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10 Consigli Essenziali per la Manutenzione del Tuo Decespugliatore

 

Il decespugliatore è uno degli attrezzi più utili per il giardinaggio e la cura degli spazi verdi, visto che consente di tagliare erba, rovi e cespugli in modo rapido ed efficiente. Come ogni strumento meccanico, però, ha bisogno di cure e manutenzione regolare per funzionare al meglio. 

Una manutenzione accurata, infatti, non solo garantisce performance ottimali ma aumenta anche la durata del dispositivo, permettendo così di risparmiare denaro in riparazioni costose. 

In questo articolo, vi proponiamo dieci consigli essenziali per mantenere i decespugliatori in ottime condizioni e prolungarne la vita utile.

 

  1. Pulizia Regolare

La pulizia è uno degli aspetti fondamentali della manutenzione del decespugliatore. Dopo ogni utilizzo, è importante rimuovere detriti come erba, terra e residui che potrebbero accumularsi nel motore e nelle altre parti dell’attrezzo. La pulizia del filtro aria decespugliatore è essenziale per evitare che polvere e impurità entrino nel motore, riducendo così l’efficienza e aumentando il rischio di danneggiamenti. Utilizza un pennello o un compressore d’aria per rimuovere lo sporco visibile. Se il filtro è molto sporco, lavalo con acqua e detergente, lasciandolo asciugare completamente prima di rimontarlo.

Inoltre, controlla anche altre aree come il serbatoio del carburante e la zona del motore, dove potrebbero accumularsi residui. Questo intervento regolare aiuterà il decespugliatore a funzionare in modo ottimale e a prevenire guasti improvvisi, che potrebbero costringervi a recarvi da Leroy Merlin in cerca di nuovi decespugliatori.

 

  1. Lubrificazione delle Parti Mobili

Utilizzare il giusto lubrificante può prevenire l’usura delle componenti interne e migliorare la durata dell’attrezzo. Assicurati di utilizzare oli lubrificanti specifici per attrezzi da giardinaggio e applicali con moderazione su tutte le parti mobili, come l’albero motore e la testa di taglio. La frequenza di lubrificazione dipende dal modello e dall’uso ma, in generale, è consigliabile effettuare questa operazione ogni 5-10 ore di lavoro.

 

  1. Controllo e Sostituzione delle Lame

Le lame del decespugliatore sono tra le parti più soggette a usura. È fondamentale verificarne periodicamente il taglio e l’efficienza. Se noti che il dispositivo non taglia più con la stessa efficacia o che le lame sono visibilmente danneggiate, è il momento di sostituirle. Per sostituire le lame, spegni l’attrezzo e rimuovi la protezione di sicurezza. Usa una chiave per allentare il dado che fissa la lama e sostituiscila con una nuova, facendo attenzione a seguire le istruzioni del produttore.

 

  1. Verifica delle Candele

Sono elementi essenziali per un avviamento regolare e per una combustione efficiente del carburante. Se il decespugliatore fatica a partire o se noti un calo delle performance, è probabile che le candele siano usurate. Controlla periodicamente, inoltre, il loro aspetto: se sono annerite o coperte di depositi, puliscile con uno spazzolino metallico. Se la candela è danneggiata o troppo usurata, sostituiscila con una nuova di tipo specifico per il tuo modello.

 

 

  1. Sostituzione della Corda Avviamento

La corda di avviamento è un componente che può usurarsi nel tempo, specialmente se viene utilizzata frequentemente. Se noti che è difficile da tirare o che si rompe facilmente, potrebbe essere il momento di sostituirla. Per farlo, sgancia la vecchia corda dal meccanismo e inserisci quella nuova, avvolgendola correttamente intorno al rullo di avviamento. La sostituzione corda avviamento decespugliatore non è particolarmente complicata, ma richiede attenzione per evitare danni al meccanismo.

 

  1. Ispezione del Carburatore

Il carburatore è una parte delicata, che può essere soggetta a malfunzionamenti se non mantenuta correttamente. Segni di possibili problemi includono difficoltà nell’avvio, fumo eccessivo o un motore che non gira regolarmente. In questi casi, pulisci il carburatore con un detergente specifico, rimuovendo eventuali residui di carburante secco che potrebbero ostruire i fori. Se necessario, fai regolare l’alimentazione del carburante per migliorare il flusso e l’efficienza.

 

  1. Controllo del Serbatoio del Carburante

Sia che utilizziate un decespugliatore o un tagliaerba, è fondamentale prestare attenzione anche alla manutenzione del serbatoio. Prima di riporre il dispositivo per lunghi periodi, svuotalo per evitare che il carburante si deteriori e danneggi il motore. Pulisci regolarmente il serbatoio per prevenire l’accumulo di residui che potrebbero compromettere l’alimentazione del carburante. Un serbatoio pulito aiuta a mantenere il motore in buone condizioni e a prevenire la corrosione.

 

  1. Conservazione durante l’Inattività

Durante i periodi in cui non si utilizza il decespugliatore, come in inverno, è fondamentale conservarlo correttamente, per evitare danni a lungo termine. Svuota il carburante, pulisci l’attrezzo accuratamente e posizionalo in un luogo asciutto e al riparo dalle intemperie. Inoltre, proteggi la lama con una copertura per evitare danni accidentali.

 

  1. Verifica del Sistema di Avviamento

Se il decespugliatore non si avvia, potrebbe esserci un problema con il meccanismo di avviamento. Controlla la corda, il volano e i collegamenti elettrici (se presenti) e verifica che tutto sia in ordine. Se il problema persiste, potrebbe essere necessario sostituire una parte del sistema di avviamento.

 

  1. Uso di Kit di Manutenzione

Esistono kit specifici per il decespugliatore che contengono gli strumenti e i materiali necessari per effettuare una manutenzione regolare. Tipicamente includono filtri dell’aria, candele di ricambio, lubrificanti e detergenti. Utilizzare un kit di manutenzione raccomandato dal produttore è un ottimo modo per garantire che tutte le operazioni vengano effettuate correttamente e in modo sicuro.

 

Conclusione

Mantenere il decespugliatore in ottime condizioni non solo aumenta l’efficienza dell’attrezzo, ma ne prolunga anche la durata. Seguendo una routine di manutenzione regolare, che includa operazioni come la pulizia del filtro aria, la sostituzione della corda avviamento e la lubrificazione delle parti mobili, il tuo apparecchio funzionerà in modo efficiente per molti anni. Non dimenticare di eseguire questi semplici ma essenziali interventi e goditi un attrezzo sempre pronto all’uso!

 

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Tutto quello che devi sapere prima di comprare un camino elettrico

 

I camini elettrici stanno guadagnando sempre più popolarità grazie alla loro praticità, al design moderno e alla capacità di trasformare qualsiasi ambiente in uno spazio accogliente. Prima di procedere con l’acquisto, è importante conoscere tutte le caratteristiche e le opzioni disponibili per scegliere il caminetto elettrico più adatto alle tue esigenze. 

In questo articolo troverai tutto quello che devi sapere, incluse informazioni su camini elettrici da incasso, camini elettrici a LED, prezzi e molto altro.

 

Cos’è un camino elettrico?

