Reggia di Caserta

Anche la Reggia di Caserta è patrimonio mondiale dell’umanità Unesco e i giardini sono parte integrante del complesso che, nelle intenzioni dei Borbone e dell’architetto Vanvitelli, doveva rivaleggiare con la reggia di Versailles.

Il parco, realizzato in pendenza, si estende su una superficie di 120 ettari. La cascata che si trova in cima alimenta tutto il lungo viale che porta alla Reggia.

Da non perdere il giardino inglese, una delle sezioni del parco più apprezzate per la presenza di piante rare ed esotiche provenienti da tutto il mondo.

Nel 2010 i giardini della Reggia di Caserta sono stati proclamati i più bei giardini storici d’Italia.

 

Villa Cimbrone, Ravello

Percorrere i sentieri dei giardini di Villa Cimbrone a Ravello, il “più bel panorama del mondo”, nella cornice della costiera amalfitana, è un’esperienza che rimarrà impressa nel cuore.

I giardini sono stati recentemente restaurati. Sono incorniciati con busti, statue, tempietti, padiglioni. Con la sua ricchezza di piante e fiori, i giardini di Villa Cimbrone sono considerati uno degli esempi più importanti della cultura botanica del sud Europa.

Come decorare il giardino: 3 idee

Ornamenti per giardino: Le decorazioni per esterni, anche piccole, possono influenzare come ci si sente quando siamo fuori. Un cancello in ferro battuto può segnare l’ingresso in un mondo di verde, una lanterna appesa a un albero aumenta la prospettiva, una panca curva ispira un pisolino. Il trucco è non esagerare.

Aiuole perfette: Le aiuole sono forse l’elemento che attirerà maggiormente l’attenzione degli ospiti perché i fiori, sapientemente selezionati, sono sempre protagonisti. È quindi importante scegliere le giuste composizioni ma anche individuare bordure per aiuole che le esaltino adeguatamente e che si integrino perfettamente nel giardino.

Bordi per prati: Non solo le aiuole, ma anche i prati vanno curati e delimitati perfettamente per impreziosire dal punto di vista visivo il giardino. Bordi di ogni tipo per prati e tutti gli ancoraggi e gli accessori necessari per un prato perfetto li puoi trovare qui.

Migliore illuminazione: Molti paesaggi sono più romantici dopo il tramonto, magari rischiarati dalla luce della luna. Il giardino può diventare più romantico se decorato con graziose lanterne da appendere, per esempio, ai rami degli alberi. Oppure si possono usare lampade alte in stile lampione per punteggiare cortili e rotonde. Tutti questi elementi dovranno abbinarsi alle luci posizionate sulle pareti esterne della casa.

 

 

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Come arredare un giardino: spunti di design per l’arredamento dell’outdoor

 

Grande o piccolo che sia, uno spazio esterno, è una grande risorsa per qualsiasi casa. Rappresenta un’area in più di cui usufruire sia in estate che nei periodi meno caldi se si adottano le dovute precauzioni, come ad esempio sistemi di riscaldamento per esterni e coperture adeguate. Di qualsiasi dimensioni sia, si può progettare il giardino in maniera da fornirlo di un’area green, una zona relax, un’area con il tavolo e, se necessario, uno spazio destinato ai bambini oppure ai propri hobby o, ancora, alla piscina.

Vediamo che cosa vuol dire progettare un arredamento outdoor. Si inizia col definire il suo stile e le funzioni. Quando si hanno chiare le esigenze e le abitudini della famiglia ci si può concentrare su 3 principali questioni dell’arredamento del giardino:

• La suddivisione degli spazi coperti e non: questo influirà sulle aree dove si potrà prendere il sole, in che modo posizionare le piante, come installare la piscina (se prevista);

• La progettazione dell’illuminazione: scegliere un’illuminazione corretta è utile per valorizzare le varie zone del giardino e il suo arredo; 

• L’arredo vero e proprio: sedie, tavolo, vasi, tessili e complementi…è il momento di mettersi all’opera!

 

Arredare un giardino piccolo vs arredare un giardino grande: l’importanza della progettazione

Sarà più facile progettare l’arredamento di un grande giardino oppure di un giardino piccolo? Certamente entrambi i progetti rappresentano una bella sfida. Nel primo caso bisognerà suddividere bene gli spazi creando le differenti aree mediante il posizionamento di alberi o aiuole per evitare che il tutto risulti troppo dispersivo; nel secondo caso si dovrà essere bravi a ottimizzare gli spazi senza creare un’accozzaglia di oggetti disposti in modo casuale.

 

Arredare il giardino con piscina: progettare l’area relax

Se le misure del giardino lo consentono potete decidere di installare una piscina, non deve per forza essere grande ma se l’area lo consente potete anche predisporre una zona relax con sedute, lettini o docce.