Un camino elettrico è un dispositivo progettato per imitare l’aspetto e l’atmosfera di un tradizionale camino a legna o a gas, senza la necessità di combustibile o canna fumaria. Funziona tramite elettricità e, a seconda del modello, può includere funzioni di riscaldamento o essere utilizzato solo per scopi decorativi. I camini elettrici moderni offrono una vasta gamma di stili e tecnologie, come effetti di fiamma realistici generati da LED.

 

Tipologie di camini elettrici

 

1. Camini elettrici da incasso

Sono progettati per essere installati all’interno di una parete o di un mobile, creando un aspetto minimale. Questi modelli sono perfetti per chi cerca un design moderno e raffinato. I caminetti elettrici da incasso possono essere personalizzati per adattarsi a vari ambienti, dal soggiorno alla camera da letto, e sono particolarmente apprezzati per la loro capacità di fondersi armoniosamente con l’arredamento.

2. Camini elettrici a parete

Un camino elettrico a parete è un’opzione versatile che può essere appesa come un quadro o incassata per un effetto più elegante. Questo tipo di caminetto è ideale per chi ha spazi ridotti o desidera un’opzione facile da installare senza interventi strutturali importanti.

3. Camini elettrici a LED

Utilizzano luci a LED per simulare l’effetto del fuoco. Questa tecnologia offre consumi energetici ridotti, un’ampia scelta di colori per le fiamme e un effetto estremamente realistico. Molti modelli di camini elettrici a LED permettono di regolare l’intensità delle fiamme per creare l’atmosfera perfetta in ogni momento.

4. Camino LED senza riscaldamento

Se desideri solo l’effetto estetico di un camino senza la funzione di riscaldamento, un camino LED senza riscaldamento è l’opzione ideale. Questi modelli sono perfetti per chi vive in climi caldi o per chi vuole godere dell’atmosfera rilassante delle fiamme tutto l’anno, senza generare calore.

 

 

Vantaggi dei camini elettrici

  • Facilità di installazione: Non richiedono una canna fumaria, il che li rende semplici da installare in qualsiasi stanza.
  • Design: I modelli come un camino elettrico moderno si integrano perfettamente con stili di arredamento contemporanei.
  • Sicurezza: Non producono fiamme reali, fumo o gas nocivi, il che li rende sicuri in qualsiasi contesto, anche in presenza di bambini o animali domestici.
  • Efficienza energetica: I camini elettrici a LED sono particolarmente efficienti dal punto di vista dei consumi.
  • Manutenzione ridotta: A differenza dei camini tradizionali, non richiedono pulizia della cenere o manutenzione della canna fumaria.

 

Cosa considerare prima di acquistare un camino elettrico

 

1. Scopo dell’acquisto

Vuoi un camino elettrico solo per scopi decorativi o anche per riscaldare l’ambiente? Se cerchi solo un elemento estetico, un camino LED senza riscaldamento potrebbe essere sufficiente. Per il riscaldamento, assicurati che il modello abbia una potenza adeguata per la metratura della stanza.

2. Dimensioni e spazio

Misura accuratamente lo spazio disponibile prima di scegliere un caminetto elettrico da incasso o a parete. Assicurati che le dimensioni del camino si adattino al tuo ambiente senza risultare troppo ingombranti o troppo piccoli.

3. Stile e design

I camini elettrici moderni offrono una varietà di design, dai modelli minimalisti a quelli più tradizionali. Considera lo stile del tuo arredamento per scegliere un modello che si integri perfettamente.

4. Camini elettrici prezzi

I prezzi dei camini elettrici possono variare notevolmente a seconda del modello, delle dimensioni e delle funzioni. Puoi trovare opzioni economiche, ma è importante valutare la qualità e le recensioni dei prodotti per fare un acquisto consapevole. Per un’ampia scelta di camini elettrici, visita aflamo.shop e consulta la sezione dedicata per trovare il modello più adatto.

 

Dove acquistare un camino elettrico

Oggi è possibile acquistare camini elettrici in negozi fisici specializzati, nei grandi magazzini e anche online. Uno dei migliori siti per trovare camini elettrici di alta qualità è https://aflamo.shop/it/s/camini-elettrici/ dove è disponibile una vasta gamma di modelli, inclusi caminetti elettrici da incasso, camini elettrici a LED e molto altro. Il sito offre anche una guida dettagliata per aiutarti a scegliere il prodotto ideale.

Conclusione

Un camino elettrico è una suggestiva aggiunta per migliorare l’atmosfera di una casa, visto che offre calore, stile e praticità. Che tu stia cercando un camino elettrico moderno, un camino LED senza riscaldamento o un caminetto elettrico da incasso, è importante valutare attentamente le tue esigenze e il tuo budget. Solo così potrai trovare il camino perfetto per la tua casa e trasformare i tuoi spazi con un tocco di comfort e design.

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Giardini verticali: un’opzione sostenibile per spazi ridotti

 

Negli ultimi anni, i giardini verticali hanno guadagnato popolarità come soluzione sostenibile per chi vive in città e ha poco spazio a disposizione. Grazie alla loro versatilità, infatti, permettono di portare un angolo di verde anche in ambienti ristretti, migliorando la qualità dell’aria e l’estetica degli spazi urbani.

E no, non parliamo di una semplice moda: i giardini verticali rappresentano un cambiamento fondamentale nel modo in cui possiamo vivere la natura in contesti urbani.

 

Cos’è un giardino verticale e come funziona

Un giardino verticale è un sistema che consente di coltivare piante su strutture verticali, sfruttando superfici come pareti o graticci. Le strutture sono appositamente progettate per supportare la crescita delle piante in modo da ottimizzare lo spazio, mantenendo al contempo l’estetica dell’ambiente.

Le tecnologie alla base dei giardini verticali includono sistemi di irrigazione automatizzati e drenaggi integrati, che assicurano un apporto idrico costante e un’adeguata circolazione dell’acqua. Alcuni di questi sistemi sono altamente tecnologici, permettendo un uso efficiente delle risorse e riducendo al minimo gli sprechi d’acqua.

 

I vantaggi ambientali di un giardino verticale

Oltre all’ovvio vantaggio estetico, i giardini verticali offrono molti benefici ambientali. Prima di tutto, migliorano la qualità dell’aria assorbendo l’anidride carbonica e rilasciando ossigeno, contribuendo così a ridurre i livelli di inquinamento atmosferico nelle città. Oltre a purificare l’aria, la fotosintesi aiuta anche a ridurre gli effetti delle cosiddette “isole di calore urbane”, dove l’asfalto e il cemento intrappolano il calore, aumentando le temperature nelle aree metropolitane.

Inoltre, i giardini verticali favoriscono la biodiversità in città, offrendo un habitat per insetti utili come api e farfalle. In un mondo in cui la biodiversità urbana è in costante declino, questi giardini fungono da rifugio per numerose specie, contribuendo a un ecosistema più sano.

Come scegliere le piante ideali per un giardino verticale

La scelta delle piante per un giardino verticale dipende da diversi fattori, come l’esposizione alla luce, il clima locale e lo spazio disponibile. Alcune delle piante più comuni includono felci, edera e piante grasse, che richiedono poca manutenzione e si adattano facilmente a spazi ristretti. Tuttavia, chi ha a disposizione più luce può optare per piante fiorite come le petunie o anche per erbe aromatiche come rosmarino e basilico, utili sia per l’estetica che per la cucina.

Le piante a bassa manutenzione sono generalmente preferite per i giardini verticali in ambienti urbani, poiché la loro capacità di adattarsi a condizioni climatiche variabili e a livelli di luce limitati le rende ideali per pareti esposte sia all’esterno che all’interno. Una scelta accurata delle piante assicura anche che il giardino rimanga rigoglioso durante tutto l’anno, riducendo la necessità di cure costanti.

 

Idee creative per giardini verticali in spazi ridotti

I giardini verticali possono essere personalizzati in molti modi. Alcune persone usano pallet di legno riciclato per creare strutture verticali fai-da-te, mentre altre preferiscono moduli prefabbricati che si adattano facilmente a vari spazi. Anche l’uso di vecchie griglie metalliche o reti può dare un tocco industriale e moderno.

Per chi ha uno spazio limitato, anche una singola parete verde o un piccolo giardino verticale da balcone può fare una grande differenza. Ad esempio, l’installazione di piccole tasche o fioriere appese può trasformare anche il balcone più piccolo in un angolo verde, migliorando la qualità della vita quotidiana e creando un rifugio naturale in mezzo alla città.

 

Passione per il verde e hobby digitali

Coltivare un giardino può essere un’esperienza rilassante e appagante ma questo è solo un lato della medaglia perché, d’altra parte, un giardino degno di nota, permette di trascorrere momenti di qualità.

Che sia in compagnia per discutere o consumare dei pasti, oppure da soli leggendo un libro o trascorrendo del tempo sui social media e altre piattaforme di intrattenimento dove poter seguire eventi sportivi come le partite di serie A presenti su scommesse.netbet.it. L’importante è non dimenticare il punto cardine dei giardini, siano essi verticali o tradizionali, ovvero donare estetica e benessere.

 

 

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Come coltivare le lenticchie in giardino

 

Le lenticchie sono un legume molto versatile in cucina. Le loro proprietà nutritive, inoltre, contribuiscono a rendere le vostre ricette e la vostra alimentazione ancora più sana. E allora perché non provare a coltivarle in giardino?

Forse non lo sapete, ma la pianta lenticchie non solo offre un raccolto abbondante, ma migliora notevolmente la salute del terreno. Nel corso dei prossimi paragrafi andremo a scoprire come coltivarle nell’orto, dal momento della preparazione del terreno, fino alla loro raccolta e conservazione. Scopriamo insieme tantissimi consigli pratici per ogni fase della loro crescita.

 

Come preparare il terreno per le lenticchie

 

Prima di iniziare a coltivare le lenticchie, è fondamentale dedicare attenzione alla preparazione del terreno, poiché la qualità del suolo influisce direttamente sulla salute e la produttività delle piante. Il primo passo è assicurarsi che il terreno sia ben drenato, cioè che non trattenga troppa acqua, evitando ristagni che potrebbero danneggiare le radici e favorire lo sviluppo di malattie fungine. Un terreno troppo compatto o argilloso, infatti, rischia di non permettere un adeguato passaggio dell’acqua e dell’aria, elementi fondamentali per la corretta crescita delle lenticchie.

Un altro aspetto cruciale è il pH del suolo. Le lenticchie preferiscono un terreno leggermente alcalino o neutro, con un pH compreso tra 6,0 e 6,5. Questo range garantisce che le piante possano assorbire in maniera ottimale i nutrienti presenti nel suolo. Per verificare il pH del terreno, è consigliabile utilizzare un kit di misurazione, facilmente reperibile nei negozi di giardinaggio, e se necessario, apportare correzioni. Se il terreno risulta troppo acido, è possibile bilanciare il pH aggiungendo calce agricola, mentre se è troppo alcalino, l’aggiunta di materia organica come il compost aiuterà a regolarizzare il livello di acidità.

Una volta verificato e, se necessario, corretto il pH, è essenziale lavorare il terreno in profondità. Questo processo, noto come aratura o vangatura, permette di rompere la crosta superficiale, migliorando la struttura del suolo e facilitando la penetrazione delle radici. 

Durante questa fase, è utile integrare compost organico, che non solo migliora la struttura fisica del terreno rendendolo più soffice, ma arricchisce anche la terra con sostanze nutritive essenziali come fosforo, potassio e microelementi. Il compost, infatti, aumenta la capacità del suolo di trattenere acqua e nutrienti, favorendo un ambiente di crescita ideale per le piante di lenticchie.

Un aspetto da tenere in considerazione è l’utilizzo di fertilizzanti. Le lenticchie, come tutti i legumi, hanno la capacità di fissare l’azoto atmosferico nel suolo grazie a una simbiosi con batteri presenti nelle radici (batteri rizobi). Per questo motivo, non è necessario, e anzi controproducente, utilizzare fertilizzanti azotati in quantità eccessiva. Troppo azoto può infatti stimolare una crescita eccessiva delle foglie a scapito della formazione dei baccelli, compromettendo la produzione di lenticchie. Invece, è più vantaggioso puntare su fertilizzanti naturali a base di potassio e fosforo, che favoriscono la formazione di radici robuste e lo sviluppo di baccelli sani.

 

Come seminare e curare le piante di lenticchie

 

La semina delle lenticchie può essere effettuata direttamente nel terreno, senza passaggi intermedi. Il periodo migliore per la messa a terra è la primavera, perché le temperature notturne generalmente sono sempre superiori ai 10°C.

Disponi i semi a una profondità di circa 2-3 cm, distanziandoli di 5 cm sulla fila e mantenendo 30 cm tra le file. Per favorire la crescita delle piantine, è consigliabile mantenere il terreno umido in modo uniforme ma fai attenzione che non sia eccessivamente bagnato.

Durante la crescita, le piante di lenticchie richiedono cure minime. È necessario eliminare periodicamente le erbe infestanti, che potrebbero portare via gli elementi nutritivi e l’acqua di cui hanno bisogno per germogliare. L’irrigazione deve essere moderata: le lenticchie riescono a resistere con successo alla siccità, ma hanno bisogno di acqua costante durante la fioritura e la formazione dei baccelli.

Come raccogliere e conservare le lenticchie

 

Il momento della raccolta è fondamentale per ottenere lenticchie di qualità. In genere, questi legumi sono pronti per la raccolta dopo circa 80-110 giorni dal momento della semina: quando le foglie iniziano a ingiallire e i baccelli iniziano a colorarsi di marrone, allora significa che sono pronte.

La fase di raccolta prevede l’estirpazione dell’intera pianta dal terreno. Dopodiché bisogna lasciarle essiccare in un luogo asciutto e abbastanza ventilato. Non appena diventano completamente secche, si può procedere sgranando i baccelli manualmente o con la battitura.

Il modo migliore per conservare le lenticchie appena raccolte, è quello di assicurarsi che i grani siano completamente asciutti prima di versarli all’interno di contenitori ermetici precedentemente igienizzati. Conservate, infine, i barattoli in un luogo fresco e asciutto.

Ricordate che, a partire da questo momento,  le lenticchie possono durare fino a un anno, mantenendo completamente intatte tutte le proprietà nutritive.