 

Arredamento da giardino: definire il carattere degli esterni

Dopo aver completato il progetto vanno scelti gli elementi d’arredo veri e propri che abbelliranno il giardino. Potrete optare per le più costose soluzioni di design firmate oppure per quelle più economiche. Oppure potrete dedicarvi voi stessi al riciclo creativo. Scegliete quello che più si avvicina al vostro modo di essere tra sedie, tavoli, sdraio e lettini, divanetti, vasi, lampadi e complementi vari. 

Se vi piace potete anche dare un look raffinato a panche e tavoli rivestendoli in con pietra, gres porcellanato, marmo o maioliche colorate adatte per l’outdoor. Sicuramente il vostro spazio esterno rispecchierà il vostro modo di essere!

Arredare un giardino, quindi, non vuol dire solo scegliere i complementi d’arredo da esterno ma progettare nel suo insieme!

 

 

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Come allontanare i topi con rimedi chimici o naturali

 

Che si abiti in campagna o in città, sicuramente sarà capitato almeno una volta nella vita di dover far fronte a una infestazione di topi o, comunque, di ricercare dei rimedi per allontanare i topi dalla propria abitazione o azienda. 

I topi, infatti, sono animali che si riproducono velocemente e, all’interno di un luogo abitato, sono pericolosi in quanto spesso possono rosicchiare i fili elettrici, danneggiare i mobili o infestare le tubazioni, causando, in alcuni casi, addirittura l’occlusione dell’impianto fognario. 

Sono inoltre particolarmente pericolosi in quanto possono favorire la diffusione di malattie come la leptospirosi, la salmonellosi, la rabbia e addirittura la peste. Insomma, è meglio tenerli il più alla larga possibile.

 

Come accorgersi della presenza di un topo in casa?

Esistono tanti modi per accorgersi della presenza di topi all’interno della nostra abitazione. Il metodo più efficace è quello sicuramente di andare alla ricerca dei loro escrementi dalla tipica forma allungata. Solitamente vengono trovati vicino alle fonti di cibo, nei cassetti dei mobili o, addirittura, negli armadi. Non è inusuale trovarli anche sotto i lavandini o dietro i mobili e, più in generale, in tutte quelle aree che possono fornire ai topi protezione. 

Attenzione inoltre che, dove troviamo una quantità elevata di escrementi, è possibile che nelle vicinanze vi sia il nido. Un altro modo per individuare la presenza di topi in casa è notare superfici rosicchiate o morse oltre che, per quanto riguarda la frutta la verdura, delle parti mangiate. 

I topi, oltre a mordere pericolosamente i fili della corrente, sono in grado di rilasciare cattivi odori in casa. La loro urina, infatti, ha un odore pungente e, in alcuni casi, può macchiare i muri. I nidi dei topi, solitamente, hanno dimensioni ragguardevoli e si trovano dietro i muri o nei controsoffitti.

 

Perché i topi sono relativamente pericolosi?

In realtà, i topi, non sono relativamente pericolosi ma, proprio pericolosi. I motivi li abbiamo già visti in precedenza. Il fatto di avere, per esempio, un filo della corrente rosicchiato, incrementa il rischio di incendio dovuto a cortocircuito dell’impianto elettrico. Non dimentichiamo, inoltre, l’importante pericolo sanitario: i topi, infatti, sono storicamente portatori delle malattie più pericolose. Si pensi che nell’Europa del ‘300, la peste veniva trasmessa proprio dai roditori che affollavano le città. Sebbene oggigiorno questo morbo non sia più così diffuso, in realtà sussiste ancora il rischio di diffusione di patologie, come per esempio la leptospirosi e la salmonellosi. 

Questi animali sono inoltre capaci di contaminare negativamente gli alimenti e, per giunta, di rovinare superfici e pavimenti. In alcuni casi possono anche otturare irreparabilmente le condutture fognarie, creando notevoli disagi.

 


Come allontanare i topi di campagna?

In campagna, i topi, sono animali presenti molto di frequente. Nelle abitazioni però, come abbiamo visto in precedenza, possono essere ospiti indesiderati. Per questo motivo è possibile utilizzare dei rimedi naturali per allontanare i topi. Tra questi, uno dei più efficaci è sicuramente il bicarbonato di sodio. I roditori, infatti, sono intolleranti a questa sostanza, tanto da scoraggiarli a continuare la colonizzazione della nostra casa. 

I nemici numero uno, dei topi, sono sicuramente i gatti. Questi simpatici animali da compagnia, oltre ad allietarci con le loro fusa, saranno sicuramente in grado di mantenere libera e sgombra la nostra abitazione dalla presenza dei topi. 

Altri rimedi efficaci sono l’urina di volpe e gli escrementi di serpente, che possono essere acquistati in appositi negozi oppure nei rettilari.

 

Come allontanare i topi con i rimedi della nonna?

Non tutti sono soliti attribuire grande credibilità ai rimedi della nonna ma, spesso, queste soluzioni, sono decisamente più performanti dei rispettivi prodotti chimici. In questo caso, infatti, il problema dei topi può essere risolto attraverso l’utilizzo di repellenti naturali incredibilmente efficaci. Tra questi, quello che sicuramente è in grado di assicurare le performance migliori è l’olio essenziale di menta piperita. Questo prodotto è facilmente reperibile all’interno di numerose erboristerie e assicura un risultato garantito. 

Altrettanto efficace è l’olio essenziale di eucalipto, che può essere utilizzato su un po’ di cotone e lasciato ad asciugarsi nelle aree in cui si pensa possano esserci i roditori. Ha il vantaggio di non irritare in alcun modo né il naso né la bocca e, al contempo, di profumare gli ambienti. In questo caso, la sostituzione del cotone deve avvenire ogni tre settimane. 

Come in molti altri campi, anche l’olio essenziale di citronella ha i suoi vantaggi. In questo caso, infatti, oltre ad allontanare i topi, contribuirà a profumare l’ambiente con un odore limonato, fresco ed estivo. 

Altrettanto efficaci sono altre spezie come, per esempio, l’alloro e il pepe, oltre che olio, aglio e rafano. Potrebbe sembrare assurdo ma, in realtà, anche olio, aglio e peperoncino si dimostrano efficaci nel risolvere il problema dell’infestazione.

Quali sono le soluzioni chimiche per liberarsi dei topi?

Nel caso in cui i rimedi della nonna non risultino efficaci ad allontanare i roditori, è possibile utilizzare prodotti chimici capaci di eliminare il problema. In questo caso, infatti, esistono due tipologie di soluzioni: i veleni e i repellenti

I repellenti chimici più efficaci sono sicuramente la canfora e l’ammoniaca. Questi due prodotti, infatti, hanno la caratteristica di avere un odore pungente, particolarmente fastidioso, che tende ad allontanare quasi istantaneamente i topi

Altrettanto efficace è anche la candeggina che, grazie alla sua natura irritante, tende naturalmente ad allontanarli. Esistono inoltre altri sistemi per tenere a distanza questi roditori. 

Essendo questi animali sensibili agli ultrasuoni, è possibile utilizzare appositi apparecchi che, grazie alla produzione di queste frequenze, sono in grado di scoraggiare questi piccoli animali e farli allontanare dalla nostra abitazione. In commercio ne esistono di numerose tipologie: sia quelli alimentati con la corrente elettrica, sia quelli dotati di apposite batterie. 

Se il problema risulta essere serio e urgente, soprattutto in caso di magazzini o luoghi di lavoro, è consigliabile rivolgersi a un’azienda specializzata in derattizzazione, ovvero a un professionista del settore che sia in grado di portare a termine con rapidità la procedura.

 

Altre soluzioni per eliminare un’infestazione di topi

Sebbene in commercio siano presenti numerose soluzioni sia chimiche sia naturali per rimuovere e eliminare il problema dell’infestazione da topi, esistono, in realtà, anche sistemi di cattura che non prevede l’utilizzo di veleni o sostanze tossiche. 

È questo il caso, per esempio, delle trappole elettriche. Queste soluzioni, sebbene letali, sono molto rapide e, al contempo, garantiscono al topo di non soffrire

Oltre a queste, inoltre, esistono le gabbie per topi che permettono di catturarli e, successivamente, di rilasciarli in un’altra sede. I sistemi di ultrasuoni di cui abbiamo parlato in precedenza, sebbene efficaci, non si prestano a essere utilizzati con successo in ambienti particolarmente ampi. 

Tra tutte le soluzioni elencate, comunque, i repellenti sono quelli in grado di assicurare i risultati migliori.

 

Come prevenire l’infestazione dei ratti? 

L’infestazione da parte dei ratti può essere efficacemente prevenuta adottando delle regole di buono comportamento

È buona norma, infatti, cercare di limitare la presenza di cibo lasciato fuori da appositi contenitori in casa. Oltre a questo, l’abitazione deve essere mantenuta sempre pulita e, per quanto possibile, sarebbe consigliabile mantenere attive delle trappole per disinfestazione. 

Attenzione inoltre alle legnaie: in questi luoghi, infatti, i topi tendono a costruire il proprio nido grazie alla creazione di un micro ambiente caldo. Da tenere sotto controllo, poi, sono i controsoffitti e le zone sottotetto. Queste aree, infatti, essendo solitamente poco abitate, possono essere colonizzate con più facilità da parte dei topi. Per questo motivo devono essere sottoposta a un controllo periodico.