 

 

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Riscalda il Tuo Giardino con Stile: Scopri il Funzionamento e i Benefici dei Biocamini

 

I biocamini stanno diventando una scelta sempre più popolare per chi desidera un tocco di eleganza e calore nei propri spazi esterni. Con la crescente attenzione verso soluzioni ecologiche e sostenibili, i camini a bioetanolo si affermano come una risposta innovativa e sofisticata. 

In questo articolo esploreremo l’affascinante mondo dei biocamini, il loro funzionamento, i benefici rispetto ai camini tradizionali e capiremo insieme come scegliere e mantenere al meglio il modello ideale per il tuo giardino.

 

La Crescente Popolarità dei Biocamini

Negli ultimi anni, i biocamini, come quelli che si possono trovare sul sito https://it.aflamo.com/categoria-prodotto/biocamini/, hanno guadagnato popolarità non solo per il loro design elegante, ma anche per la loro sostenibilità. In un’epoca in cui le soluzioni ecologiche stanno guadagnando terreno, i biocamini rappresentano un’alternativa interessante ai camini tradizionali. Questi dispositivi offrono una fonte di calore ecologica e a basso impatto ambientale, perfetta per coloro che desiderano unire estetica e responsabilità ambientale.

L’uso dei biocamini, infatti, è perfettamente compatibile con l’idea di giardinaggio sostenibile. L’integrazione di un prodotto di questo tipo nel tuo spazio esterno non solo aggiunge un elemento di calore e luce, ma contribuisce anche a mantenere un equilibrio ecologico. Poiché i biocamini utilizzano bioetanolo come combustibile, non producono fumi nocivi o residui solidi, il che li rende ideali per ambienti all’aperto dove la sostenibilità è una priorità.

 

Come Funziona un Biocamino

Il funzionamento di un biocamino è relativamente semplice e innovativo. Tanto per cominciare, come combustibile, utilizza bioetanolo, un tipo di alcol vegetale. Questo liquido viene bruciato all’interno di un serbatoio ad hoc, creando una fiamma che riscalda e illumina l’ambiente circostante. Questi prodotti possono avere forme, dimensioni e caratteristiche differenti. Tra i vari modelli, spiccano i biocamini da parete – di cui potete avere un’idea su https://it.aflamo.com/categoria-prodotto/biocamini/bio-da-parete/ – i biocamini pensili e i biocamini sospesi, tutti progettati per adattarsi a diverse esigenze di spazio e stile.

Come abbiamo detto, il bioetanolo è il principale combustibile utilizzato. Questo alcol vegetale è prodotto da fonti rinnovabili come zuccheri e amidi vegetali. Rispetto ai combustibili tradizionali, dunque, vanta numerosi vantaggi ambientali. Bruciando bioetanolo, si riducono le emissioni di CO2 e non si producono ceneri o fumi tossici. Tutto questo contribuisce a rendere i biocamini un’opzione ecologica per il riscaldamento.

Inoltre il bioetanolo è considerato una fonte di energia più pulita rispetto ai combustibili fossili. La sua combustione produce una quantità minima di CO2, che viene compensata dal processo di crescita delle piante utilizzate per la sua produzione. Inoltre, il bioetanolo è completamente privo di fumi nocivi e particelle solide, così da migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto ambientale.

 

Vantaggi del Biocamino Rispetto ai Camini Tradizionali

Uno dei principali vantaggi dei camini a bioetanolo è che non necessitano di una canna fumaria. Questo semplifica notevolmente l’installazione e riduce i costi associati tanto alla costruzione quanto alla manutenzione della canna fumaria. L’assenza di una canna fumaria consente anche una maggiore flessibilità nel posizionamento del biocamino, che può essere installato in luoghi non adatti ai camini tradizionali.

I biocamini, inoltre, richiedono una manutenzione molto minore rispetto a quelli tradizionali. Non essendoci fumi o cenere da gestire, la pulizia è semplice e veloce. È sufficiente pulire il vetro e il contenitore del bioetanolo per mantenere il tutto in ottime condizioni. Inoltre, l’assenza di residui solidi riduce i rischi di incendio e facilita la manutenzione quotidiana.

Altro aspetto di cui tenere conto è che i biocamini offrono un controllo preciso della fiamma grazie ai bruciatori regolabili. Questo permette di adattarne l’intensità alle proprie preferenze, aumentando la sicurezza e il comfort. Inoltre, questi modelli sono progettati con sistemi di sicurezza avanzati per prevenire fuoriuscite di combustibile e garantire un utilizzo sicuro.

 

Dove e Come Installare un Biocamino nel Tuo Giardino

Quando si sceglie un biocamino, è importante considerare diversi fattori:

– Dimensioni e Design: Sono disponibili in diverse dimensioni e design. I biocamini da parete e i biocamini pensili sono ideali per spazi ridotti o per creare un punto focale nel giardino. I biocamini sospesi offrono un aspetto moderno e possono essere installati in luoghi particolarmente scenografici.

– Capacità di Riscaldamento: È essenziale scegliere un modello con una capacità di riscaldamento adeguata alle dimensioni dello spazio che si desidera riscaldare. I camini a bioetanolo da parete e i camini a bioetanolo autoportanti possono variare in potenza, quindi è fondamentale selezionare il modello giusto per le tue esigenze.

– Acquisto in Sicurezza: È consigliabile acquistare da fornitori affidabili e verificare le recensioni dei modelli disponibili. Cerca i rivenditori che forniscono garanzia e supporto post-vendita così da essere sicuro di portare a termine un acquisto senza problemi.

Manutenzione e Cura del Biocamino

Per mantenere il tuo biocamino in ottime condizioni, è sufficiente seguire questi semplici passaggi:

– Pulizia Regolare: Pulisci il vetro del biocamino e il contenitore del bioetanolo regolarmente per evitare accumuli di sporco e garantire una visione chiara della fiamma.

– Controllo del Combustibile: Verifica periodicamente il livello di bioetanolo e riempi il contenitore solo con il tipo di combustibile raccomandato dal produttore.

– Ispezione della Fiamma: Assicurati che la fiamma sia stabile e priva di fumi o fiamme irregolari. In caso di anomalie, contatta il supporto tecnico per assistenza.

– Utilizzo Corretto: Utilizza solo il combustibile raccomandato e segui le istruzioni del produttore per garantire una combustione sicura ed efficiente.

– Controllo Periodico: Effettua controlli regolari per verificare eventuali segni di usura o malfunzionamenti e risolvili prontamente, eventualmente facendo riferimento al servizio di assistenza.

– Riparazioni Professionali: In caso di problemi complessi, rivolgiti a professionisti qualificati per le riparazioni e la manutenzione avanzata.

 

Conclusioni

I biocamini rappresentano una scelta elegante e sostenibile per riscaldare e abbellire i tuoi spazi esterni. Grazie al loro funzionamento semplice e ai numerosi vantaggi ambientali, si rivelano ideali per chi cerca un’alternativa ecologica e a bassa manutenzione ai camini tradizionali. 

Che tu stia cercando un biocamino da parete, un biocamino pensile o un biocamino sospeso, la varietà di opzioni disponibili ti permetterà di trovare il modello perfetto per il tuo giardino. Inoltre, con una cura e una manutenzione adeguate, il tuo biocamino offrirà calore e bellezza per molti anni a venire.

 

 

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Garden Tips

Orto Rialzato Fai da Te: Passaggi, Consigli e Vantaggi per un Giardino Perfetto

 

Creare un orto rialzato è una scelta eccellente per chi desidera coltivare ortaggi, erbe aromatiche e fiori in modo efficace e senza troppi sforzi. Gli orti rialzati sono particolarmente apprezzati per la loro capacità di ottimizzare lo spazio e migliorare le condizioni di crescita delle piante. 

In questo articolo esploreremo i vantaggi di questa scelta, entrando nel merito di come pianificare, costruire e mantenere un orto di questo tipo, fornendo consigli pratici per garantire il successo di questo progetto di giardinaggio. 

 

Perché Scegliere un Orto Rialzato?

Gli orti rialzati stanno guadagnando popolarità tra i giardinieri. Prima di tutto, offrono una soluzione pratica per il giardinaggio in spazi limitati, come piccoli cortili o balconi. Inoltre, un orto di questo tipo permette un migliore controllo sulle condizioni del suolo e offre un ambiente di crescita ottimale per le piante.

Inoltre gli orti rialzati si rivelano positivi per la salute e l’ambiente. Per quanto riguarda la salute, coltivare le proprie verdure ed erbe aromatiche riduce il rischio di esposizione a pesticidi e prodotti chimici utilizzati nell’agricoltura industriale. Inoltre, il lavoro fisico associato alla cura dell’orto è un’ottima forma di esercizio, che contribuisce al benessere generale.

Dal punto di vista ambientale, gli orti rialzati aiutano a ridurre l’impronta ecologica. Permettono di coltivare cibo in loco, diminuendo la necessità di trasportare prodotti da altri luoghi, il che riduce le emissioni di carbonio. Inoltre, l’uso di materiali naturali e compostabili per riempire l’orto contribuisce alla sostenibilità ambientale.

 

Come Pianificare e Progettare un Orto Rialzato

Il primo step è ovviamente quello della scelta del luogo giusto per il vostro orto rialzato. Si tratta di una decisione cruciale. È importante selezionare una posizione che riceva una buona quantità di luce solare, preferibilmente dalle 6 alle 8 ore al giorno. Inoltre, il luogo dovrebbe avere un buon drenaggio per evitare accumuli di acqua stagnante, che possono danneggiare le radici delle piante.

Le dimensioni e la forma dell’orto rialzato dipendono dallo spazio disponibile e dalle esigenze personali. Una dimensione comune è quella di 1,2 x 2,4 metri, ma potete adattarla a seconda dello spazio e della quantità di piante che intendete coltivare. La forma può essere rettangolare, quadrata o anche rotonda, a seconda delle vostre preferenze e del design del giardino. Inoltre potreste prevedere di delimitare il tutto con aiuole rialzate moderne

 

Come Costruire un Orto Rialzato

Per costruire un orto rialzato, per prima cosa è necessario dotarsi di tutti i materiali necessari. I più comuni includono legno, mattoni, pietra e metallo. Il legno trattato è una scelta popolare per la sua disponibilità e facilità di lavorazione, mentre i mattoni e la pietra offrono una maggiore durabilità e un aspetto più elegante. Il metallo, invece, può essere utilizzato per strutture moderne e resistenti.

Per costruire il vostro orto rialzato, inoltre, avrete bisogno di alcuni strumenti e materiali essenziali:

– Seghetto

– Trapano e viti

– Metro a nastro

– Livella

– Telo protettivo

– Rete metallica (se necessaria)

– Materiale di riempimento (ghiaia, sabbia, terra, compost)

Adesso vediamo come procedere, passo a passo, alla costruzione della struttura: 

  1. Misurazione e Marcatura dei Punti d’Angolo

   Iniziate marcando il terreno dove desiderate posizionare l’orto. Utilizzate un metro a nastro e una livella per assicurare che l’area sia uniforme.

 

  1. Taglio e Assemblaggio delle Tavole

   Tagliate il legno (oppure gli altri materiali scelti) nelle dimensioni desiderate. Assemblate le tavole per formare il telaio dell’orto rialzato. Utilizzate viti e un trapano per fissare i lati.

 

  1. Montaggio dei Lati e Installazione della Rete Metallica

   Una volta assemblata la struttura, montate i lati e, se necessario, installate una rete metallica per prevenire l’ingresso di eventuali roditori. La rete deve essere fissata all’interno del telaio.

 

  1. Telo Protettivo

   Foderate il fondo dell’orto con un telo protettivo per evitare che le erbacce crescano e per mantenere la struttura solida.

 

  1. Avvitare i Listelli Superiori

   Avvitate i listelli superiori attorno al bordo dell’orto per completare la struttura e garantirne la stabilità.

A questo punto è necessario passare alla fase di riempimento.

Cominciate con uno strato di ghiaia e sabbia per garantire un buon drenaggio. Questo aiuterà a prevenire l’accumulo di acqua eccessiva e a mantenere le radici delle piante in salute.

Sopra il drenaggio, aggiungete uno strato di terra di qualità, miscelata con compost per migliorare la fertilità. Un mix di terra universale e compost organico è ideale per fornire alle piante i nutrienti necessari.

Per garantire una crescita ottimale delle piante, infine, incorporate fertilizzanti organici nel terreno. Compost, letame e vermicompost sono eccellenti opzioni per arricchire il suolo.

 

Cosa Coltivare in un Orto Rialzato

La scelta delle piante dipende dalla stagione e dalle condizioni climatiche. In primavera ed estate, ortaggi come pomodori, peperoni e zucchine sono perfetti. In autunno e inverno, invece, scegliete colture più resistenti come cavoli e spinaci.

Tenete in debita considerazione che la rotazione delle colture è essenziale per mantenere il terreno fertile e prevenire malattie. Alternate le piante ogni anno per evitare l’esaurimento dei nutrienti e la proliferazione di parassiti.

Un orto rialzato, inoltre, può ospitare non solo ortaggi ma anche erbe aromatiche e fiori. In particolare erbe come basilico e rosmarino consentono di avere un orto non solo funzionale ma anche esteticamente piacevole.

 

Irrigazione e Manutenzione 

Per mantenere le piante ben idratate, installate un sistema di irrigazione efficiente. I sistemi a goccia sono particolarmente utili per garantire che ogni pianta riceva la giusta quantità di acqua.

La frequenza e la quantità di irrigazione dipendono dalle esigenze delle piante e dalle condizioni climatiche. Monitorate il terreno regolarmente e irrigate quando necessario, evitando l’eccesso di acqua.

Utilizzate poi la pacciamatura, come paglia o foglie secche, per mantenere l’umidità del suolo e ridurre la crescita delle erbacce. La pacciamatura aiuta anche a mantenere una temperatura stabile del terreno.

 

I Nostri Consigli 

    • Monitoraggio delle Piante: Controllate regolarmente le piante per rilevare segni di malattie o della presenza di eventuali parassiti. Intervenite prontamente per trattare i problemi in modo da mantenere un ambiente di crescita sano.
    • Uso di Pesticidi e Fertilizzanti Naturali: Preferite pesticidi e fertilizzanti naturali per proteggere le piante senza compromettere la salute del suolo e dell’ambiente. L’uso di soluzioni organiche è più sicuro e sostenibile.
  • Raccolta e Conservazione: Raccogliete i prodotti dell’orto al momento giusto per garantire freschezza e sapore. Conservate ortaggi ed erbe aromatiche in modo appropriato per prolungare la loro durata e qualità.

In conclusione, costruire e gestire un orto rialzato è un progetto gratificante che offre numerosi benefici per la salute e l’ambiente. Con la giusta pianificazione e manutenzione, potrete godere di un orto produttivo e sostenibile che arricchirà la vostra vita quotidiana e di cui beneficerete anche in termini di gusto e salute.

 

 

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Garden Design

Come avere un giardino ricco di biodiversità

 

Chi di noi è abbastanza fortunato da avere un giardino, senz’altro passerà molto tempo, soprattutto in primavera ed estate, a prendersene cura e a tenerlo pulito. Il che si traduce in potatura delle piante, raccolta foglie secche e, soprattutto, taglio a cadenze regolari del prato.

Ma avete mai pensato di ridurre il carico di lavoro per la manutenzione del giardino? Così facendo non solo risparmiereste tempo e fatica ma dareste modo a molte specie di insetti e piccoli animali di trovare rifugio nel vostro prato, per piccolo o grande che sia, a beneficio della biodiversità.

Avete mai sentito parlare di un giardino biodiverso? Se la risposta è no, siete nel posto giusto, e nelle prossime righe vi daremo qualche informazione che siamo certi troverete interessante.

 

Che cos’è la biodiversità, perché è importante salvaguardarla e come possiamo contribuire nel nostro piccolo


La biodiversità viene descritta come la varietà di organismi viventi in tutte le loro varie forme e nei rispettivi ecosistemi. Una perdita di biodiversità comporta una diminuzione generale della salute del pianeta e degli esseri che lo abitano, oltre a moltissime altre conseguenze negative per ambiente, animali ed esseri umani.

Al giorno d’oggi, una delle maggiori cause di perdita di biodiversità è la distruzione degli habitat, a volte provocata da calamità naturali, ma molto più spesso dall’uomo, che continua a sottrarre terreni alla natura per dedicarli all’agricoltura o alla costruzione di città.

Nel nostro piccolo, però, possiamo cercare di mantenere la biodiversità nei luoghi di cui siamo direttamente responsabili, come il nostro giardino di casa, per quanto piccolo sia.

Un giardino biodiverso


Il come è presto detto: avete mai pensato di smettere di tagliare l’erba e lasciare che questa e i fiori crescano liberamente e in modo spontaneo? Oppure ancora di non raccogliere le foglie che in autunno si accumuleranno sui vostri prati?

In fondo, basta lasciare che l’erba e i fiori crescano, per rendersi conto di quanti insetti andranno a ospitare e quante api troveranno del nettare utile alla produzione del loro miele. Nessuno parla di avere un giardino completamente incolto, potrete decidere di dedicare a questo scopo solo una sua parte. E lo stesso vale per le aree in cui potete scegliere di non raccogliere le foglie, così che i piccoli animali vi possano trovare nutrimento e riparo nelle stagioni fredde.

Se siete preoccupati che tutto questo possa comportare un maggior rischio di punture di insetto… beh, può essere! Ma se anche questo dovesse accadere non sarebbe la fine del mondo: è pieno di creme che possono aiutarvi a far passare il prurito o, nel caso peggiore, il dolore della puntura. E a voler ben vedere, la maggior parte degli insetti non vi causerà alcun fastidio!

Per ricapitolare: una scelta etica potrebbe essere quella di dedicare una parte del prato alla crescita di biodiversità mentre una la si può invece mantenere ordinata e pulita tosandola con degli appositi robot tagliaerba e rasaerba elettrici, per cercare di ridurre anche in questo modo l’impatto di questi mezzi sull’ambiente.

 

 

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Tosaerba

Worx Landroid WR105SI – Recensione

 

Principale vantaggio

Il robot tagliaerba Worx Landroid WR105SI è un modello progettato per lavorare su superfici fino a 500 metri quadrati; è efficiente e per di più ha il vantaggio di possedere un ottimo rapporto qualità-prezzo. È anche facile da usare e completo di tutti gli accessori.

 

Principale svantaggio

L’app scaricabile gratuitamente è disponibile solo in lingua inglese, non è presente la traduzione in italiano; questo rappresenta uno svantaggio perché complica le operazioni di programmazione personalizzata a coloro che non conoscono la lingua.

 

Verdetto 9.2/10

Anche se non è paragonabile ai robot tagliaerba delle ditte più blasonate, il Worx WR105SI è un modello basico funzionale ed efficiente, adatto per i meno esigenti.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

La ditta specializzata negli attrezzi da giardino

Anche se meno blasonati rispetto a quelli prodotti dalle ditte Husqvarna e Bosch, i robot tagliaerba Landroid Worx sono altrettanto apprezzati grazie alla loro funzionalità, alle buone prestazioni e soprattutto al buon rapporto qualità-prezzo. Il brand Worx, infatti, appartiene alla Positec Tool Corporation, un’azienda cinese specializzata nella produzione di utensili elettrici e attrezzature per i prati e il giardinaggio; il marchio è noto soprattutto in Nord America, dove è presente una succursale della ditta.

I tagliabordi, i tosaerba e le motoseghe Worx sono molto apprezzati sul mercato americano già da anni ormai; nel momento in cui i primi robot tagliaerba hanno cominciato a fare la loro comparsa, quindi, la ditta non si è tirata indietro e ha accettato la sfida. Il risultato è stata l’acclamata serie dei Landroid, che è in costante evoluzione e il cui modello più recente, il WR155E, è un modello di punta destinato ai giardini con superfici fino a 2.000 metri quadrati. 

Quello che abbiamo esaminato per voi, invece, è il WR105SI, un modello più datato ma proprio per questo più conveniente dal punto di vista del prezzo.

Compatto e del tutto autonomo

Il Landroid WR105SI è progettato apposta per giardini con superfici fino a 500 metri quadrati, ed è un robot compatto dotato di un sistema di taglio laterale con tre lame affilate da entrambi i lati che ruotano in senso orario e antiorario, grazie al quale è in grado di tagliare efficacemente anche lungo i bordi.

L’altezza di taglio può essere regolata su cinque diversi livelli, da 20 fino a 60 millimetri; il diametro di taglio è di appena 18 centimetri invece, ma dal momento che il robot lavora in piena autonomia questo non rappresenta affatto un problema. Date le dimensioni compatte dell’apparecchio non è previsto un sistema di raccolta per l’erba tagliata, ovviamente, ma anche in questo caso non ci sono problemi perché il sistema di taglio è progettato per il mulching, di conseguenza le lame ruotano a una velocità tale da sminuzzare l’erba e permettere agli scarti di fungere da fertilizzante naturale per il manto erboso.

Il robot è azionato da un motore brushless che garantisce una vita utile dieci volte superiore rispetto a un motore a spazzole tradizionale, ed è alimentato da una batteria ricaricabile al litio da 2 aH, la quale offre una durata operativa di 40 minuti. L’autonomia del WR105SI è totale anche per quanto riguarda l’alimentazione; non appena la batteria comincia a esaurirsi, infatti, il robot torna automaticamente alla sua base per eseguire un ciclo di ricarica e poi ripartire nuovamente per riprendere il lavoro dal punto in cui si era interrotto.

 

Potente e affidabile nei suoi limiti di utilizzo

Un altro vantaggio offerto dal Landroid WR105SI è la sua estrema facilità d’uso; il robot arriva già programmato e non richiede complicate configurazioni. L’unica cosa da fare, prima di renderlo operativo, è installare il filo perimetrale in modo da delimitare le aree di lavoro. Nella confezione sono inclusi 130 metri di filo perimetrale, 180 picchetti per il relativo fissaggio, nove lame di ricambio, la base di ricarica con le relative viti per il fissaggio, una chiave a brugola e il manuale delle istruzioni.

Essendo un modello Wi-Fi, inoltre, il Landroid WR105SI dispone anche di un’app scaricabile gratuitamente, grazie alla quale è possibile personalizzare la programmazione; il robot è dotato anche di sensore per la pioggia, sistema di blocco con interruttore rimovibile e sensore di sollevamento con blocco immediato del disco di taglio, in modo da offrire la massima sicurezza in caso di rovesciamento o sollevamento da parte di bambini o adulti. L’unica pecca, purtroppo, consiste nel fatto che l’app è disponibile soltanto in lingua inglese, il che rappresenta una grossa limitazione per alcuni.

 

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Accessori

Quali sono le più importanti proprietà del legno

 

Tutto quello che c’è da sapere sul legno e sulle sue proprietà fisiche, meccaniche e tecnologiche e su come influiscono sulle applicazioni a cui è destinato.

 

Conoscere le diverse proprietà specifiche del legno è importante non soltanto per i falegnami, i carpentieri, gli hobbisti e chiunque lo adoperi nell’ottica della sua trasformazione, ma lo è anche per chi tratta quotidianamente questo materiale a fini commerciale o semplicemente come consumatore; saper scegliere il legno in base alle sue proprietà fisiche è importante indipendentemente dalla destinazione d’uso.

Che sia adoperato come combustibile oppure nel campo della falegnameria e della carpenteria, infatti, ogni tipo di legno deve essere opportunamente scelto in base alle sue caratteristiche e alle applicazioni alle quali è destinato.

Il legno sarà quindi il protagonista principale del nostro articolo, di conseguenza approfondiremo l’argomento parlandone prima in termini generici e poi nello specifico, in particolar modo per quanto riguarda le proprietà fisiche e le proprietà tecnologiche che caratterizzano questo materiale.

Descrizione del legno

Il legno è un tessuto vegetale, e nella fattispecie è il componente principale del fusto e dei rami delle piante perenni a crescita secondaria. Questo tessuto cresce di anno in anno in modo concentrico e verso l’esterno del fusto, ed è composto a sua volta da cellulosa, emicellulosa e lignina.

La sua definizione varia a seconda della destinazione d’uso; i termini più usati per indicarlo, infatti, sono legna e legname. Il termine legna serve a indicare in maniera specifica quello usato come combustibile, mentre il termine legname serve a identificare quello destinato alla lavorazione e alla costruzione.

Una prima classificazione viene attuata in ambito commerciale, distinguendo i legni teneri da quelli duri; la classificazione commerciale non deve trarre in inganno però, perché non è indicativa delle reali proprietà del legno. La distinzione commerciale tra teneri e duri, infatti, deriva dalla nomenclatura anglosassone dove il termine softwood (legno tenero) è usato per indicare le conifere, mentre il temine hardwood (legno duro) è usato per indicare le latifoglie. Nella classificazione commerciale di legni duri, infatti, rientrano anche molte varietà tenere, come la balsa per esempio, e viceversa, come nel caso del legno di tasso.

Caratteristiche del legno

Come succede per tutti gli altri materiali, anche quando ci si riferisce al legno capita di usare il termine proprietà in modo generico, ma è di fondamentale importanza distinguere tra quelle che sono le proprietà fisiche e quelle che invece sono le proprietà meccaniche del legno.

Le proprietà fisiche sono il colore, l’odore, l’igroscopicità, l’elasticità, la rigidezza, la densità, la resistenza e la durezza; questo tipo di caratteristiche sono fondamentali e da alcune di queste derivano quelle che invece sono le proprietà meccaniche: la fendibilità, la flessibilità, l’attitudine al taglio e, più in generale, le capacità di resistere a una vasta gamma di lavorazioni.

Le proprietà fisiche più importanti, però, sono la durezza del legno, che è la sua capacità di resistere alla penetrazione di altri corpi, la densità, che è equivalente al suo peso specifico, la rigidezza e la resistenza. La densità del legno equivale al rapporto massa/volume, da cui dipende anche il peso specifico, ed è un parametro che cambia a seconda della varietà del legno; alcuni hanno una bassa densità e di conseguenza un peso minore, come la balsa per esempio. Il peso specifico del legno, inoltre, riveste particolare importanza per la legna da ardere, il cui prezzo è calcolato appunto sul peso, mentre il prezzo del legname destinato alla lavorazione viene invece calcolato in base al volume.

Le proprietà meccaniche

La rigidezza e la resistenza sono le proprietà fisiche che incidono maggiormente su quelle meccaniche, come abbiamo accennato anche in precedenza. Dal grado di rigidezza del legno, per esempio, dipende la sua propensione a essere curvato; quando si parla di resistenza, invece, lo si fa quasi sempre in termini generici, ma scendendo nello specifico ci sono diversi tipi di resistenza: quella alla trazione, alla compressione, alla curvatura, al taglio, alla penetrazione e così via. 

La resistenza alla curvatura e alla compressione, per esempio, sono caratteristiche fondamentali che deve possedere il legno destinato all’uso in carpenteria e costruzioni, in particolar modo per gli elementi portanti come le travi. Caratteristiche come la fendibilità, la flessibilità e l’attitudine al taglio, invece, sono proprietà meccaniche specifiche ricercate soprattutto nel legname destinato ad applicazioni di falegnameria e hobbistica.

L’attitudine al taglio e la fendibilità possono essere ricercate anche nella legna da ardere però; soprattutto da chi è abituato ad acquistare grossi quantitativi di legna in tronchi da tagliare successivamente con l’ausilio dello spaccalegna. Dei legni particolarmente duri e poco fendibili, infatti, potrebbero mettere a dura prova l’apparecchio, se non addirittura metterlo fuori .

Caratteristiche specifiche

Il legno possiede anche altre caratteristiche di tipo specifico che sono di gran lunga meno comuni a livello generico. A una di queste abbiamo già accennato in precedenza, cioè il peso specifico; ogni varietà di legno tende infatti ad avere il suo peso specifico e per conoscerlo con esattezza conviene consultare una delle relative tabelle che è possibile trovare in internet. Ulteriori proprietà specifiche sono la durevolezza, il ritiro o essiccabilità, la lavorabilità, la fibratura e la tessitura.

La durevolezza dipende in gran parte dalle diverse varietà; il legno vivo, infatti, produce sostanze che lo proteggono dai parassiti, ma quando viene tagliato smette di farlo. Alcuni tipi, però, rimangono impregnati di queste sostanze anche dopo essere stati tagliati e quindi sono meno propensi a essere attaccati da funghi e insetti rispetto ad altri tipi di legname.

La lavorabilità è la capacità che il legno ha di subire lavorazioni con utensili manuali ed elettrici e deriva in gran parte dalla fibratura e dalla tessitura. L’essiccabilità, invece, consiste nella quantità di volume che il legno tende a perdere naturalmente a causa del ritiro che avviene quando l’umidità contenuta nelle fibre scende al di sotto del 30% rispetto al suo peso secco; i legni a bassa densità, per esempio, tendono a perdere una quantità di volume maggiore rispetto ai legni ad alta densità.

 

 

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Concime

Come costruire un biotrituratore fai da te

 

Se avete esperienza nel bricolage e in particolar modo nell’uso dell’attrezzatura per saldare, ecco alcuni consigli su come realizzare un biotrituratore fai da te.

 

Prima di approfondire in modo più dettagliato l’argomento relativo alla costruzione di un biotrituratore fai da te, è importante spendere qualche parola su questo apparecchio in modo da capire come è fatto e come funziona. Il trita rami o tritarami che dir si voglia, come originariamente veniva chiamato il biotrituratore, è una macchina destinata allo smaltimento degli scarti di lavorazione del giardinaggio, e in particolar modo di foglie, rami e altri residui derivati dalla potatura di siepi, arbusti, cespugli e prati.

In commercio si possono trovare diverse varianti di questo apparecchio, a seconda del prezzo, della destinazione d’uso e del tipo di motorizzazione, esistono infatti modelli azionati da motore a scoppio e altri con motore elettrico. Una particolare variante è rappresentata dal biotrituratore a turbina, che però ha un costo decisamente alto e di conseguenza è adoperato prevalentemente in ambito professionale.

I modelli elettrici e a scoppio sono i più diffusi, invece, in quanto sono disponibili in tutte le fasce di prezzo e per qualsiasi tipo di applicazione, a partire dall’uso domestico e hobbistico fino a quello professionale.

Come è fatto il biotrituratore

In linea di principio i biotrituratori sono delle macchine molto semplici; sono infatti costituite da un motore collegato a un sistema di taglio, che a seconda dei casi può essere un disco oppure un rullo a cui sono fissate delle lame, e alle estremità del sistema di taglio si trovano due tubi, uno d’entrata e uno d’uscita.

Il tubo d’entrata ha un profilo conico e un imbocco più largo rispetto al punto di raccordo con il sistema di taglio, in modo da consentire una maggiore facilità di inserimento per gli sterpi e le ramaglie; il tubo di uscita, invece, è cilindrico e di solito presenta un diametro costante, pressoché analogo a quello della luce d’uscita del sistema di taglio. La conoscenza e la corretta disposizione degli elementi che costituiscono questo tipo di macchina sono molto importanti ai fini della realizzazione di un trituratore fai da te, sia per sapere quali materiali procurarsi sia per essere in grado di tracciare un progetto che, una volta realizzato, si riveli funzionale e soprattutto sicuro da usare.

La fase di progettazione

Il primo passo da compiere consiste nel progettare il biotrituratore, e per farlo bisogna tenere conto dei seguenti aspetti fondamentali: il tipo di utilizzo, il tipo di motorizzazione, la potenza e le dimensioni della macchina. La destinazione d’uso è un indizio fondamentale in quanto stabilisce le caratteristiche che deve possedere il tritura rami, facciamo quindi qualche esempio pratico.

Se l’apparecchio deve essere in grado di sminuzzare una discreta varietà di scarti di potatura, soprattutto quelli provenienti da siepi, arbusti e cespugli, e deve lavorare in maniera intensiva con grosse quantità di scarti, allora dovrà possedere delle dimensioni e un motore di potenza adeguati; un biotrituratore per erba, invece, può funzionare anche con un motore di potenza ridotta, o addirittura farne del tutto a meno.

Se le esigenze di smaltimento non vanno oltre gli scarti costituiti da foglie secche e residui del tosaerba, infatti, allora si può prendere in considerazione anche l’idea di realizzare un piccolo biotrituratore a mano, azionato mediante un pedale o una manovella, il che permetterà di risparmiare ulteriormente sui costi di realizzazione.

I materiali necessari

Una volta realizzato il progetto tenendo conto dei fattori appropriati, e quindi aver delineato quali caratteristiche deve possedere il biotrituratore, occorrerà acquistare i materiali necessari per la sua realizzazione. Gli elementi principali sono il motore e il sistema di taglio; quest’ultimo può essere realizzato con una ruota dentata oppure con un disco al quale applicare delle lame in acciaio al carbonio. Il motore può essere elettrico o a scoppio, ma nel primo caso bisognerà tenere conto di ulteriori elementi come l’eventuale batteria e i cablaggi; la scelta migliore ai fini della semplicità realizzativa, quindi, prevede l’uso di un motore a scoppio.

Tra il sistema di taglio e il motore dovrà essere inserito un motoriduttore, quindi bisognerà acquistare anche gli ingranaggi necessari alla sua realizzazione. Alla lista, inoltre, si aggiungono i cuscinetti a sfere e la lamiera metallica che occorre per la realizzazione del tubo di entrata e di quello di uscita, nonché dei profilati metallici e delle ruote gommate se si desidera costruire anche un supporto che renda possibile spostare il biotrituratore con maggiore facilità.

 

La fase realizzativa

I materiali elencati in precedenza possono essere acquistati oppure riciclati; in ogni caso, però, la costruzione del biotrituratore richiede l’uso di attrezzature specifiche, tra cui una saldatrice. Per affrontare questo progetto con buon esito, quindi, è importante possedere una buona esperienza nell’ambito del fai da te, e soprattutto nell’uso dell’attrezzatura per saldare.

La prima fase consiste nel creare il telaio di supporto con le ruote, sul quale poi saranno montati il motore e il sistema di taglio, collegati insieme interponendo il motoriduttore. Una volta completata questa fase, dovrete prendere le misure in modo da creare una scocca di protezione intorno al sistema di taglio e al motoriduttore, mentre il motore potrà rimanere parzialmente scoperto in modo da facilitare le successive operazioni di manutenzione periodica. La scocca dovrà anche essere predisposta alla successiva unione, mediante saldatura o imbullonamento, dei tubi di entrata e di uscita.

Questi ultimi possono essere realizzati a parte, saldando insieme la lamiera rispettando al millimetro le dimensioni indicate sul progetto, in modo da poterli poi unire al nucleo centrale costituito dal motore e dal sistema di taglio.

Maggiore è la potenza del motore adoperato per il vostro biotrituratore, più attenzione dovrete dedicare all’assemblaggio della macchina. Una volta in moto, infatti, questa genera rumore e vibrazioni più o meno forti che potrebbero mettere a dura prova la sua integrità strutturale; se le saldature non saranno eseguite alla perfezione, quindi, si correranno seri rischi di cedimento con la possibilità che pezzi di metallo vengano scagliati ad alta velocità in direzioni imprevedibili.

I principianti e i meno esperti farebbero meglio a rinunciare a un progetto del genere, quindi, soprattutto considerando che con una minima spesa è possibile acquistare un biotrituratore di categoria hobbistica prodotto da una delle ditte affidabili del settore, come Ryobi, Einhell o Black+Decker.